mercoledì 29 dicembre 2021

LA SPERANZA DI TUTTI GLI ITALIANI E’ CHE IL 2022 CI PORTI UN MINISTRO PER LA SALUTE NUOVO



SPERIAMO CHE IL 2021 SI PORTI VIA CON SE SPERANZA E L’ANNO NUOVO CI PORTI UN’ALTRO MINISTRO PER LA SALUTE CON UN Q.I. NELLA MEDIA

  Incompetente e inadeguato!! Soltanto cosi si può definire il ministro della salute Roberto Speranza. Andrebbe sfiduciato immediatamente. La manifesta incompetenza e l'inadeguatezza di Speranza nel ricoprire l'importante e delicato incarico di Ministro della Salute, soprattutto in questo momento storico, hanno determinato una gestione fallimentare e disastrosa della pandemia, colpendo irreversibilmente la maggior parte delle imprese che, stremate a causa delle chiusure insensate e continue, non credo che si possano più riprendere.

  La speranza ormai è stata la prima a morire. Mentre il presidente Draghi non ha ancora compreso che razza di persona ha messo al Ministero più importante del suo Governo. Ha voluto lui il ministro Speranza perché diceva di avere grande stima. Secondo Draghi, da oltre un anno Roberto Speranza è costantemente impegnato per tutelare un bene fondamentale, cioè la salute dell'intera comunità nazionale e le polemiche contro Speranza sono del tutto strumentali e inaccettabili, non rendendosi conto di che razza d’incompetente ha dentro il suo Governo.

  Tutti vogliono la testa di Speranza, ma nessuno fa il primo passo. Da mesi ormai il ministro della Salute è al centro delle polemiche dei partiti del centrodestra, attaccato costantemente da Meloni e Salvini per la mala gestione dell'emergenza Covid. Mentre nei fatti è proprio la Lega a prendere tempo rispetto alla volontà della Meloni, di sbarazzarsi di Speranza al più presto per il bene degli italiani.

  Vista la disastrosa situazione che si sta verificando in questi ultimi giorni, nei quali, grazie a un madornale errore di valutazione a seguito dei dati forvianti dalla variante OMICRON e dalle opinioni strampalate dei soliti medici attorini, sempre più di fronte alle telecamere piuttosto che di fronte ai pazienti ricoverati (sempre che sia vera la percentuale di ricoveri per COVID), Speranza sembra proprio essere il primo responsabile del disastro. Senza tralasciare il fatto che parecchie farmacie, impunemente usano test rapidi di scarsa qualità che danno risultati completamente errati, terrorizzando le persone, le quali, di conseguenza si riversano nei pronto soccorso nonostante non accusino nessun sintomo.

  Speranza della maggior parte degli italiani è che il 2021 si porti via il vecchio Incompetente e inadeguato Ministro della Salute e che il nuovo anno ci regali un nuovo Ministro all’altezza della situazione .           

venerdì 24 dicembre 2021

Altro tradimento del Governo Draghi: Colpo di grazia di fine anno alle attività commerciali.


Con le altre restrizioni imposte dal Governo per fine anno, sarà la fine di migliaia di aziende.   


  ROMA - Il consiglio dei ministri ha approvato il "dl festività", ovvero il decreto legge del governo per reagire all'impennata di contagi in vista delle feste di Natale e Capodanno e arginare i nuovi casi che galoppano per colpa della variante Omicron che è arrivata a toccare, secondo il dato che l'Istituto superiore di sanità ha illustrato durante l'incontro, il 28,2 per cento dei casi.

  Una conferenza stampa del ministro della Salute Roberto Speranza, del coordinatore del Cts Franco Locatelli e del portavoce del Cts Silvio Brusaferro ha illustrato i contenuti del testo. Slitta per ora l'estensione ad altre categorie di lavoratori dell'obbligo vaccinale. "Una misura che è sempre stata sullo sfondo. Non è mai stata esclusa", aveva ribadito ieri in conferenza stampa il presidente del Consiglio Mario Draghi.

  Altro tradimento del Governo nei confronti degli italiani. Tutti speravano nella possibilità di una pur timida ripresa economica nel periodo delle festività natalizie, soprattutto le attività ricettive, della ristorazione e dello spettacolo; ma purtroppo non sarà così!    

 Obbligo mascherine ffp2 al cinema e a teatro, allo stadio... In questi luoghi vietato mangiare o bere. Dalla data di entrata in vigore del presente decreto legge, fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19, per gli spettacoli aperti al pubblico che si svolgono al chiuso o all’aperto nelle sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali d’intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali assimilati, nonché per gli eventi e le competizioni sportive che si svolgono al chiuso o all’aperto, è fatto obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2. Nei suddetti luoghi, diversi dai servizi di ristorazione svolti da qualsiasi esercizio, e per il medesimo periodo di tempo di cui al primo periodo, è vietato il consumo di cibi e bevande al chiuso. 

  Una vera follia!! Quella stabilità dal Governo: Non si può mangiare e bere, perché per farlo bisogna abbassare la mascherina. Nulla di più demenziale è mai stato imposto da nessun’altro Stato.       

In tutti questi luoghi, se al chiuso, è vietato consumare cibo e bevande. Proibiti quindi coca e pop corn durante i film. Le Ffp2 dovranno essere indossate anche a bordo dei mezzi di trasporto: dagli aerei ai treni, dai traghetti agli aliscafi, ma pure su bus, tram, pullman e metropolitane.

Sulle feste arriva la stretta di Capodanno. Richiudono le discoteche, le sale da ballo e gli altri locali assimilati dove si svolgono eventi, concerti, feste aperte al pubblico. La decisione, ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza, è stata presa all’unanimità e varrà fino al 31 gennaio. Le discoteche hanno avuto insomma vita breve: erano state riaperte l’11 ottobre. A febbraio, quando le casse torneranno a battere, e fino al 31 marzo, per ballare ci vorrà la terza dose oppure la seconda dose più un tampone antigenico o molecolare fatto al massimo 48 ore prima della serata. La stessa regola è prevista, dopo il 31 gennaio, per entrare in un locale dove è stata organizzata una festa o un evento (ad esempio un ristorante che dopo cena ha previsto un dj set): “Mega Green Pass” da booster o seconda dose più test negativo.

  Oltre alle discoteche si spengono, da subito, anche le luci dei concerti, degli eventi, delle feste di piazza che inevitabilmente avrebbero implicato assembramenti e presenza di folla. Stop quindi al Capodanno in strada, ai fuochi d’artificio popolari e alle iniziative di massa all’aperto. Molte delle quali già annullate a livello locale, prima del decreto, dai sindaci. La norma sarà in vigore fino al 31 gennaio 2022.
Al contrario dello scorso anno, invece, non sono stati previsti da decreto limiti al numero di ospiti da ricevere in casa al cenone della Vigilia, al pranzo di Natale, alla tombolata di Santo Stefano o al Veglione di Capodanno. Restano dunque solo i consigli di virologi, epidemiologi, igienisti che invitano a tavolate contenute, con invitati vaccinati, possibilmente già conviventi o scelti nella cerchia dei contatti stretti, rispettando le norme igieniche di base: finestre socchiuse, abbracci limitati, piatti e bicchieri personali.

  Nei bar e nei ristoranti, nelle enoteche, nei pub e nei locali, sarà necessario esibire il Super Green Pass, ovvero quello che si ottiene con la vaccinazione o dopo la guarigione dal Covid-19, anche per consumare al banco, se questo è al chiuso.
La regola era già in vigore dal 6 dicembre per pranzare, cenare o fare colazione seduti tra i tavolini al chiuso, mentre al bancone e all’aperto era possibile consumare cibi e bevande anche con il solo tampone antigenico o molecolare negativo effettuato massimo 48 o 72 ore prima del pasto. Con il nuovo decreto la regola cambia, in senso restrittivo: fino alla fine dello stato di emergenza (31 marzo 2022) i No Vax non potranno più sorseggiare un caffè al bancone, mangiare un tramezzino con una spremuta in piedi al chiuso o sedersi sugli sgabelli per birra e patatine davanti allo spillatore.

Il test negativo non basta più. Il decreto allunga pure la lista dei luoghi in cui sarà richiesto il Green Pass rafforzato rilasciato a chi è vaccinato o guarito dal Covid. Per entrare in musei e luoghi di cultura, palestre e piscine, svolgere allenamenti di sport di squadra, nei centri benessere al chiuso e nei centri termali (salvo che per livelli essenziali di assistenza e attività riabilitative o terapeutiche), nei centri culturali, sociali e ricreativi (esclusi i centri educativi per l’infanzia), nei parchi tematici e di divertimento, in sale gioco, sale bingo e casinò non sarà più sufficiente il solo tampone. Lo stesso vale per i corsi di formazione privati, se svolti in presenza. Il decreto prevede un rafforzamento delle misure anti-contagio anche per far visita ai propri cari nelle strutture residenziali, socio-assistenziali, socio-sanitarie e negli hospice: potranno entrare solo le persone con Super Green Pass e tampone negativo oppure vaccinati già con la terza dose.

Ormai, le speranze di poter recuperare a fine anno qualcosa di quanto si è perduto durante il Lockdown sono totalmente svanite. Draghi e la sua combriccola di Ministri e Consulenti hanno preso delle decisioni assurde e irragionevoli, direi quasi demenziali che, ridurranno alla povertà altri dieci milioni di italiani e chissà quanti suicidi avranno anche sulla coscienza, se mai una coscienza ce l’hanno!!      

venerdì 17 dicembre 2021

"A NATALE PUOI" - La Protezione Civile lancia una speciale raccolta di giocattoli.


Iniziativa benefica del Dipartimento di Protezione Civile della Regione Calabria

    Natale è da sempre la festa dei piccoli ma non per tutti è un momento spensierato: ci sono bimbi che si trovano in ospedale e lottano per la vita, altri che sono ospitati in centri anti-violenza insieme alle loro madri per sfuggire ad un padre aguzzino e molestatore, oppure chi è stato abbandonato e la sua casa è un orfanotrofio e ancora chi ha genitori senza lavoro e sanno già che non riceveranno alcun regalo.

Ai doni per questi bambini ci vuole pensare quest'anno la Protezione Civile Calabria grazie ad una straordinaria rete di associazioni e al buon cuore dei calabresi.

Sabato 18 dicembre, dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 19, in alcuni punti individuati su tutto il territorio regionale, sarà possibile donare un giocattolo grazie all'iniziativa “A Natale puoi”.

Cosa potrà essere conferito: giochi nuovi.

Dove: a Catanzaro all'Hub ente fiera “Magna Graecia”, a Crotone al palazzo comunale, a Reggio nell'area via Aschenez-Largo Castello, a Rende nel piazzale del centro commerciale Metropolis, a Vibo al Palavalentia.

Nei punti di Catanzaro, Cosenza e Vibo si potrà donare anche nella giornata di domenica 19 dicembre negli stessi orari.

Si ringrazia per la collaborazione le associazioni: Alchimie di Catanzaro, Fiat 500 Italia-coordinamento di Serrastretta, Prociv Arci Crotone, Gruppo Comunale Rende, Gruppo Comunale Montalto, Associazione Nazionale Carabinieri Rende, Associazione Augustus Vibo Valentia, Stella Maris di Bova e Gruppo volontari di Protezione Civile Città Metropolitana di Reggio. 

venerdì 3 dicembre 2021

Cresce il numero di morti improvvise in concomitanza con la somministrazione dei vaccini anti COVID



AL GOVERNO DRAGHI NON INTERESSA IL NUMERO DI  DECESSI CHE AVVENGONO POST VACCINO, INTERESSA DI PIU' IL NUMERO DEI NON VACCINATI CHE SONO ANCORA  VIVI  

  L’ultimo rapporto Aifa, pubblicato ad agosto, "Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini COVID-19, 7 dal 27/12/2020 – 26/07/2021", che raccoglie tutta la gamma d’interventi italiani da quando vengono inoculati i vaccini fino a fine luglio, risultati e reazioni.

 L'Aifa segnala in 211 giorni di somministrazioni a fronte di 65.926.591 dosi complessive di vaccino inoculate (prima e seconda dose) “84.322 segnalazioni di evento avverso successivo alla vaccinazione”. “L'87,1% delle segnalazioni”, cioè di queste 84.322 segnalazioni, “è riferita a eventi non gravi, mentre “il 12,8% a eventi avversi gravi”, ospedalizzazioni, paralisi, pericolo di vita, morti, eccetera. Lo 0,6% di queste 84.322 sono decessi, scrive Aifa a pagina 11.

Facendo una semplice proporzione si ha il risultato: dopo la somministrazione dei vaccini anti Covid in Italia ci sono stati 506 morti circa in 211 giorni (505,9 per la precisione), una media di 2,4 deceduti al giorno. Purtroppo, ufficialmente non c’è alcuna prova che sia stato il vaccino a provocare deterministicamente la morte del paziente ma il dato è rilevante e da conoscere. Come scrive anche Aifa “il rapporto descrive le segnalazioni di reazioni che sono state osservate dopo la somministrazione del vaccino. Ciò non significa che queste reazioni siano state causate dal vaccino, ma neanche si può escludere a priori il contrario Potrebbero essere un sintomo di un'altra malattia o potrebbero essere associate a un altro prodotto assunto dalla persona che si è vaccinata e che non essendoci ancora studi approfonditi sulle reazioni a tutti i farmaci in commercio, non si può escludere che ci possano essere interazioni con altri farmaci e di conseguenza effetti anche gravi che possono portare anche al decesso.

Comunque, 2,4 deceduti al giorno dopo la somministrazione dei vaccini, anche se non vi fosse una correlazione deterministica, anche se il numero non fosse precisamente questo (vista la mancanza di specifiche tra inoculazioni e reazioni possibili) sembra comunque un dato rilevante che chi si vaccina dovrebbe almeno conoscere. Tanto più oggi che il premier Mario Draghi ripete a canali unificati che “l'appello a non vaccinarsi è un appello a morire”.

Una cosa è certa, i 2,4 decessi al giorno avvengono dopo l'inoculazione di tutti i sieri in commercio in Italia, Pfizer, Moderna, Astrazeneca e Johnson&Johnson, anche se i numeri di eventi avversi sono differenti da siero a siero.

 Il diritto di avere informazioni certe sul vaccino non può essere negato a nessuno.  Il Prof. Massimo Cacciari, ha sempre sostenuto di avere molti dubbi sulla sicurezza del liquido vaccinale e la non risposta di Aifa, (sostiene Cacciari) in questo caso, è già di per sé una risposta che ci fa tremare i polsi.

Se dopo quasi 2 anni di pandemia e una tensione sociale diffusa sulla lotta al Covid e sulla vaccinazione di massa siamo a questo, vuol dire che forse non è sbagliato pensare che il vaccino sia diventato un dogma da accettare senza riserve e senza pregiudizi. Sugli atti di fede non ha senso pretendere risposte. Senza accorgercene siamo forse tornati al motto del fascismo “credere, obbedire, combattere”, nel disprezzo assoluto per la democrazia.

La fregatura che ci vogliono propinare è quella della regola “rischio-beneficio”, 506 morti, considerando una correlazione morte-vaccino reale (nel rapporto dicono che il 43% delle reazioni sono gravi ma bisogna fidarsi dell'algoritmo dell'OMS) corrispondono a meno di 8 per milione. Sono tanti? Sono pochi? Sicuramente parlare di 8 casi per milione, il numero impressiona meno dei 506 morti, dato ottenuto senza riferimenti al numero di dosi inoculate. Probabilmente i medici stanno prestando piu' attenzione allo stato di salute di chi deve essere vaccinato e comunque a chi ha avuto una reazione grave alla prima dose, non deve essere somministrata la seconda o la terza. Per quanto riguarda invece il via alla vaccinazione dei bambini, credo che sia soltanto da definire follia pura!!  Tutti i vaccini possono avere effetti collaterali anche gravi, inclusa la morte, ma chi deve valutare il rapporto rischio/beneficio deve avere i numeri veri sulle reazioni avverse gravi e sui morti per vaccino a medio lungo termine, e non mi pare che questo sia avvenuto, anche perché il COVID19 circola relativamente da poco tempo e il liquido vaccinale non è stato testato e sperimentato sufficientemente.   

Se invece facciamo un accenno alla Legge, scopriamo cosa recita in merito alla vaccinazione anti Covid: “ il comma 9 è sostituito dal seguente: «9. Le disposizioni dei commi da 1 a 8 continuano ad applicarsi ove compatibili con i regolamenti (UE) 2021/953 e 2021/954 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 giugno 2021.»; -----(Gazzetta ufficiale dell'Unione europea L 211 del 15 giugno 2021 ) dice che: È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per esempio per motivi medici, perché non rientrano nel gruppo di destinatari per cui il vaccino anti COVID-19 è attualmente somministrato o consentito, come i bambini, o perché non hanno ancora avuto l'opportunità di essere vaccinate o hanno scelto di non essere vaccinate.”

 Pertanto ...». LEGGIAMO BENE : o perché non hanno ancora avuto l'opportunità di essere vaccinate o hanno scelto di non essere vaccinate. 

giovedì 25 novembre 2021

Draghi toglie agli italiani libertà e dignità: una garrota virtuale rende schiavo il Popolo italiano

 


Si torna allo Stato di polizia, periodo

 peggiore della dittatura nazista.


  

  La storia insegna ma non ha tutti. Soltanto chi ha le capacità intellettive di comprendere l’importanza della libertà, il valore della dignità e il coraggio di dichiarare le proprie idee riesce a metabolizzare la gravità della circostanza e le conseguenze terribili a cui sta andando in contro il Popolo italiano.     

   A cosa serve la parata del 25 aprile, ricordare il massacro delle Foibe e la Shoah, se sotto la minaccia di un semplice foglio di carta chiamato DPCM oppure Decreto Legge, si passa in un attimo dall’essere Popolo Sovrano a sudditi di un governo sovrano, il quale,    nel nostro caso sta prendendo sempre più le sembianze di una forma di governo che accentra il potere in un solo organo, se non addirittura nelle sole mani di Draghi, costituendo di fatto la “dittatura pura”..    

  Il concetto di dittatura, come tutti i concetti storico-politici fondamentali, ha subito nel corso della sua storia bimillenaria un mutamento di significato, che rende necessaria una distinzione tra le forme storiche e quelle contemporanee che possono essere definite, visto il contesto in cui nascono, “demodittature” che secondo il mio punto di vista sono diversamente pericolose, se non drammatiche. 

 Nell'accezione contemporanea il concetto di dittatura designa in generale il potere illimitato di un individuo, di un gruppo o di un partito che si sostituisce alla Repubblica Democratica, azzerando la Sovranità Popolare che è l’elemento fondamentale della costituzione di uno Stato democratico.

   Il significato originario del termine 'dittatura' era molto più ristretto. Nella teoria romana dello Stato esso designava un assetto costituzionale volto a proteggere il territorio e la gens. Un eloquente documentato storico riferito ad Anassilaos, né è la prova. L’esatto contrario di ciò che sta accadendo adesso in Italia a seguito delle scellerate imposizioni di Draghi e dei sui adepti, i quali, probabilmente in buona fede, ma in maniera completamente irragionevole, hanno trasformato la Repubblica italiana in uno Stato di polizia.

  In nome della pandemia e non più “In nome del Popolo italiano”, Il Governo Draghi, supportato da una maggioranza non più politica ma interessata soltanto a mantenere ad ogni costo la poltrone e di conseguenza i benefici economici legittimi e non, continua a colpi di Decetti Legge e DPCM a sottomettere e privare sempre più il Popolo italiano dei diritti sanciti dalla Carta Costituzionale, sulla quale si basa, (o forse, sarebbe più opportuno affermare che si basava) la costituzione della Repubblica Italiana.  

   Oggi con il termine dittatura sono presenti sia il significato più ristretto che quello più comprensivo. Potremmo affermare che il moderno concetto di dittatura si distinguere in due tipologie: dittatura costituzionale da un lato. Quella attualmente adottata da Draghi, che gli rende possibile una maggiore rapidità nelle azioni e nelle decisioni, mediante la concentrazione del potere nelle sue mani, però sempre entro una apparente cornice legale; e la dittatura assoluta e anticostituzionale, alla quale a mio giudizio aspirano   Draghi e i suoi adepti. Cosa molto probabile che avvenga se il Popolo Italiano non si sveglia e cessa di obbedire remissivamente a tutti ii DPCM e i Decreti Legge imposti illegittimamente da un governo per definizione autoritario.              

mercoledì 24 novembre 2021

Covid, Crisanti a Sky TG24 sul vaccino: "Non cambio idea, non lo farei: devono rendere pubblici i dati".

 


23 nov. 2020 - 07:45

Il microbiologo ribadisce la propria posizione sul farmaco che nei giorni scorsi ha scatenato diverse polemiche: "Stando a quanto si sa al momento, non me lo farei. I difetti stanno nella procedura affrettata per l'approvazione"

 "Non ho cambiato posizione: ribadisco che sulle basi delle conoscenze che abbiamo oggi non mi farei il vaccino. Se dovessero rendere pubblici i dati e la comunità scientifica ne validasse la bontà me lo farei, non ho alcun dubbio su questo". Il microbiologo Andrea Crisanti, intervenuto a Buongiorno su Sky TG24, ribadisce la propria posizione dopo le polemiche per le sue parole sul vaccino. "I difetti stanno nella procedura affrettata per l'approvazione del farmaco", ha ribadito il professore dell'università di Padova. E sul rendere o meno il vaccino obbligatorio spiega: "Non esiste che per un vaccino approvato con una procedura affrettata debba essere prevista l’obbligatorietà" (CORONAVIRUS, GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE).

  “Ho parlato in una conferenza con un pubblico prevalentemente interessato alla scienza  - ha detto poi Crisanti - e con schiettezza ho espresso quello che pensano tantissimi scienziati in tutto il mondo, non capisco perché questo dibattito si possa fare tranquillamente in Inghilterra, in Usa, e qui invece debba immediatamente essere un discorso tra chi è a favore del vaccino e chi non lo è. Io sono a favore del vaccino, soltanto chiedo la massima trasparenza e non penso che il vaccino sia un oggetto sacro, tutto qui”.

   Crisanti spiega le sue affermazioni sottolineando che “è una questione di trasparenza: se si vuole generare fiducia bisogna essere trasparenti. Più gli scienziati lamentano assenza di informazioni e più la pretendono, più la gente si fida", aggiunge il professore. "Possibile che non si capisca questo meccanismo? La trasparenza genera un bene inestimabile: la fiducia. Questa levata di scudi che c’è stata è assolutamente irragionevole, perché non ho detto che non mi farò il vaccino, ma semplicemente che è necessario che tutti nella comunità scientifica abbiano accesso ai dati grezzi. In questo modo facciamo il vaccino tutti quanti, senza nessun timore e alcun retropensiero". Crisanti sostiene che quelle sulle sue parole siano “polemiche da paese provinciale” e che “le mie frasi sono di buon senso”: “non sono il solo a dire queste cose”, sottolinea ancora il microbiologo, “sono pensieri condivisi da tanti scienziati”.

  All'indignazione di alcuni suscitata dalle sue perplessità Crisanti risponde: "Gli italiani dovrebbero essere arrabbiati con chi ha permesso che ci fosse una seconda ondata. Ci dovremmo indignare per i 15mila morti che ci sono stati da luglio, non per una cosa ovvia come quella che ho detto io".

lunedì 22 novembre 2021

Anche i 18enni potranno votare per il Senato

 


In vigore dal 4 novembre la legge che modifica l'Articolo 58 della Costituzione. Per votare al Senato non serviranno più 25 anni 


  È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 251 del 20 ottobre 2021 la legge costituzionale n. 1 del 18 ottobre 2021 recante “Modifica all'articolo 58 della Costituzione, in materia di elettorato per l'elezione del Senato della Repubblica” che sopprime al primo comma dell'articolo 58 della

Costituzione,  le  parole: «dagli elettori che hanno superato il venticinquesimo anno  di  eta'».
  Più precisamente, con tale modifica l’elettorato attivo per il Senato della Repubblica è stato uniformato a quello già previsto per la Camera dei deputati.
  Dalle prossime elezioni dunque, non vi saranno più le precedenti distinzioni che legittimavano al voto per l’elezione delle due Camere i cittadini italiani in possesso del diritto di elettorato attivo e che avevano raggiunto i seguenti requisiti anagrafici:

- la maggiore età (18 anni) per l’elezione dei deputati (Costituzione, art. 48, primo comma; D.P.R. 223/67, art. 1);

- il compimento del 25° anno di età per l’elezione dei senatori (Costituzione, art. 58, primo comma; D.Lgs. 533/1993, art. 13, comma 1).

In conclusione, con siffatta modifica dell’art. 58 della Costituzione, è stato ridotto il limite di età per gli elettori del Senato da 25 a 18 anni.

  Finalmente una grande discriminazione viene meno, dando la possibilità a tutti i cittadini che abbiano compiuto i 18 anni di poter fare parte dell'elettorato attivo e passivo anche al Senato. 

venerdì 19 novembre 2021

TRASMISSIONE DEL VIRUS COVID19: VACCINATI E NON, SIAMO TUTTI POTENZIALI SOGGETTI INFETTANTI. SOSTENERE IL CONTRARIO E’ DA STUPIDI.

 


Nessuno può essere escluso dalla possibilità di trasmettere il virus. Chi sostiene il contrario è uno stupido, oppure in mala fede, complice prezzolato delle aziende farmaceutiche.   

      Una persona intelligente, a prescindere che sia medico oppure no, non può sostenere che il Covid venga veicolato dalle persone non vaccinate. Il Covid utilizza come mezzo di trasporto e come ogni altro virus SARS, principalmente le prime vie aeree superiori di ogni essere umano. Sostenere il contrario è da stupidi.

  Le persone vaccinate contro Covid-19 possono trasmettere il virus. Lo ha spiegato a Welfair – manifestazione digitale di Fiera Roma dedicata a salute e benessere, online in diretta in questi giorni – Marco Salemi, professore di Patologia Sperimentale dell’ Università della Florida, College of Medicine Emerging Pathogens Institute.

  Salemi, assieme al collega Mike Lauzaurdo, ha condotto presso l’Università della Florida una ricerca per indagare sul potenziale infettivo dei vaccinati. Da un monitoraggio epidemiologico molto dettagliato è emerso che il 60% dei vaccinati infettati con variante Delta e il 40% dei vaccinati infettati con le altre varianti ha una carica virale sufficientemente alta per la trasmissione del virus. E questo indipendentemente dalla presenza o meno dei sintomi di Covid, che sono lievi o molto lievi nel’80% dei casi degli infettati vaccinati e nulli nel restante 20% dei casi, che risultano dunque del tutto asintomatici.

Anche l’istituto Spallanzani di Roma ha pubblicato uno studio che sottolinea come sia possibile riscontrare elevate cariche virali anche nei soggetti vaccinati. I ricercatori dell’istituto Spallanzani di Roma, in base agli esiti di uno studio finanziato dal Ministero della Salute, hanno raccolto nuove informazioni sulla lotta contro il Coronavirus, asserendo che il risultato da loro raggiunto dovrebbe essere considerato con attenzione per la salute pubblica, sottolineando l’importanza di una corretta comunicazione, perché il vaccino non conferisce l’immunità sterilizzante.

  In buona sostanza, gli studiosi raccomandano “l’adesione continua alle misure di prevenzione della salute pubblica per gli individui vaccinati fino a quando non sarà raggiunta un’adeguata copertura vaccinale della popolazione o in presenza di individui vulnerabili suscettibili”. Questo perché i dati riscontrati mostrano che gli individui vaccinati che si infettano dopo la vaccinazione, sebbene rappresentino una piccola percentuale della popolazione vaccinata (lo 0,3%), possono portare elevate cariche virali nel tratto respiratorio superiore, anche se infettati molto tempo dopo la seconda dose, cioè quando avrebbe dovuto essere sviluppata l’immunità correlata al vaccino.

  Il monito lanciato dagli studiosi dello Spallanzani, pertanto, non può essere ignorato. D’altro canto, era noto a tutti già da tempo come il fatto di avere completato il ciclo vaccinale non garantisse un’automatica immunità al virus. Un esempio, in tal senso, giunge direttamente dall’esperienza del presidente della Conferenza episcopale siciliana, l’arcivescovo di Catania Salvatore Gristina, ammalatosi di Covid-19 nonostante le due vaccinazione.

  Ad annunciarlo è stato lo stesso alto prelato, il quale ha affermato che il vaccino salva la vita e aiuta a lenire gli effetti del Coronavirus, specificando poi di essere stato curato con gli anticorpi monoclonali: “I dottori mi hanno detto che sono utili e il trattamento ha funzionato”. Il nocciolo della questione, ora, sembra dunque riguardare prevalentemente le terapie per guarire gli ammalati, in quanto l’inoculazione del preparato anti-Covid non azzera le possibilità di infettarsi e, di fronte a una simile eventualità, occorre farsi trovare pronti e agire con tempestività. Maurizio Belpietro, direttore de “La Verità”, si domanda: “Ma dopo la pubblicazione della ricerca dello Spallanzani, qualcuno al Ministero cambierà idea sul Green Pass e sui monoclonali o continuerà sulla stessa linea, cioè sulla pelle degli italiani?”.

  Perseverare nell’errore di sostenere che i vaccinati non infettano e che soltanto i no vax siano la causa della diffusione del virus ha una sola chiave di lettura: o lo si dichiara perchè affetti da stupidità acuta, oppure perchè in malafede.  

I NO VAX SONO L'ALIBI DEL GOVERNO PER GIUSTIFICARE IL FALLIMENTO DEGLI INTERVENTI INTRAPRESI PER CONTENERE I CONTAGI

 


Tutte sbagliate le misure adottate dal Governo per debellare il COVID19


  Con certezza non è presuntuoso affermare che nelle limitazioni del Governo e del CTS si può annoverare anche l’incapacità di copiare dagli Stati in cui il virus è stato messo alle strette dagli interventi ragionati nei minimi particolari, al fine di raggiungere il massimo dell’efficacia contro la diffusione e riproduzione del virus.  

Prendiamo ovviamente con riferimento la Cina, luogo in cui il COVID19 è nato e si è diffuso rapidamente riuscendo a varcare i confini dello Stato cinese per poi infettare tutto il globo.

  Sin da subito i cinesi hanno messo in moto la macchina della sicurezza nazionale, riuscendo per primi a portare la normalità, facendo del virus solo un brutto ricordo; senza mai ovviamente allentare la vigilanza.

  Non sto qui a elencare o spiegare i sistemi e le metodologie impiegate dai cinesi per raggiungere il massimo del livello di sicurezza perché non avrebbe senso, però è necessario ricordarlo, in modo tale da stimolare quei pochi neuroni che mantengono in vita i membri del Governo e del Comitato Tecnico Scientifico, con la speranza che magari possano riuscire a copiare da chi è riuscito benissimo nell’impresa, impiegando sì, molte risorse umane ma senza tante difficoltà.

  Vista la posizione e la conformazione geografica dell’Italia, si sarebbero potute adottare con facilità tutte le misure veramente utili e necessarie per uscire dal tunnel, Invece di navigare a vista a colpi di DPCM e di provvedimenti demenziali. Adesso che dopo quasi due anni di pandemia siamo ancora allo stato embrionale, il Governo e i suoi adepti usano i no vax come alibi per giustificare il fallimento! La cosa che fa più orrore sono le dichiarazioni di alcuni personaggi della politica e non, che infieriscono contro i no vax come se fossero degli appestati da mandare sul rogo.

  Un esempio di atteggiamento razzista e istigativo alla violenza è quello di Brunetta. Il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, al Forum dell’Agricoltura di Coldiretti, ha dichiarato: “Un Green pass rafforzato deve colpire soprattutto i non vaccinati, gli irriducibili che devono essere reclusi ed esclusi dalla vita collettiva e dall’economia”. Il ministro ha aggiunto: “M’impegno ha sostenere questo in Cdm”.

Senza ombra di dubbio, le dichiarazioni di Brunetta sono da condannare fermamente e per tali dichiarazioni andrebbe denunciato all’Autorità Giudiziaria e immediatamente esautorato dall’Incarico di Ministro. Le sue dichiarazioni sanno tanto di atteggiamento discriminatorio nazista, non degne di un Ministro della Repubblica italiana.

   Di tutt’altro avviso il leader della Lega Matteo Salvini, che nella registrazione della puntata di “Porta a porta” del 18 novembre ha affermato che “bisogna evitare le chiusure per tutti. Dobbiamo unire, pacificare, non dividere, isolare, discriminare”.

  Per Salvini “il tampone è il mezzo più sicuro, perciò è più sicuro un non vaccinato che ha il tampone negativo, che un iper vaccinato senza tampone”. Dichiarazioni sensate e condivisibili.

   Se fino a poco tempo fa non si era compreso, adesso è palese che il Governo stia cercando a tutti i costi di addebitare ai no vax il suo fallimento.   

giovedì 18 novembre 2021

FINISCE L’INCUBO COVID: LA PILLOLA ANTI COVID IN ITALIA SI POTRA’ ACQUISTARE A DICEMBRE

Questo Natale sarà la pillola per curare il COVID il più bel regalo per tutti, grandi e piccini.

   

A dicembre la pillola anti Covid sarà disponibile per tutti. In Italia nelle settimane successive al Natale si potrà trovare in tutte le farmacie. Non è ancora stabilito se sarà mutuabile oppure a pagamento e quale sarà il costo.  ’ha detto a Sky Nicola Magrini, direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) che spiega: “Ci siamo attivati affinché la prenotazione di questi farmaci orali ci sia il prima possibile, e abbiamo stretto accordi in tal senso in questi giorni”.

  La valutazione sui due farmaci antivirali, quello della Merck e quello di Pfizer, “sarà compiuta nei prossimi giorni anche a livello centrale dell’Ema”. I farmaci, ha spiegato Magrini, “hanno dato risultati più che promettenti, piuttosto confortanti. La valutazione compiuta si avrà nelle prossime settimane, un primo parere positivo è stato dato per avviare la prenotazione e l’acquisto di questi farmaci appena sarà possibile”.

  Dalle dichiarazioni di Nicola Magrini, s’intuisce che finirà presto l’incubo Covid e, la cosa più importante sarà finalmente la fine di tutti i retroscena e le speculazioni economiche collegati al virus.

 La pillola anti Covid, che sicuramente sarà più efficace dei farmaci antivirali già esistenti in commercio, usati sin dall’inizio della pandemia da molti medici di base, i quali, hanno salvato migliaia di pazienti senza dover ricorrere al ricovero in ospedale.

  Si avvicina la fine di un crudele biennio che ha causato sia la morte fisica di migliaia di persone, sia quella economica di milioni di attività commerciali e partite IVA. Senza tralasciare gli effetti negativi che hanno sconvolto il tessuto sociale nei suoi molteplici aspetti.

  L’ufficializzazione della messa in commercio di un farmaco anti Covid proveniente da fonte autorevole come l’Aifa, non può destare alcun dubbio anche sulla fine di tutte le restrizioni e le limitazioni della libertà personale imposte dal Governo. Si potrà finalmente affermare “anno nuovo vita nuova”.                  

giovedì 11 novembre 2021

Addio Costituzione

 




IL POPOLO ITALIANO, PRIVATO DELLA SOVRANITA'  

  Salutiamo la Costituzione che se ne va. Ci ha tutelati socialmente e sostenuti soprattutto economicamente dal 1° gennaio 1948 fino a poco tempo fa. Adesso è stata messa sotto i piedi dai governi Conte e Draghi senza pudore e senza rispetto, al punto che si configura il reato di vilipendio della Repubblica e delle istituzioni a disprezzo totale dei principi e dei valori Costituzionali. Un atto vile da parte del Governo nei confronti della Carta che ci rappresentava e ci identificava come la migliore Repubblica Democratica al mondo.  

 La Costituzione è stata calpestata e trasformata in carta straccia dal Governo ma soprattutto dal Parlamento che indegnamente lo sostiene. Stiamo assistendo a un continuo stupro della Costituzione e di conseguenza del Popolo Sovrano, vittima di un Governo oligarchico senza scrupoli e senza alcun rispetto delle regole, in sfregio ai principi fondamentali della Carta e ai diritti del Cittadino.     

  A dimostrare chiaramente lo stupro della Costituzione sono i fatti quotidiani e il comportamento antidemocratico del Governo. Già dall’insediamento del Governo Conte è stata lampante la tendenza a non rispettare i principi costituzionali, e oggi, con Draghi, il susseguirsi delle repressioni e persecuzioni del Popolo non lascia ombra di dubbio sulla tendenza del Governo a voler annullare quelli che sono i diritti costituzionali, di cui fino a qualche anno addietro, cioè, prima dell’artificiosa pandemia, erano riconosciuti e rispettati ancor prima che dal Popolo, dal Governo e dalle istituzioni.

  Negli ultimi mesi, tutti soggetti ai quali la Costituzione riconosceva il potere d’iniziativa legislativa, sono stati esautorati dal Potere oligarchico del Governo Draghi.

  Altrettanto ridimensionamento è stato il potere dei parlamentari, sostituito dai DPCM. Atti che dovrebbero consentire al Consiglio dei Ministri di partecipare al potere legislativo ma esclusivamente in casi di necessità e urgenza e che, al contrario, sono diventati quasi la modalità ordinaria con cui il Governo sottopone le proprie proposte alle camere, utilizzando il ricatto politico per farli approvare.

  Altra piaga consolidata del costante oltraggio alla Costituzione è il più che frequente e illegittimo ricorso alla questione di fiducia. Una prassi che, nel tentativo di velocizzare tutto, blinda i provvedimenti, impedendo il dibattito parlamentare. Ossia, la quinta essenza della democrazia.

  Se da un lato, il governo giustifica certe abitudini proprio con il persistere dello stato d’emergenza, è anche vero che la proroga costante di questa condizione è stata contestata dai più autorevoli costituzionalisti. Inoltre, nemmeno in tempi di pace l’andamento era coerente con le norme costituzionali. Né vale a giustificare tutto questo la necessità di semplificazione e di decisione in tempi brevi. Poiché la Costituzione si può modificare unicamente attuando la procedura aggravata prevista dall’articolo 138.

  Oggi, si assiste a una pressoché totale trasfigurazione delle regole costituzionali, ulteriormente accentuata, negli ultimi tempi, dalla compressione di tantissime libertà e diritti, come quelli all’istruzione, alla mobilità, alla riservatezza, al lavoro e all’iniziativa economica. Limitazioni che vanno contro le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità ma attuate comunque dall’esecutivo, con la vergognosa compiacenza di maggioranza e opposizione.

  Quello che sta scomparendo dalle aule del parlamento è il confronto democratico. Lo conferma il decrescente numero di emendamenti discussi e approvati. Per evitarne un abuso, e il ricorso strumentale a fini meramente ostruzionistici, i regolamenti di Camera e Senato prevedono alcune limitazioni. Per questo motivo molti emendamenti non sono nemmeno discussi. I presidenti delle due assemblee legislative o di commissione possono insindacabilmente decidere se gli emendamenti sono proponibili (ossia non estranei alla materia) o ammissibili (aventi una reale portata modificativa e non contrastanti con deliberazioni già adottate). Nel corso della votazione alcuni emendamenti possono anche essere assorbiti (quando la proposta di modifica è compresa in un altro testo approvato) o preclusi (quando l’emendamento risulta in conflitto con altri già approvati).

  Di fatto stiamo assistendo a una modifica informale della Costituzione, condotta, non solo con il favore delle tenebre, ma anche delle minoranze, quindi di tutti coloro che sono stati eletti dai cittadini perché li rappresentassero in nome di una Costituzione che purtroppo non c’è più, sostituita da una forma di carta non scritta messa in atto da un Governo illegittimo oligarchico.   

"NO PONTE": UN'ONDA UMANA IMMENSA, PROTESTA CONTRO LA REALIZAZIONE DI UN'OPERA INUTILE E DANNOSA

Soldi pubblici buttati a mare.      A Messina ha sfilato il fronte del "NO al Ponte" sullo Stretto, con un corteo di migliaia di ...