giovedì 25 novembre 2021

Draghi toglie agli italiani libertà e dignità: una garrota virtuale rende schiavo il Popolo italiano

 


Si torna allo Stato di polizia, periodo

 peggiore della dittatura nazista.


  

  La storia insegna ma non ha tutti. Soltanto chi ha le capacità intellettive di comprendere l’importanza della libertà, il valore della dignità e il coraggio di dichiarare le proprie idee riesce a metabolizzare la gravità della circostanza e le conseguenze terribili a cui sta andando in contro il Popolo italiano.     

   A cosa serve la parata del 25 aprile, ricordare il massacro delle Foibe e la Shoah, se sotto la minaccia di un semplice foglio di carta chiamato DPCM oppure Decreto Legge, si passa in un attimo dall’essere Popolo Sovrano a sudditi di un governo sovrano, il quale,    nel nostro caso sta prendendo sempre più le sembianze di una forma di governo che accentra il potere in un solo organo, se non addirittura nelle sole mani di Draghi, costituendo di fatto la “dittatura pura”..    

  Il concetto di dittatura, come tutti i concetti storico-politici fondamentali, ha subito nel corso della sua storia bimillenaria un mutamento di significato, che rende necessaria una distinzione tra le forme storiche e quelle contemporanee che possono essere definite, visto il contesto in cui nascono, “demodittature” che secondo il mio punto di vista sono diversamente pericolose, se non drammatiche. 

 Nell'accezione contemporanea il concetto di dittatura designa in generale il potere illimitato di un individuo, di un gruppo o di un partito che si sostituisce alla Repubblica Democratica, azzerando la Sovranità Popolare che è l’elemento fondamentale della costituzione di uno Stato democratico.

   Il significato originario del termine 'dittatura' era molto più ristretto. Nella teoria romana dello Stato esso designava un assetto costituzionale volto a proteggere il territorio e la gens. Un eloquente documentato storico riferito ad Anassilaos, né è la prova. L’esatto contrario di ciò che sta accadendo adesso in Italia a seguito delle scellerate imposizioni di Draghi e dei sui adepti, i quali, probabilmente in buona fede, ma in maniera completamente irragionevole, hanno trasformato la Repubblica italiana in uno Stato di polizia.

  In nome della pandemia e non più “In nome del Popolo italiano”, Il Governo Draghi, supportato da una maggioranza non più politica ma interessata soltanto a mantenere ad ogni costo la poltrone e di conseguenza i benefici economici legittimi e non, continua a colpi di Decetti Legge e DPCM a sottomettere e privare sempre più il Popolo italiano dei diritti sanciti dalla Carta Costituzionale, sulla quale si basa, (o forse, sarebbe più opportuno affermare che si basava) la costituzione della Repubblica Italiana.  

   Oggi con il termine dittatura sono presenti sia il significato più ristretto che quello più comprensivo. Potremmo affermare che il moderno concetto di dittatura si distinguere in due tipologie: dittatura costituzionale da un lato. Quella attualmente adottata da Draghi, che gli rende possibile una maggiore rapidità nelle azioni e nelle decisioni, mediante la concentrazione del potere nelle sue mani, però sempre entro una apparente cornice legale; e la dittatura assoluta e anticostituzionale, alla quale a mio giudizio aspirano   Draghi e i suoi adepti. Cosa molto probabile che avvenga se il Popolo Italiano non si sveglia e cessa di obbedire remissivamente a tutti ii DPCM e i Decreti Legge imposti illegittimamente da un governo per definizione autoritario.              

mercoledì 24 novembre 2021

Covid, Crisanti a Sky TG24 sul vaccino: "Non cambio idea, non lo farei: devono rendere pubblici i dati".

 


23 nov. 2020 - 07:45

Il microbiologo ribadisce la propria posizione sul farmaco che nei giorni scorsi ha scatenato diverse polemiche: "Stando a quanto si sa al momento, non me lo farei. I difetti stanno nella procedura affrettata per l'approvazione"

 "Non ho cambiato posizione: ribadisco che sulle basi delle conoscenze che abbiamo oggi non mi farei il vaccino. Se dovessero rendere pubblici i dati e la comunità scientifica ne validasse la bontà me lo farei, non ho alcun dubbio su questo". Il microbiologo Andrea Crisanti, intervenuto a Buongiorno su Sky TG24, ribadisce la propria posizione dopo le polemiche per le sue parole sul vaccino. "I difetti stanno nella procedura affrettata per l'approvazione del farmaco", ha ribadito il professore dell'università di Padova. E sul rendere o meno il vaccino obbligatorio spiega: "Non esiste che per un vaccino approvato con una procedura affrettata debba essere prevista l’obbligatorietà" (CORONAVIRUS, GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE).

  “Ho parlato in una conferenza con un pubblico prevalentemente interessato alla scienza  - ha detto poi Crisanti - e con schiettezza ho espresso quello che pensano tantissimi scienziati in tutto il mondo, non capisco perché questo dibattito si possa fare tranquillamente in Inghilterra, in Usa, e qui invece debba immediatamente essere un discorso tra chi è a favore del vaccino e chi non lo è. Io sono a favore del vaccino, soltanto chiedo la massima trasparenza e non penso che il vaccino sia un oggetto sacro, tutto qui”.

   Crisanti spiega le sue affermazioni sottolineando che “è una questione di trasparenza: se si vuole generare fiducia bisogna essere trasparenti. Più gli scienziati lamentano assenza di informazioni e più la pretendono, più la gente si fida", aggiunge il professore. "Possibile che non si capisca questo meccanismo? La trasparenza genera un bene inestimabile: la fiducia. Questa levata di scudi che c’è stata è assolutamente irragionevole, perché non ho detto che non mi farò il vaccino, ma semplicemente che è necessario che tutti nella comunità scientifica abbiano accesso ai dati grezzi. In questo modo facciamo il vaccino tutti quanti, senza nessun timore e alcun retropensiero". Crisanti sostiene che quelle sulle sue parole siano “polemiche da paese provinciale” e che “le mie frasi sono di buon senso”: “non sono il solo a dire queste cose”, sottolinea ancora il microbiologo, “sono pensieri condivisi da tanti scienziati”.

  All'indignazione di alcuni suscitata dalle sue perplessità Crisanti risponde: "Gli italiani dovrebbero essere arrabbiati con chi ha permesso che ci fosse una seconda ondata. Ci dovremmo indignare per i 15mila morti che ci sono stati da luglio, non per una cosa ovvia come quella che ho detto io".

lunedì 22 novembre 2021

Anche i 18enni potranno votare per il Senato

 


In vigore dal 4 novembre la legge che modifica l'Articolo 58 della Costituzione. Per votare al Senato non serviranno più 25 anni 


  È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 251 del 20 ottobre 2021 la legge costituzionale n. 1 del 18 ottobre 2021 recante “Modifica all'articolo 58 della Costituzione, in materia di elettorato per l'elezione del Senato della Repubblica” che sopprime al primo comma dell'articolo 58 della

Costituzione,  le  parole: «dagli elettori che hanno superato il venticinquesimo anno  di  eta'».
  Più precisamente, con tale modifica l’elettorato attivo per il Senato della Repubblica è stato uniformato a quello già previsto per la Camera dei deputati.
  Dalle prossime elezioni dunque, non vi saranno più le precedenti distinzioni che legittimavano al voto per l’elezione delle due Camere i cittadini italiani in possesso del diritto di elettorato attivo e che avevano raggiunto i seguenti requisiti anagrafici:

- la maggiore età (18 anni) per l’elezione dei deputati (Costituzione, art. 48, primo comma; D.P.R. 223/67, art. 1);

- il compimento del 25° anno di età per l’elezione dei senatori (Costituzione, art. 58, primo comma; D.Lgs. 533/1993, art. 13, comma 1).

In conclusione, con siffatta modifica dell’art. 58 della Costituzione, è stato ridotto il limite di età per gli elettori del Senato da 25 a 18 anni.

  Finalmente una grande discriminazione viene meno, dando la possibilità a tutti i cittadini che abbiano compiuto i 18 anni di poter fare parte dell'elettorato attivo e passivo anche al Senato. 

venerdì 19 novembre 2021

TRASMISSIONE DEL VIRUS COVID19: VACCINATI E NON, SIAMO TUTTI POTENZIALI SOGGETTI INFETTANTI. SOSTENERE IL CONTRARIO E’ DA STUPIDI.

 


Nessuno può essere escluso dalla possibilità di trasmettere il virus. Chi sostiene il contrario è uno stupido, oppure in mala fede, complice prezzolato delle aziende farmaceutiche.   

      Una persona intelligente, a prescindere che sia medico oppure no, non può sostenere che il Covid venga veicolato dalle persone non vaccinate. Il Covid utilizza come mezzo di trasporto e come ogni altro virus SARS, principalmente le prime vie aeree superiori di ogni essere umano. Sostenere il contrario è da stupidi.

  Le persone vaccinate contro Covid-19 possono trasmettere il virus. Lo ha spiegato a Welfair – manifestazione digitale di Fiera Roma dedicata a salute e benessere, online in diretta in questi giorni – Marco Salemi, professore di Patologia Sperimentale dell’ Università della Florida, College of Medicine Emerging Pathogens Institute.

  Salemi, assieme al collega Mike Lauzaurdo, ha condotto presso l’Università della Florida una ricerca per indagare sul potenziale infettivo dei vaccinati. Da un monitoraggio epidemiologico molto dettagliato è emerso che il 60% dei vaccinati infettati con variante Delta e il 40% dei vaccinati infettati con le altre varianti ha una carica virale sufficientemente alta per la trasmissione del virus. E questo indipendentemente dalla presenza o meno dei sintomi di Covid, che sono lievi o molto lievi nel’80% dei casi degli infettati vaccinati e nulli nel restante 20% dei casi, che risultano dunque del tutto asintomatici.

Anche l’istituto Spallanzani di Roma ha pubblicato uno studio che sottolinea come sia possibile riscontrare elevate cariche virali anche nei soggetti vaccinati. I ricercatori dell’istituto Spallanzani di Roma, in base agli esiti di uno studio finanziato dal Ministero della Salute, hanno raccolto nuove informazioni sulla lotta contro il Coronavirus, asserendo che il risultato da loro raggiunto dovrebbe essere considerato con attenzione per la salute pubblica, sottolineando l’importanza di una corretta comunicazione, perché il vaccino non conferisce l’immunità sterilizzante.

  In buona sostanza, gli studiosi raccomandano “l’adesione continua alle misure di prevenzione della salute pubblica per gli individui vaccinati fino a quando non sarà raggiunta un’adeguata copertura vaccinale della popolazione o in presenza di individui vulnerabili suscettibili”. Questo perché i dati riscontrati mostrano che gli individui vaccinati che si infettano dopo la vaccinazione, sebbene rappresentino una piccola percentuale della popolazione vaccinata (lo 0,3%), possono portare elevate cariche virali nel tratto respiratorio superiore, anche se infettati molto tempo dopo la seconda dose, cioè quando avrebbe dovuto essere sviluppata l’immunità correlata al vaccino.

  Il monito lanciato dagli studiosi dello Spallanzani, pertanto, non può essere ignorato. D’altro canto, era noto a tutti già da tempo come il fatto di avere completato il ciclo vaccinale non garantisse un’automatica immunità al virus. Un esempio, in tal senso, giunge direttamente dall’esperienza del presidente della Conferenza episcopale siciliana, l’arcivescovo di Catania Salvatore Gristina, ammalatosi di Covid-19 nonostante le due vaccinazione.

  Ad annunciarlo è stato lo stesso alto prelato, il quale ha affermato che il vaccino salva la vita e aiuta a lenire gli effetti del Coronavirus, specificando poi di essere stato curato con gli anticorpi monoclonali: “I dottori mi hanno detto che sono utili e il trattamento ha funzionato”. Il nocciolo della questione, ora, sembra dunque riguardare prevalentemente le terapie per guarire gli ammalati, in quanto l’inoculazione del preparato anti-Covid non azzera le possibilità di infettarsi e, di fronte a una simile eventualità, occorre farsi trovare pronti e agire con tempestività. Maurizio Belpietro, direttore de “La Verità”, si domanda: “Ma dopo la pubblicazione della ricerca dello Spallanzani, qualcuno al Ministero cambierà idea sul Green Pass e sui monoclonali o continuerà sulla stessa linea, cioè sulla pelle degli italiani?”.

  Perseverare nell’errore di sostenere che i vaccinati non infettano e che soltanto i no vax siano la causa della diffusione del virus ha una sola chiave di lettura: o lo si dichiara perchè affetti da stupidità acuta, oppure perchè in malafede.  

I NO VAX SONO L'ALIBI DEL GOVERNO PER GIUSTIFICARE IL FALLIMENTO DEGLI INTERVENTI INTRAPRESI PER CONTENERE I CONTAGI

 


Tutte sbagliate le misure adottate dal Governo per debellare il COVID19


  Con certezza non è presuntuoso affermare che nelle limitazioni del Governo e del CTS si può annoverare anche l’incapacità di copiare dagli Stati in cui il virus è stato messo alle strette dagli interventi ragionati nei minimi particolari, al fine di raggiungere il massimo dell’efficacia contro la diffusione e riproduzione del virus.  

Prendiamo ovviamente con riferimento la Cina, luogo in cui il COVID19 è nato e si è diffuso rapidamente riuscendo a varcare i confini dello Stato cinese per poi infettare tutto il globo.

  Sin da subito i cinesi hanno messo in moto la macchina della sicurezza nazionale, riuscendo per primi a portare la normalità, facendo del virus solo un brutto ricordo; senza mai ovviamente allentare la vigilanza.

  Non sto qui a elencare o spiegare i sistemi e le metodologie impiegate dai cinesi per raggiungere il massimo del livello di sicurezza perché non avrebbe senso, però è necessario ricordarlo, in modo tale da stimolare quei pochi neuroni che mantengono in vita i membri del Governo e del Comitato Tecnico Scientifico, con la speranza che magari possano riuscire a copiare da chi è riuscito benissimo nell’impresa, impiegando sì, molte risorse umane ma senza tante difficoltà.

  Vista la posizione e la conformazione geografica dell’Italia, si sarebbero potute adottare con facilità tutte le misure veramente utili e necessarie per uscire dal tunnel, Invece di navigare a vista a colpi di DPCM e di provvedimenti demenziali. Adesso che dopo quasi due anni di pandemia siamo ancora allo stato embrionale, il Governo e i suoi adepti usano i no vax come alibi per giustificare il fallimento! La cosa che fa più orrore sono le dichiarazioni di alcuni personaggi della politica e non, che infieriscono contro i no vax come se fossero degli appestati da mandare sul rogo.

  Un esempio di atteggiamento razzista e istigativo alla violenza è quello di Brunetta. Il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, al Forum dell’Agricoltura di Coldiretti, ha dichiarato: “Un Green pass rafforzato deve colpire soprattutto i non vaccinati, gli irriducibili che devono essere reclusi ed esclusi dalla vita collettiva e dall’economia”. Il ministro ha aggiunto: “M’impegno ha sostenere questo in Cdm”.

Senza ombra di dubbio, le dichiarazioni di Brunetta sono da condannare fermamente e per tali dichiarazioni andrebbe denunciato all’Autorità Giudiziaria e immediatamente esautorato dall’Incarico di Ministro. Le sue dichiarazioni sanno tanto di atteggiamento discriminatorio nazista, non degne di un Ministro della Repubblica italiana.

   Di tutt’altro avviso il leader della Lega Matteo Salvini, che nella registrazione della puntata di “Porta a porta” del 18 novembre ha affermato che “bisogna evitare le chiusure per tutti. Dobbiamo unire, pacificare, non dividere, isolare, discriminare”.

  Per Salvini “il tampone è il mezzo più sicuro, perciò è più sicuro un non vaccinato che ha il tampone negativo, che un iper vaccinato senza tampone”. Dichiarazioni sensate e condivisibili.

   Se fino a poco tempo fa non si era compreso, adesso è palese che il Governo stia cercando a tutti i costi di addebitare ai no vax il suo fallimento.   

giovedì 18 novembre 2021

FINISCE L’INCUBO COVID: LA PILLOLA ANTI COVID IN ITALIA SI POTRA’ ACQUISTARE A DICEMBRE

Questo Natale sarà la pillola per curare il COVID il più bel regalo per tutti, grandi e piccini.

   

A dicembre la pillola anti Covid sarà disponibile per tutti. In Italia nelle settimane successive al Natale si potrà trovare in tutte le farmacie. Non è ancora stabilito se sarà mutuabile oppure a pagamento e quale sarà il costo.  ’ha detto a Sky Nicola Magrini, direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) che spiega: “Ci siamo attivati affinché la prenotazione di questi farmaci orali ci sia il prima possibile, e abbiamo stretto accordi in tal senso in questi giorni”.

  La valutazione sui due farmaci antivirali, quello della Merck e quello di Pfizer, “sarà compiuta nei prossimi giorni anche a livello centrale dell’Ema”. I farmaci, ha spiegato Magrini, “hanno dato risultati più che promettenti, piuttosto confortanti. La valutazione compiuta si avrà nelle prossime settimane, un primo parere positivo è stato dato per avviare la prenotazione e l’acquisto di questi farmaci appena sarà possibile”.

  Dalle dichiarazioni di Nicola Magrini, s’intuisce che finirà presto l’incubo Covid e, la cosa più importante sarà finalmente la fine di tutti i retroscena e le speculazioni economiche collegati al virus.

 La pillola anti Covid, che sicuramente sarà più efficace dei farmaci antivirali già esistenti in commercio, usati sin dall’inizio della pandemia da molti medici di base, i quali, hanno salvato migliaia di pazienti senza dover ricorrere al ricovero in ospedale.

  Si avvicina la fine di un crudele biennio che ha causato sia la morte fisica di migliaia di persone, sia quella economica di milioni di attività commerciali e partite IVA. Senza tralasciare gli effetti negativi che hanno sconvolto il tessuto sociale nei suoi molteplici aspetti.

  L’ufficializzazione della messa in commercio di un farmaco anti Covid proveniente da fonte autorevole come l’Aifa, non può destare alcun dubbio anche sulla fine di tutte le restrizioni e le limitazioni della libertà personale imposte dal Governo. Si potrà finalmente affermare “anno nuovo vita nuova”.                  

giovedì 11 novembre 2021

Addio Costituzione

 




IL POPOLO ITALIANO, PRIVATO DELLA SOVRANITA'  

  Salutiamo la Costituzione che se ne va. Ci ha tutelati socialmente e sostenuti soprattutto economicamente dal 1° gennaio 1948 fino a poco tempo fa. Adesso è stata messa sotto i piedi dai governi Conte e Draghi senza pudore e senza rispetto, al punto che si configura il reato di vilipendio della Repubblica e delle istituzioni a disprezzo totale dei principi e dei valori Costituzionali. Un atto vile da parte del Governo nei confronti della Carta che ci rappresentava e ci identificava come la migliore Repubblica Democratica al mondo.  

 La Costituzione è stata calpestata e trasformata in carta straccia dal Governo ma soprattutto dal Parlamento che indegnamente lo sostiene. Stiamo assistendo a un continuo stupro della Costituzione e di conseguenza del Popolo Sovrano, vittima di un Governo oligarchico senza scrupoli e senza alcun rispetto delle regole, in sfregio ai principi fondamentali della Carta e ai diritti del Cittadino.     

  A dimostrare chiaramente lo stupro della Costituzione sono i fatti quotidiani e il comportamento antidemocratico del Governo. Già dall’insediamento del Governo Conte è stata lampante la tendenza a non rispettare i principi costituzionali, e oggi, con Draghi, il susseguirsi delle repressioni e persecuzioni del Popolo non lascia ombra di dubbio sulla tendenza del Governo a voler annullare quelli che sono i diritti costituzionali, di cui fino a qualche anno addietro, cioè, prima dell’artificiosa pandemia, erano riconosciuti e rispettati ancor prima che dal Popolo, dal Governo e dalle istituzioni.

  Negli ultimi mesi, tutti soggetti ai quali la Costituzione riconosceva il potere d’iniziativa legislativa, sono stati esautorati dal Potere oligarchico del Governo Draghi.

  Altrettanto ridimensionamento è stato il potere dei parlamentari, sostituito dai DPCM. Atti che dovrebbero consentire al Consiglio dei Ministri di partecipare al potere legislativo ma esclusivamente in casi di necessità e urgenza e che, al contrario, sono diventati quasi la modalità ordinaria con cui il Governo sottopone le proprie proposte alle camere, utilizzando il ricatto politico per farli approvare.

  Altra piaga consolidata del costante oltraggio alla Costituzione è il più che frequente e illegittimo ricorso alla questione di fiducia. Una prassi che, nel tentativo di velocizzare tutto, blinda i provvedimenti, impedendo il dibattito parlamentare. Ossia, la quinta essenza della democrazia.

  Se da un lato, il governo giustifica certe abitudini proprio con il persistere dello stato d’emergenza, è anche vero che la proroga costante di questa condizione è stata contestata dai più autorevoli costituzionalisti. Inoltre, nemmeno in tempi di pace l’andamento era coerente con le norme costituzionali. Né vale a giustificare tutto questo la necessità di semplificazione e di decisione in tempi brevi. Poiché la Costituzione si può modificare unicamente attuando la procedura aggravata prevista dall’articolo 138.

  Oggi, si assiste a una pressoché totale trasfigurazione delle regole costituzionali, ulteriormente accentuata, negli ultimi tempi, dalla compressione di tantissime libertà e diritti, come quelli all’istruzione, alla mobilità, alla riservatezza, al lavoro e all’iniziativa economica. Limitazioni che vanno contro le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità ma attuate comunque dall’esecutivo, con la vergognosa compiacenza di maggioranza e opposizione.

  Quello che sta scomparendo dalle aule del parlamento è il confronto democratico. Lo conferma il decrescente numero di emendamenti discussi e approvati. Per evitarne un abuso, e il ricorso strumentale a fini meramente ostruzionistici, i regolamenti di Camera e Senato prevedono alcune limitazioni. Per questo motivo molti emendamenti non sono nemmeno discussi. I presidenti delle due assemblee legislative o di commissione possono insindacabilmente decidere se gli emendamenti sono proponibili (ossia non estranei alla materia) o ammissibili (aventi una reale portata modificativa e non contrastanti con deliberazioni già adottate). Nel corso della votazione alcuni emendamenti possono anche essere assorbiti (quando la proposta di modifica è compresa in un altro testo approvato) o preclusi (quando l’emendamento risulta in conflitto con altri già approvati).

  Di fatto stiamo assistendo a una modifica informale della Costituzione, condotta, non solo con il favore delle tenebre, ma anche delle minoranze, quindi di tutti coloro che sono stati eletti dai cittadini perché li rappresentassero in nome di una Costituzione che purtroppo non c’è più, sostituita da una forma di carta non scritta messa in atto da un Governo illegittimo oligarchico.   

lunedì 8 novembre 2021

SENTENZE DI OTTEMPERANZA: Sospensione delle azioni esecutive nei confronti degli Enti del Servizio Sanitario. Chi pagherà gli interessi?

 



La sospensione dell’azione esecutiva nel processo amministrativo disposta dall’art. 117, comma 4, D.L. 19 maggio 2020 n. 34, comporta un notevole aumento degli interessi legali e moratori.   

Il Comma 4 dell’art. 117, del D.L. 19 maggio 2020 n. 34, testualmente sancisce: “Al fine di far fronte alle esigenze straordinarie ed urgenti derivanti dalla diffusione del COVID-19 nonché per assicurare al Servizio sanitario nazionale la liquidità necessaria allo svolgimento delle attività legate alla citata emergenza, compreso un tempestivo pagamento dei debiti commerciali, nei confronti degli enti del Servizio sanitario nazionale di cui all'articolo 19 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, non possono essere intraprese o proseguite azioni esecutive. I pignoramenti e le prenotazioni a debito sulle rimesse finanziarie trasferite dalle regioni agli enti del proprio Servizio sanitario regionale effettuati prima della data di entrata in vigore del presente provvedimento non producono effetti dalla suddetta data e non vincolano gli enti del Servizio sanitario regionale e i tesorieri, i quali possono disporre, per le finalità dei predetti enti legate alla gestione dell'emergenza sanitaria e al pagamento dei debiti, delle somme agli stessi trasferite durante il suddetto periodo. Le disposizioni del presente comma si applicano fino al 31 dicembre 2021.”

Alla luce delle disposizioni normative e delle pronunce intervenute, i Commissari ad acta delegati dal Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria a seguito del deposito dell’istanza ex art.114 comma 7, c.p.a., con la quale si richiedevano chiarimenti ai TAR competenti, in ordine alle modalità di esecuzione del giudicato a fronte dell’introduzione del richiamato art.117, comma 4, D.L. 34/2020.

Il Tribunale Amministrativo della Calabria - Sezione di Catanzaro – con due distinte ordinanze: la 905 e la 906 depositate in data 5/5/2021, ha disposto che: “Si debba dare al Commissario ad acta l’indicazione di non insediarsi e di astenersi temporaneamente dal compiere attività esecutiva, salva la riattivazione automatica delle proprie funzioni dopo la scadenza del termine legislativo fissato alla data del 31 dicembre 2021, salvo ulteriore proroga di quest’ultimo” .

A seguito delle disposizioni dettate dal TAR della Calabria, i Commissari ad acta delegati, si sono astenuti dal procedere, rimandando le esecuzioni a gennaio 2022, salvo ulteriore proroga.

Tale provvedimento, ha determinato di conseguenza il blocco dei pagamenti alle Ditte fornitrici di beni e servizi, alle quali dovrà essere corrisposto un ulteriore periodo d’interessi legali e moratori. A questo punto la domanda che ci poniamo è questa: Su chi graveranno gli oneri dell’aumento degli interessi? Si potranno calcolare e liquidare utilizzando i capitoli delle ASL senza che ci sia una disposizione superiore? Oppure serve un dispositivo governativo che autorizzi le ASL a impegnare maggiori risorse per il pagamento delle fatture?

I dubbi ci sono e viste le condizioni economiche in cui versa la sanità, tutto lascia presagire che ci possa essere qualche intoppo.

Se il Legislatore avesse tenuto in considerazione il danno economico per le Aziende Sanitarie, prima di emanare un provvedimento sprovveduto, sicuramente si sarebbero potuti risparmiare milioni di euro d’interessi.   

Grenn Pass: Veicolo d’infezione

 



Il COVID-19 utilizza i vaccinati con green pass per circolare

  Non serve essere medici oppure esperti in virologia per comprendere che in Italia le precauzioni per frenare la diffusione del virus sono totalmente sbagliate e di conseguenza inefficaci. Il Governo dovrebbe sostituire il Cts composto per la maggior parte da medici, con altrettanti Ingegneri dei trasporti ed Esperti in statistica inferenziale, cioè, quella scienza che, anche avvalendosi di metodi probabilistici, permette di trarre conclusioni generali dall’esame di un campione, che, oggettivamente, in questo caso sarebbero più attendibili delle teorie mediche scientifiche divulgate dai medici pro vax, i quali, in questo periodo passano più tempo negli studi televisivi piuttosto che negli ospedali.

  La contraddizione degli stessi esperti del Cts e degli showdoctor, i quali sostengono a onor del vero che i vaccinati possono infettarsi e infettare allo stesso modo dei non vaccinati (no vax), dovrebbe far riflette molto sulla scellerata decisione di obbligare tutti i lavoratori a munirsi di un Green Pass per accedere ai luoghi di lavoro. Ed è proprio questo strumento (il Green Pass) che sta contribuendo alla diffusione del virus, poiché, essendo il lasciapassare verde, un documento amministrativo e non un presidio medico, è ovvio che il COVID-19 sia diffuso maggiormente dai vaccinati, sia nei luoghi di lavoro, sia sui mezzi di trasporto. Le comunicazioni che trasmettono i mass media sono totalmente errate e forvianti. Il messaggio da divulgare dovrebbe essere bastato su dati certi e non su supposizioni faziose che vanno nella direzione di gonfiare i dati epidemiologici a favore delle case farmaceutiche. Abbiamo avuto la conferma della speculazione economica che il Governo per il tramite del suo rappresentante Domenico Arcuri ha messo in atto con gli appalti di fornitura delle mascherine e figuriamoci se non ci sono altri intrecci affaristici tra alcuni addetti ai lavori in seno al Governo e le case farmaceutiche. Sarebbe veramente un fatto più unico che raro se col tempo non uscissero altri scandali.

 Fermo restando il fatto indubbio che stiamo vivendo un evento pandemico, bisogna stigmatizzare il comportamento del Governo che su indicazione del Cts (a mio parere, notevolmente incompetente) sta percorrendo la strada sbagliata e, la perseveranza nel voler mantenere in vita il Green Pass, piuttosto che prevedere sistemi e metodi sanitari di prevenzione della diffusione del virus, porterà a una più lunga e complicata risoluzione del problema e all’aumento sempre maggiore del danno economico alle imprese e ai lavoratori no vax che devono sopportare l’onere di doversi pagare i tamponi per accedere nei luoghi di lavoro. Con l’unico vantaggio indiscutibile che in no vax tamponati sono le uniche persone che non possono trasmettere il virus, i quali sono anche gli unici a possedere un Green Pass, sulla scorta di un esame clinico effettuato ogni 48 ore che rileva l’eventuale presenza del virus in tempi decisamente reali, contrariamente a chi è vaccinato e ovviamente in possesso del Green Pass può senza alcuna restrizione circolare liberamente in ogni luogo anche se portatore di COVID-19.  

LE STRAMPALATE TEORIE DI RICCIARDI SUI NO VAX

 

Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Speranza, critica i no vax, secondo il suo punto di vista.

Onestamente non possiamo addossare tutte le colpe al Ministro della salute Roberto Speranza per le restrizioni che sanno tanto di regime, imposte dal Governo, se il consulente personale del Ministro della salute è Walter Ricciardi.

  Il biasimo ai no vax, di Walter Ricciardi, pubblicamente esternato dai microfoni del Corriere della Sera, si basa sul delirio d’onnipotenza che l’ha sempre caratterizzato. In effetti, la sua testardaggine lo ha portato nel gennaio 2019 ha dare le dimissioni da presidente dell'Istituto superiore di sanità, in polemica con la presunta scarsa collaborazione instaurata a suo dire dal governo Conte I° e con le posizioni assunte da esponenti dell'esecutivo su questioni di sanità e, in particolare,  su vaccinitermovalorizzatori, rapporto tra immigrazione e diffusione di malattie, da lui definite «ascientifiche e antiscientifiche».

  Secondo Ricciardi chi si oppone al vaccino contro il Covid ha sottovalutato, o non ha capito, il rischio più grande dovuto alla variante Delta. Dimenticando prima di tutto che la c.d. vaccinazione, per determinate categorie sociali non è obbligatoria e dunque, le persone che decidono liberamente di non vaccinarsi non fanno altro che utilizzare uno strumento legislativo dello Stato che glielo permette.

 Secondo la teoria di Ricciardi la circolazione del virus resta alta a casa di colo che non si vaccinano. Secondo lui, queste persone non hanno compreso i rischi della variante Delta, “ che ha cambiato radicalmente la dinamica dell’epidemia”. Sembra proprio che Ricciardi, invece, sia ossessionato dalla Variante Delta, l’unica dalla quale bisognerebbe difendersi vaccinandosi, dimenticando che dati alla mano sembra che i vaccini non siano efficaci come inizialmente si pensava neanche per il COVI-19 originario, figuriamoci per le varianti.        

  Il consulente del ministro Speranza ha poi aggiunto che questa mutazione (riferendosi sempre alla Variante Delta) ha fatto crescere i contagi, rendendo così necessarie delle misure come il Green pass oltre al vaccino. Sembra proprio che per Ricciardi esiste solo un problema Variante Delta e non un’emergenza COVI-19.

 Per questa ragione l’esperto dà per certo un aumento dei casi, “ma non tale da mettere sotto scacco gli ospedali. Non credo che torneremo agli stessi livelli di emergenza”. Dopodiché ha consigliato di vaccinarsi contro l’influenza, “che quest’anno si annuncia più aggressiva”.

  C’è da rimanere basiti dalle teorie strampalate di Ricciardi, almeno che non lo si prenda in considerazione più come attore che come medico. D'altronde, è sicuramente più attendibile e apprezzabile come attore, visti i successi ottenuti sul set.   

  La sua carriera di attore inizia negli anni sessanta, da bambino, nella serie televisiva I ragazzi di padre Tobia (interpretava Cucciolo) per proseguire in numerosi sceneggiati televisivi (Dramma d'amoreUn eroe del nostro tempoNostra madreLa freccia nel fianco) e prosegue per tutti gli anni ottanta con ruoli di primo piano a fianco di Giuliana De SioAlida ValliMichele PlacidoStefania Sandrelli e Maria Schneider[29].

  Tra i suoi ruoli più interessanti quelli nel film Io sono mia (1978) di Sofia ScandurraL'ultimo guappo (1978), Il mammasantissima e Napoli... la camorra sfida, la città risponde (1979) diretti da Alfonso Brescia e interpretati da Mario Merola.

  In merito alla sua carriera cinematografica, si possono soltanto esprimere apprezzamenti, ma in merito alle sue teorie mediche scientifiche, credo proprio che si possano definire semplicemente strampalate!!     

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