venerdì 2 dicembre 2022

LO STRETTO SENZA PONTE, NON FARA' MALE A NESSUNO


Il ponte sullo stretto? Un’opera fine a se stessa


   Nominato Ministro dei trasporti, il “cazzaro” Salvini, esordisce dall’alto del suo Ministero delle Infrastrutture con lo spolverare la oramai accantonata idea di realizzare il ponte sullo stretto, cosa che riflette tutta l’arretratezza culturale di una classe politica che concepisce le infrastrutture solo in termini d’investimenti che generano domanda di consumi e falsa occupazione.

Il Ponte, qualora fosse possibile realizzarlo, sarebbe inutile e, pensare che possa servire come alcuni personaggi dichiarano a collegare l’Europa all’Africa, ...è puramente demenziale.  

Le migliori alternative per muoversi, sono le navi. Spostano persone e merci con un costo notevolmente inferiore, riducendo l’inquinamento dell’80%. Imbarcare i TIR a Genova o Salerno per la Sicilia è il miglior modo per il trasporto delle merci verso la Sicilia e viceversa.    

La maggior parte delle persone invece, ormai si sposta quotidianamente in aereo e i grandi flussi migratori in automobile si verificano soltanto due o tre volte l’anno, durante i ponti delle festività Natalizie, di Pasqua e a ferragosto. La diminuzione del numero dei passeggeri tra Messina e Villa San Giovanni è stata significativa negli ultimi due decenni. La Sicilia, oggi detiene il primato di sei aeroporti: Catania; Palermo; Trapani; Comiso; Lampedusa e Pantelleria. Oltre a una decina di porti industriali sottoutilizzati.

Un’infrastruttura inutile, anzi critica per il sistema dei trasporti: il ponte era stato concepito per servire il traffico di lunga distanza da e per la Sicilia; invece nello Stretto resterà in futuro sempre più una mobilità locale. Infatti il trasporto di lunga distanza ha subìto fortissime trasformazioni: gli spostamenti hanno abbandonato gomma e ferrovia, per aerei (i passeggeri) e navi (le merci). Gli attraversamenti di lunga distanza tra Messina e Villa e viceversa erano computabili in oltre undici milioni di unità negli anni 90, per poi calare a poco più di sei milioni e mezzo negli anni 2000 ed il trend in discesa ha proseguito fino ad arrivare oggi ad appena 400.000 unità. Proprio per questo motivo nel PNRR il capitolo del Piano nazionale di ripresa e resilienza dedicato agli investimenti nei porti dello Stretto, il Governo precedente ha previsto mezzo miliardo di euro per l’ampliamento e l’ammodernamento....Forse Salvini non lo sa!

martedì 11 ottobre 2022

La guerra di Zelenski coinvolgerà tutto il mondo e Biden appoggia il folle presidente Ucraino

Popolo Sovrano di Calabria



Biden ha promesso a Zelensky "sistemi avanzati di difesa aerea". L’Italia, prima Nazione coinvolta nella guerra degli altri.   

  La guerra in Ucraina coinvolgerà il mondo intero e l'Italia sarà la prima Nazione a farne le spese anche nel numero di militari italiani da sacrificare.  Considerando anche le dichiarazioni (seppur contraddittorie) fatte dall’Ambasciatrice d’Italia negli Usa, Mariangela Zappia, in occasione delle celebrazioni per la Festa della Repubblica, ha richiamato le parole pronunciate dal Capo dello Stato per ricordare il percorso intrapreso dall’Italia con la Costituzione e il suo impegno solenne per la pace e per la soluzione del conflitto in Ucraina. “Siamo al fianco dell’Ucraina. Lo dobbiamo agli ucraini ma lo dobbiamo anche a noi stessi”, ha detto l’Ambasciatrice, evocando il profondo legame di amicizia tra Italia e Stati Uniti, sottovalutando o dimenticando di cosa sono capaci gli americani quando si schierano nei conflitti.   

  Si va verso un drammatico conflitto che non risparmierà neanche i civili, mentre Joe Biden, armato di belligeranti intenzioni ha promesso a Volodymyr Zelensky "sistemi avanzati di difesa aerea".

  Dalle indiscrezioni trapelate sembra che ci sia stata una telefonata  tra Biden e Zelensky e i due hanno parlato dopo che la Russia ha sferrato un vasto attacco che ha colpito anche la capitale, Kiev. Secondo la nota diffusa dalla Casa Bianca, nel colloquio il presidente Usa "si è impegnato a continuare a fornire all'Ucraina il supporto necessario per difendersi, compresi i sistemi avanzati di difesa aerea". Non è da escludere che Washington possa consegnare la contraerea al governo ucraino e che anche la Marina Militare Italiana debba contribuire con le proprie flotte.   

  Dalle notizie veicolate tramite il web  si viene a sapere che Anche il presidente francese Macron ha riunito il consiglio di Difesa in formato ristretto, con i ministri degli Esteri Catherine Colonna e della Difesa Sébastien Lecornu. Il presidente francese ha colto l'occasione "per prendere nuovi accordi per sostenere militarmente l'Ucraina e provvedere ai bisogni della sua popolazione".

   Stando sempre a quanto si apprende dai mass media, Liz Truss, il primo ministro britannico ritiene necessario convocare un vertice di emergenza dei paesi membri della Nato.  Secondo Downing Street, il capo del governo britannico avanzerà la richiesta ai leader del G7. di fare tutto quello che è possibile per aiutare militarmente l’Ucraina.   

  Sembra proprio che la situazione stia degenerando verso un conflitto bellico mondiale, dal quale nessuno Stato ne uscirà indenne, ma che a pagarne le conseguenze peggiori sarà l’Italia.    


martedì 27 settembre 2022

RISULTATO DELLE ELEZIONI POLITICHE 2022

                 

               Una Giorgia Meloni Draghiana


   Giorgia Meloni, si appresta a varcare le porte di Palazzo Chigi, sicura di potersi fregiare del titolo di Presidente del Consiglio e di risolvere la grave situazione economica in cui si sono imbattuti gli Italiani.

  Nel frattempo, però, i primi ostacoli già si presentano davanti alla Leader di Fratelli d'Italia e naturalmente sono quelli di natura economico-finanziaria che al momento non sono certo di facile soluzione. Pur andando tutto secondo le migliori previsioni, la prossima Legge di Stabilità non potrà essere varata prima del 20 ottobre, visto che la prima seduta del nuovo Parlamento avverrà solo il 13 di ottobre. Quindi, visti i ristrettissimi tempi, il neo Governo dovrà essere velocissimo, ma non potrà mai e poi mai essere altrettanto efficiente, trattandosi di materia complessa come quella economica- finanziaria, e a quanto pare, da indiscrezioni gia trapelate, il futuro Presidente del Cosiglio avrebbe già richiesto l’aiutino a Mario Draghi.

  Come rivelato da SKY TG24, Giorgia Meloni avrebbe già avuto una consultazione telefonica con Mario Draghi, che come tutti sanno, in campagna elettorale ha sempre osannato.

  Sempre secondo le indiscrezioni, i due si sarebbero confrontati sulle materie economiche, in vista della preparazione della prossima manovra economica. E tutto lascia pensare all'incarico per Draghi di Ministro dell'Economia.

  Rimarranno certamente un po delusi gli elettori di Fratelli d’Italia, quando si ritroveranno Ministro dell'Economia colui che ha rovinato gli Italiani, soprattutto gli Imprenditori.

  Le note dichiarazioni durante la campagna elettorale della Meloni, molto ruffiane nei confronti di Mario Draghi e le indiscrezioni che già circolano all'esterno del palazzo, lasciano presagire (a pensar male degli altri si fa peccato ma spesso si indovina...citazione di Andreotti), che la prossima finanziaria sarà opera di Mario Draghi con la collaborazione inutile di Giorgia Meloni.

  Se tutto andrà per come ipotizzato, purtroppo, quelli che hanno votato per il centro-destra, sicuri di un radicale cambiamento in meglio, si ritroveranno invece ad affrontare un peggioramento della già critica situazione economica in cui sono costretti a vivere famiglie e imprenditori.

Pietro Marcianò

domenica 18 settembre 2022

IL BENESSERE DEGLI ITALIANI PASSA DA ITALEXIT CON PARAGONE

Popolo Sovrano di Calabria

Il dramma economico che sta attualmente riducendo gli italiani alla fame, può essere risolto soltanto dalla buona politica.

 

   La presenza di Gianluigi Paragone ieri a Reggio Calabria ha sollevato il morale dei tantissimi presenti al “Bambu Beach Club”; stabilimento balneare situato sul Lungomare Falcomatà, nelle adiacenze dell’arena “Ciccio Franco”, dove Gianluigi Paragone ha voluto incontrare la gente di Reggio Calabria. Le parole del leader di ITALEXIT hanno riacceso la speranza dei tanti imprenditori presenti che, massacrati dal caro bollette, dal caro carburante e dall’esorbitante costo delle materie prime, hanno tutti dichiarato che: "arrivare a fine anno, nelle condizioni in cui i governi Conte prima e Draghi dopo, ci hanno portato, sarà molto difficile e probabilmente saremo costretti a chiudere entro il prossimo mese di dicembre”.

  Lo scenario che si prospetta a breve termine è drammatico e tutto lascia presagire che in caso di una vittoria delle componenti politiche neoliberiste che in buona sostanza sono composte da tutti i partiti politici del centrosinistra e del centrodestra (due facce della stessa medaglia), con l’avallo di Fratelli d’Italia, la quale leader Giorgia Meloni si comporta in maniera machiavellica e camaleontica, pur di accaparrarsi le simpatie di Mattarella, sperando che gli venga assegnato il compito di costituire il nuovo Governo.   

  Lasciando stare le illusioni di Giorgia Meloni che lasciano il tempo che trovano e prendiamo più seriamente in considerazione il nutrito programma di Gianluigi Paragone e le sue idee, volte alla soluzione della crisi economica nazionale e al benessere degli Italiani.    

  Italexit non sta né a destra né a sinistra. Italexit sta in alto! Ed è proprio questa posizione politica, notevolmente distante da tutte le altre e dal draghismo, l’asso nella manica del neo Partito ITALEXIT che lo porterebbe in caso di un massivo ripensamento di quel 40% di elettori disertori a raggiungere un lusinghiero risultato, tale da garantire l’accesso al Governo e di conseguenza, tirare fuori nell’immediato l’Italia dalla crisi economica e soprattutto, nei tempi necessari, tirarla fuori anche dalla gabbia della U.E che di fatto ci ha ridotti alla schiavitù, sottraendoci la Sovranità monetaria, politica e giuridica.    

  Italexit, l’unico Partito antisistema si sta radicando su tutto il territorio Nazionale e sta riscuotendo ogni giorno che passa sempre più successo, grazie a tutti i militanti che stanno facendo un lavoro certosino in tutti i Comuni d’Itala e ovviamente grazie all’instancabile leader Gianluigi Paragone a cui va il merito di riuscire a comunicare con la gente senza mai usare il linguaggio politichese e la retorica.     

  I reggini hanno accolto Gianluigi Paragone con stima e affetto e a tal proposito voglio inserire in questo articolo la dichiarazione integrale di una giovane reggina che mi ha colpito in maniera particolare: “Quello di Gianluigi ieri nello splendido scenario del “Bambù” è stato un discorso breve nei minuti che garantiscono la comprensione dei Temi che meritano attenzione; interessante, in quanto ha coinvolto sia la mente che il cuore di noi potenziali elettori. Gianluigi si differenzia per il suo equilibrio fisico e mentale, per cui le sue riflessioni sono verità assolute”

  Credo sia giunto il momento di fare tutti tesoro di questa meravigliosa dichiarazione e dare la possibilità a chi ama veramente l’Italia e gli Italiani di poter lavorare per arrestare la mala politica e le malefiche strategie della Comunità Europea; affinché l’Italia ritorni ad essere una Nazione libera e gli Italiani  realmente Sovrani.           

venerdì 16 settembre 2022

GIANLUIGI PARAGONE IN CALABRIA: APPUNTAMENTI DEL 17 E 18 SETTEMBRE

Popolo Sovrano di Calabria


Gianluigi Paragone torna in Calabria, chiuderà a Lamezia terme sabato 17 settembre la campagna elettorale. L’evento è previsto in Corso Nicotera alle ore 20. 

 

A Lamezia Terme, oltre a Gianluigi Paragone interverranno i Capilista alla Camera, Massimo Cristiano e al Senato Raffaele Vena, e si alterneranno, poi i principali candidati nazionali di quella che è l’unica vera opposizione al governo Draghi, l’unica vera formazione antisistema. Interverranno Giovanni Frajese, Nunzia Schilirò, Stefano Puzzer, Marco Mori, Francesco Amodeo.  Saranno altresì presenti tutti i candidati calabresi alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica. 


  Il tour elettorale di Gianluigi Paragone non si esaurisce a Lamezia, anzi, l’intera giornata di sabato 17 vedrà il leader di Italexit, prima, a Reggio Calabria, alle 11, al “Bambù beach club” sul lungomare Falcomatà, alla presenza dei cittadini, dei candidati Camera e Senato della relativa circoscrizione, nonché dei dirigenti locali di Italexit. Poi, alle ore 17, la Sala consiliare del Comune di Crotone ospiterà un altro incontro, in cui Gianluigi Paragone incontrerà i cittadini, affiancato da tutti i candidati crotonesi alla Camera e al Senato

Infine, l’indomani, domenica 18 settembre, Gianluigi Paragone, insieme a tutta I candidati della Sibarite, sarà a Villapiana Lido (CS), presso l’hotel Corallo, dove parlerà alle ore 11.

 

lunedì 22 agosto 2022

Italexit di Paragone in corsa in Calabria: i nomi dei candidati in tutti i collegi di Camera e Senato





Il partito fondato dal senatore Gianluigi Paragone sarà alla linea di partenza anche in Calabria: in campo anche il Coordinatore regionale Massimo Cristiano

  CATANZARO: Anche Italexit di Gianluigi Paragone ha depositato alla Corte d’appello di Catanzaro le liste per i collegi uninominali e plurinominali di Camera e Senato. Il partito fondato da Gianluigi Paragone sarà presente anche in Calabria con le liste al completo, grazie alla marea di persone (oltre tremila) che hanno sottoscritto le candidature.

   Tra i candidati spicca il nome del coordinatore regionale di Italexit Massimo Cristiano, capolista nel collegio plurinominale della Camera e altrettanti candidati di spessore, noti soprattutto nell’ambito della società civile per il contributo che ognuno di loro ha sempre dato, incondizionatamente con grande spirito missionario.

   Massimo Cristiano da qualche anno a questa parte si è distinto per la grande capacità di coinvolgere centinaia di simpatizzanti ITALEXIT in tutta la Calabria, riuscendo a far aprire Sedi in tutto il territorio calabrese.

  Italexit, partito dichiaratamente antisistema e ovviamente antieuropeista si schiera con propri candidati in tutti i collegi uninominali e plurinominali di Camera e Senato della Regione.

  Nonostante i media parlino per ovvi motivi ancora poco di Gialuigi Paragone e di ITALEXIT, riportando alcuni, timidamente, un risultato elettorale appena sufficiente per  raggiunge e superare lo sbarramento, di fatto, stando alle palesi dichiarazioni di apprezzamento e stima degli italiani, si ipotizza da parte di ITALEXIT un ottimo risultato a due cifre.          

I candidati di Italexit nei collegi plurinominali

Collegio plurinominale Camera

Massimo CRISTIANO

Angela BARRESI

Giuseppe Antonio GERMANO’

Maria PANGALLO

(Supplenti: Davide CRISTIANO, Carolina DE LEO, Giuseppe GIGLIOTTI, Anna D’AGNI)

Collegio plurinominale Senato

Raffaele VENA

Antonietta Ivana STRANIERI

Francesco FABBIANO

Maja SCHIAVONE

(Supplenti: Ernesto LAMANNA, Katarzyina Edyta BELBOT, Giacomo PRIOLO, Giusy Emanuela ROTIROTI)

I candidati di Italexit nei collegi uninominali della Camera

Collegio 01 (Corigliano Rossano-Crotone) Carolina DE LEO

Collegio 02 (Cosenza città-Tirreno) Anna D’AGNI

Collegio 03 (Catanzaro e provincia) Giuseppe GIGLIOTTI

Collegio 04 (Vibo Valentia-Piana Gioia Tauro) Domenico Antonio GRECO

Collegio 05 (Reggio-provincia e Locride) Pietro Vincenzo MARCIANO’

I candidati di Italexit nei collegi uninominali del Senato

Collegio 01 (Cosenza-Crotone) Katarzyna Edyta BELBOT

Collegio 02 (Catanzaro-Vibo Valentia-Reggio) Ernesto LAMANNA


domenica 14 agosto 2022

Con ITALEXIT al Governo la politica sarà bella e gentile


Una nuova politica limpida e trasparente s’intravede all’orizzonte.   

   La politica non fa schifo, la politica fa parte della nostra vita quotidiana, e come sosteneva Pericle: “la politica è l'arte di vivere assieme”. Ad ogni parola che indica un argomento, ci troviamo sempre il prefisso “politica”. Per fare un’esempio: politica sociale; politica del lavoro; politica economica; politica sanitaria; politiche agricole e forestali; politica dell’istruzione e della formazione, ecc. ecc. Potrei continuare elencando decine di altre parole che contengono il prefisso politica.

  Moltissimi italiani, percentuale variabile da regione a regione si astengono dal votare perché sostengo che la politica (oggi più che mai) faccia schifo!

  Se da un lato posso comprendere lo stato d’animo di tutti quelli che si sono sentiti traditi dalla politica, dall’altro posso sostenere che a fare schifo sono soltanto le persone le quali si servono della politica per raggiungere i propri obiettivi personali o per mettere in atto le loro strampalate convinzioni.

  La politica non fa schifo! Fanno schifo coloro i quali ci hanno ingabbiati dentro una Europa unita, portando a termine un progetto totalmente irrazionale, di sette politici che credevano in un proprio sogno comune, rivelatosi oggi per tutti gli italiani un incubo. Due italiani (Altiero Spinelli e Alcide De Gasperi), due francesi (Jean Monnet e Robert Schuman), un tedesco (Konrad Adenauer), un lussemburghese (Joseph Beck) e un belga (Paul Henri Spaak) che per alcuni sono passati alla storia come i padri fondatori dell’Europa unita, sono stati invece i promotori di una pessima iniziativa che ha semiparalizzato l’Italia e gli italiani.

  Fanno schifo coloro i quali approfittando della loro posizione politica, hanno imposto per alcune categorie di lavoratori l'obbligo vaccinale e il green pass, violentando fisicamente e psicologicamente gli adulti e traumatizzando i bambini che non capivano perchè dovevano stare segregati in casa, senza poter avere più nessun contatto con i propri amici e addirittura con i propri nonni.  

  Fanno schifo coloro i quali hanno limitato il diritto alla salute e la libertà personale, violentando anche la Costituzione (Art.32) “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. (Art. 13). La libertà personale è inviolabile.

  Fanno schifo coloro i quali hanno ridotto alla fame milioni di persone: liberi Professionisti; Imprenditori; Artigiani; Partite IVA; Artisti e Attori, Maestri dello sport e del ballo; Impiegati e Lavoratori che con coraggio e grande sacrificio si sono rifiutati di farsi inoculare il liquido spacciato per salvavita.    

  Fanno schifo coloro i quali hanno costretto col ricatto le persone a farsi inoculare contro la propria volontà quella sostanza che impropriamente viene chiamata vaccino.

  Fanno schifo tutti coloro i quali sono i presunti responsabili della morte di migliaia di persone e di altrettanti invalidi.

  Fanno schifo tutti coloro i quali invece di essere garanti della Costituzione, della Libertà e della Democrazia, si sono comportati da tiranni nei confronti del Popolo italiano.

  L’Italia dovrà riappropriarsi della sua Sovranità politica e Monetaria  Dovrà tornare ad essere una Nazione libera e indipendente; spezzando la vergognosa catena che ci lega alla comunità europea che, come una garrota ci soffoca lentamente senza pietà, facendoci vedere sempre più offuscato il nostro futuro.

  Il 25 settembre liberiamoci dallo schifo che alberga nel Parlamento italiano e iniziamo a limare questa maledetta catena che ci tiene legati al male, sperando di poterla spezzare il prima possibile.                 

lunedì 1 agosto 2022

QUANDO UN GOVERNO SOSPENDE LA DEMOCRAZIA, LE PIAZZE S’INFIAMMANO

 

      


Ogni Partito dovrà raccogliere circa 60 mila firme entro fine agosto, a mano e alla presenza di un pubblico ufficiale. Un'impresa quasi impossibile e discriminatoria.

 

Quali partiti devono raccogliere le firme?

Anche i Partiti con dei rappresentanti in parlamento, saranno obbligati a raccogliere firme. Si tratta di tutti qui partiti che non rientrano nella sciagurata decisione del Governo Draghi: Insieme per il futuroAlternativa c’è, Italexit di Gianluigi Paragone, Potere al Popolo, il Partito Comunista, Verdi Europei e Ancora Italia.

A meno di sessanta giorni dalle  elezioni, i partiti più piccoli avranno enormi difficoltà a raccogliere le circa 60 mila firme necessarie per candidarsi al Parlamento. Sarà una missione quasi impossibile, visto che le candidature  vanno depositate entro fine agosto, dopo essere state raccolte a mano e autenticate al momento della firma da un pubblico ufficiale presente sul posto. Tutto organizzato ad arte dalla maggioranza di Governo per ostacolare la Democrazia. Una vera rappresaglia contro il diritto dei Cittadini a farsi rappresentare da chi vogliono.

Cosa bisogna fare per raccogliere le firme per presentare le liste elettorali?

Le procedure di raccolta firme sono amministrate da una legge vecchia di 50 annicontraria al diritto dei cittadini di partecipare liberamente alla vita pubblica… evviva l’Amministrazione Digitale!!

In Italia la raccolta firme rappresenta l’ostacolo maggiore per poter partecipare alle competizioni elettorali sia politiche sia amministrative.  Nel caso delle prossime politiche, per le quali tutto si seve svolgere nel mesi di agosto. Il 25 settembre si va alle urne e questo significa che tutti i documenti relativi alle candidature vanno depositate entro il 22 agosto alle cancellerie delle Corti d’appello.

Nonostante che con le elezioni in anticipo di oltre quattro mesi rispetto al normale termine della legislatura, il numero delle firme richieste è stato dimezzato per ogni collegio plurinominale a 750 invece di 1500. Il fatto che  devono essere raccolte nel mese di agosto complica ugualmente le cose.

In totale, per presentarsi alle elezioni politiche del 25 settembre 2022, in tutta Italia, partiti e coalizioni dovrebbero raccogliere almeno 36.750 firme per la Camera e 19.500 per il Senato.

Cosa molto importante da tenere in conto e altrettanto penalizzante è che le firme devono essere di elettori o elettrici iscritti nelle liste elettorali dei comuni che fanno parte del collegio plurinominale in questione. In sostanza, non si può firmare per una lista fuori dalla propria residenza.

Il Governo Draghi va a casa senza però aver prima saccheggiato i cittadini del diritto alla scelta Democratica di farsi rappresentare da chi gli pare.

La goccia che fa traboccare il vaso.

Nel caso in cui i partiti (non pochi) obbligati a dover rispettare le rigide norme imposte in cosi breve tempo, non riuscissero ad adempiere e quindi rimarrebbero fuori dal Parlamento per altri 5 anni, sicuramente utilizzeranno la piazza per rivendicare tutto ciò che gli è stato tolto e soprattutto faranno la guerra al nuovo Governo nel caso in cui non sarà in grado di risolvere tutti i problemi, (molti dei quali targati MARIO DRAGHI), che attualmente stanno affossando Italia e italiani.

S’infiammeranno le piazze… e non solo!!

lunedì 4 luglio 2022

Inaugurata la sede provinciale Italexit Reggio Calabria



Tagliato il nastro inaugurale della nuova sede di Italexit Reggio Calabria


   Il Coordinatore Regionale Italexit con Paragone – Calabria, Massimo Cristiano, ha tagliato il nastro inaugurale della nuova sede di Italexit Reggio Calabria avente duplice funzione, ovvero sede provinciale per tutta l’area metropolitana, nonché 1° Circolo Italexit del Comune di Reggio Calabria, coordinato da Pietro Marcianò.

 Il Coordinatore Provinciale, Ernesto Marziale, ha esordito ringraziando principalmente Gianluigi Paragone per l’opportunità che sta dando a tutti gli italiani di buona volontà nel costituire sedi Italexit su tutto il territorio nazionale.

  Unitamente al Coordinatore Regionale Massimo Cristiano, hanno partecipato all’evento: Giuseppe Antonio Germanò, Resp. Organizzativo Provincia RC; Claudio Romeo, Resp. Organizz. Sezione RC; Francesca Tripodi, Dip. Comunicazione Calabria; Romina Tripodi, Segr. Amministrativo RC; Mimmo Greco, Dip. Sanità Calabria; Carmelo Iannelli, Coord. Sezione di Palmi; Omero Marrapodi, Coord. Sezione di Locri; Ambrogio Pancanno, Ref. S. Eufemia D’ Aspromonte; Nicola Rotundo dip.Ambiente, Antonino Amoddeo, Docente Università di Reggio Calabria.

  La Sede Italexit, ubicata in Via Plebiscito 6, “sarà aperta al pubblico tutti i giorni” – hanno dichiarato il Coordinatore Provinciale Ernesto Marziale e il Coordinatore Cittadino Pietro Marcianò – “dando la possibilità a chiunque di poter fare parte attiva del Partito, oppure di presentare istanze o chiedere informazioni e chiarimenti su problematiche sociali in genere”.

  Massimo Cristiano ha concluso rimarcando “la linea politica del partito“, ringraziando tutti coloro che “hanno reso possibile questo momento, sinonimo di crescita, sacrificio, passione, militanza, difesa del territorio. La sede provinciale di Italexit con Paragone – Reggio Calabria, sarà un punto riferimento essenziale per la difesa sul territorio dei diritti costituzionalmente garantiti”.

domenica 8 maggio 2022

Reggio Calabria: Premio Anassilaos alla Soprintendenza è “un’offesa alla città, ne chiediamo il ritiro”

                                                Piazza De Nava 

La nota di Fondazione Mediterranea sulla decisione di assegnare il Premio Anassilaos 2022 alla Soprintendenza di Reggio Calabria. Scelta definita “un’offesa alla città” per gli interventi “lesivi” su “pavimentazione del Corso Garibaldi, resti archeologici in piazza Garibaldi, Lido Comunale, progetto demolitivo su piazza De Nava”


 “Come lo potremmo definire il Premio Anassilaos alla Soprintendenza? Nella migliore delle ipotesi una sonora scivolata, dando per scontata la buona fede degli organizzatori, che vogliamo ancora credere non adusi al “servo encomio”. Il riconoscimento è un’offesa alla città: piuttosto che essere tutelata dalla Soprintendenza, Reggio è stata oggetto di interventi a lei lesivi, sia dal punto di vista prettamente urbanistico che da quello più generale culturale. Di ciò si hanno eclatanti esempi che, pur non entrando per brevità nel loro merito, è utile ricordare: pavimentazione del Corso Garibaldi, resti archeologici in piazza Garibaldi, Lido Comunale, progetto demolitivo su piazza De Nava“. Comincia così la nota di Fondazione Mediterranea sulla decisione di assegnare il Premio Anassilaos 2022 alla Soprintendenza di Reggio Calabria. Scelta definita “un’offesa alla città” per gli interventi “lesivi” su “pavimentazione del Corso Garibaldi, resti archeologici in piazza Garibaldi, Lido Comunale, progetto demolitivo su piazza De Nava”“Sono casi di devastazione del centro urbano – si legge ancora – che tutti hanno sotto gli occhi e che non necessitano di ulteriori descrizioni. Reggio è afflitta da troppi premi, il più delle volte autosollecitati, con una sostanziale perdita di credibilità del premiante. Il Premio Anassilaos si pone in questo svilente trend con l’aggravante che la motivazione del premio assegnato alla Soprintendenza è palesemente una forzatura”.

  Ma non solo. “Oltre agli esempi appena citati, di pubblico dominio – prosegue ancora il comunicato – dobbiamo evidenziare due perle di saggezza urbanistica dei nostri. In conferenza dei servizi, nel corso dell’audizione della progettista della demolizione di piazza De Nava, arch. Giuseppina Vitetta, si è verbalizzato il concetto che di un manufatto storico, per conservarne la memoria, basta non mandare in discarica i resti della sua demolizione ma utilizzarli per una nuova costruzione. Tale concetto è stato fatto proprio dalla Commissione Regionale Cultura, presieduta dal segretario regionale del Mic. dott. Salvatore Patamia, e di cui era componente l’attuale soprintendente reggino, arch. Fabrizio Sudano. Quest’ultimo, forse resosi conto dell’enormità di quanto avallato, con una comunicazione formale diffusa anche sulla stampa, in un momento successivo ha cambiato idea, condividendo l’assunto presente nel progetto esecutivo su Piazza De Nava: il materiale lapideo di pregio, residuante della demolizione della piazza, non verrà usato per la sua pavimentazione bensì come “paracarri” ovvero dissuasore di parcheggio nelle strade adiacenti. Anche a queste perle di saggezza urbanistica viene assegnato il Premio Anassilaos”.

  “Sulla base di queste documentate considerazioni, ritenendo che il Premio Anassilaos non dovesse essere attribuito alla Soprintendenza, ne chiediamo formalmente il suo ritiro – conclude la nota – coerentemente peraltro con la posizione critica assunta in precedenza dall’Anassilaos sul progetto demolitivo della Soprintendenza su Piazza De Nava. Per coerenza, infatti, pur non entrando nel merito della risibile motivazione, non si sarebbe dovuto assegnare un premio a una struttura il cui operato si è in precedenza stigmatizzato”. 

martedì 3 maggio 2022

Draghi fa la carità agli italiani, trattandoli da mendicanti





   Il Governo fa la carità, trattando gli italiani da mendicanti.  

  

Il Decreto bollette approvato in Consiglio dei ministri che prevede 5,5 miliardi di euro destinati dal Governo a famiglie sono una elemosina che non risolve il problema del caro-energia e non eviterà una nuova stangata per consumatori e attività produttive. Dal governo ci si aspettava decisamente di più, e uno stanziamento di risorse così esiguo non eviterà un nuovo maxi-aumento delle bollette in occasione del prossimo aggiornamento trimestrale delle tariffe. 

Oggi migliaia di imprese rischiano di chiudere i battenti non potendo affrontare costi energetici così elevati, e il caro-energia sta producendo effetti disastrosi sui prezzi al dettaglio, con rincari a cascata in tutti i settori e una impennata dell’inflazione che impoverisce le famiglie e riduce i consumi. A fronte di tale situazione i 5,5 miliardi di euro che il governo ha deciso di stanziare per il prossimo trimestre risultano del tutto insufficienti, e per salvare le imprese dal fallimento e le famiglie da una crisi nerissima. L’Iva e le imposte che gravano sulle bollette di luce e gas non vanno ridotte, ma azzerate del tutto.

 La  cifra irrisoria o meglio l’elemosina destinata ai consumatori che in questo trimestre, proprio quando le bollette sono raddoppiate, sembra essere più una presa per i fondelli, piuttosto che un aiuto economico.  

 Il Governo doveva fare uno scostamento di bilancio per affrontare questa emergenza nazionale, invece di stanziare una cifra irrisoria rispetto al reale fabbisogno. Non solo, ma disperde le poche risorse in mille rivoli, finendo per scontentare tutti, invece di concentrare lo stanziamento sulle famiglie che non ce la fanno più ad arrivare alla fine del mese.

 Il Decreto bollette non salva nessuno e mentre il Governo Draghi continua con i suoi proclami di ripresa, le famiglie e le imprese vanno giù a picco.    


venerdì 29 aprile 2022

Paragone e Italexit superano Calenda e Azione e diventano il sesto partito d’Italia




Di fatto è l’unica vera opposizione al Governo Draghi, soprattutto sul fronte della limitazione delle libertà nel nome del Covid


   Da un’indagine Ipsos svelata da Nando Pagnoncelli su La7, sono emerse importanti novità in tema di consenso popolare. La pandemia, con tutte le annesse misure restrittive, come anche la questione bellica, hanno avuto effetti rilevanti sui sondaggi popolari.

  Fratelli d’Italia si attesta sul 21,9% dei consensi, a seguire il Pd con il 21,1%. Il M5s sorpassa la Lega di Salvini, ma il partito di Conte si ferma al 15%, mentre la Lega è al 14,7%, facendo segnare una perdita del 2,2%. Forza Italia si attesta sull’8,1%, mentre risulta essere in piena ascesa il partito di Gianluigi Paragone, Italexit, che con un +0,4% sale al 3,7%, sorpassando Azione di Carlo Calenda, fermo al 3,4% (-0,1%).

  Una cifra molto incoraggiante quella attribuita a Italexit con Paragone, che ha visto formalizzare la sua nascita come partito ufficialmente riconosciuto soltanto poche settimane fa. Inoltre, tenendo conto del fatto che questo genere di sondaggi, quando coinvolgono i partiti più giovani, tendenzialmente, vengono quotati al ribasso, ecco che le prospettive per il gruppo Italexit si fanno ancora più rosee, a riprova del grande lavoro di opposizione svolto fino ad oggi dal Senatore e da tutti gli attivisti del suo partito.

giovedì 21 aprile 2022

Mascherine, le nuove regole dal 1º maggio 2022



LA MASCHERINA NON SARA' PIU' OBBLIGATORIA IN MOLTI LUOGHI 

Da maggio, secondo le voci che circolano all’interno del Palazzo, si andrà verso una riconferma delle mascherine sui mezzi di trasporto e al cinema, dove si potrebbe passare però dalle Ffp2 alle mascherine chirurgiche (più economiche). L’obbligo di mascherine al chiuso dovrebbe essere confermato (fino a giugno, poi si vedrà) anche negli uffici e in generale nei luoghi di lavoro. Potrebbe però saltare l'obbligo per i clienti di negozi e supermercati.

Per ora, l'ultimo decreto stabilisce che fino al 30 aprile le mascherine sono obbligatorie in tutti i luoghi al chiuso, ad esclusione delle abitazioni private. Con l’eccezione delle scuole. Dove già da adesso è previsto l’obbligo in classe della mascherina chirurgica fino alla fine dell'anno scolastico (nella prima decade di giugno). Ci sono paradossi, perché imporre la mascherina a tutti i bambini sopra i 6 anni fa sì che nella stessa classe (soprattutto nelle ultimo anno di materne) possano esserci bimbi che la indossano e altri che non la indossano perché sotto i 6 anni. Dal 1° aprile anche i bambini della scuola dell’infanzia che abbiano compiuto sei anni devono infatti indossare la mascherina chirurgica.

L’ultimo decreto anti-Covid n.24 del 24 marzo prevede anche alcuni casi in cui la mascherina (chirurgica) sia obbligatoria anche all’aperto per spettacoli teatrali, arene cinematografiche, concerti e stadi. Fino al weekend della Festa dei lavoratori restano obbligatorie le Ffp2 nei luoghi più a rischio: vanno indossate in aereo, nave, treno (non nei regionali, dove bastano quelle chirurgiche), autobus, metro, pullman, funivie, cabinovie e seggiovie coperte. A scuola, nei bar e nei ristoranti basta la mascherina chirurgica. Sul luogo di lavoro serve la mascherina solo se non si può rispettare il metro di distanza dai colleghi. Niente mascherine per i bambini fino a sei anni, i fragili, gli accompagnatori dei disabili. Niente mascherina quando si balla in discoteca o quando si fa sport.

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