Il
successo di una pubblicazione dipende dal contenuto, oppure dall’autore?
Sta avendo un notevole successo “Il Mondo al contrario”, il libro del generale Roberto Vannacci. Le richieste ad Amazon sono in questo periodo migliaia, mentre la politica sta entrando in crisi e molte librerie si rifiutano di venderlo, probabilmente perché i titolari hanno paura di eventuali ritorsioni degli arcobaleno.
Vannacci non ha scoperto nulla di nuovo, non ha
offeso, tanto meno accusato nessuno di aver abusato del proprio potere o agito
illegalmente per i propri interessi. Egli non ha fatto altro che mettere nero
su bianco la realtà, esprimendo la sua opinione che in molti casi è suffragata
da dati scientifici, in altri casi dalle regole del mondo cattolico e dalle
leggi di madre natura che coincide sicuramente con l’opinione della maggior
parte degli esseri umani dotati di una normale intelligenza.
Se il successo del Generale dipende da ciò che ha
scritto, inizio a dubitare dell’integrità mentale di chi si compiace e si
complimenta con l’autore per la pubblicazione del libro, poiché la narrazione
non è altro che la presa di coscienza dei più, di come sta cambiando il mondo. Se
invece lo scalpore dipende dal fatto che è stato reso pubblico il pensiero di
un alto Ufficiale delle forze armate, su argomenti d’interesse globale; allora
penso che siamo di fronte a una aberrante, massiva, chiusura mentale che ancora
considera scandaloso il fatto che un uomo delle Istituzioni possa esternare
liberamente il proprio pensiero su argomenti che possono toccare la suscettibilità
di alcuni.
Una
domanda allora sorge spontanea: quale delle ipotesi succitate hanno scatenato
una sorta di corsa all’oro per accaparrarsi una copia del libro, senza ancora
conoscerne il contenuto? Siamo di fronte a una specie di coinvolgente
entusiasmo sociale per il solo fatto che un Generale abbia scritto un libro dal
titolo ritenuto “Libro-scandalo”,
per il quale la politica si è sdegnata e il ministro Crosetto addirittura parla
di
“farneticazioni”, mente l’Esercito si dissocia e Fassino, vicepresidente
Commissione Difesa dichiara ignorantemente che è “Incompatibile con la sua
funzione”.
Un fatto è
certo: il Generale certamente non immaginava di scatenare un putiferio in ambito
sociale, politico e militare; raccontando pubblicamente il suo punto di vista.
Soltanto Papa Francesco, da buon Cristiano, al momento sembra essere indifferente
all’evento.
Mi piacerebbe tanto sapere se “Il Mondo al
contrario” lo avessi scritto io, semplice essere umano di questa terra, se
avrei avuto le stesse attenzioni che sta avendo il generale Vannacci. Immagino
di no! Forse non avrei suscitato l'interesse neanche dei più curiosi e avrei venduto al massimo qualche dozzina di copie, contrariamente al Generale
che probabilmente con il suo libro intascherà milioni di Euro.
…Allora veramente il mondo va al contrario!