Si torna allo Stato di polizia, periodo
peggiore della dittatura nazista.
La
storia insegna ma non ha tutti. Soltanto chi ha le capacità intellettive di
comprendere l’importanza della libertà, il valore della dignità e il coraggio
di dichiarare le proprie idee riesce a metabolizzare la gravità della
circostanza e le conseguenze terribili a cui sta andando in contro il Popolo
italiano.
A cosa serve la parata del 25 aprile, ricordare il massacro delle Foibe e la Shoah, se sotto
la minaccia di un semplice foglio di carta chiamato DPCM oppure Decreto Legge,
si passa in un attimo dall’essere Popolo
Sovrano a sudditi di un governo sovrano, il quale, nel nostro caso sta prendendo sempre più le
sembianze di una forma di governo che accentra
il potere in un solo organo, se non addirittura nelle sole mani di Draghi,
costituendo di fatto la “dittatura pura”..
Il concetto
di dittatura, come tutti i concetti storico-politici fondamentali, ha subito
nel corso della sua storia bimillenaria un mutamento di significato, che rende
necessaria una distinzione tra le forme storiche e quelle contemporanee che
possono essere definite, visto il contesto in cui nascono, “demodittature” che secondo il mio punto
di vista sono diversamente pericolose, se non drammatiche.
Nell'accezione
contemporanea il concetto di dittatura designa in generale il potere illimitato
di un individuo, di un gruppo o di un partito che si sostituisce alla
Repubblica Democratica, azzerando la Sovranità Popolare che è l’elemento
fondamentale della costituzione di uno Stato democratico.
Il significato
originario del termine 'dittatura' era molto più ristretto. Nella teoria romana
dello Stato esso designava un assetto costituzionale volto a proteggere il
territorio e la gens. Un eloquente documentato storico riferito ad Anassilaos,
né è la prova. L’esatto contrario di ciò che sta accadendo adesso in Italia a
seguito delle scellerate imposizioni di Draghi e dei sui adepti, i quali,
probabilmente in buona fede, ma in maniera completamente irragionevole, hanno
trasformato la Repubblica italiana in uno Stato di polizia.
In nome della
pandemia e non più “In nome del Popolo italiano”, Il Governo Draghi, supportato
da una maggioranza non più politica ma interessata soltanto a mantenere ad ogni
costo la poltrone e di conseguenza i benefici economici legittimi e non, continua
a colpi di Decetti Legge e DPCM a sottomettere e privare sempre
più il Popolo italiano dei diritti sanciti dalla Carta Costituzionale, sulla
quale si basa, (o forse, sarebbe più opportuno affermare che si basava) la
costituzione della Repubblica Italiana.
Oggi
con il termine dittatura sono presenti sia il significato più ristretto che
quello più comprensivo. Potremmo affermare che il moderno concetto di dittatura
si distinguere in due tipologie: dittatura costituzionale da un lato. Quella
attualmente adottata da Draghi, che gli rende possibile una maggiore rapidità
nelle azioni e nelle decisioni, mediante la concentrazione del potere nelle sue
mani, però sempre entro una apparente cornice legale; e la dittatura assoluta e
anticostituzionale, alla quale a mio giudizio aspirano Draghi e i suoi adepti. Cosa molto probabile
che avvenga se il Popolo Italiano non si sveglia e cessa di obbedire
remissivamente a tutti ii DPCM e i Decreti Legge imposti illegittimamente da un
governo per definizione autoritario.
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