venerdì 3 dicembre 2021

Cresce il numero di morti improvvise in concomitanza con la somministrazione dei vaccini anti COVID



AL GOVERNO DRAGHI NON INTERESSA IL NUMERO DI  DECESSI CHE AVVENGONO POST VACCINO, INTERESSA DI PIU' IL NUMERO DEI NON VACCINATI CHE SONO ANCORA  VIVI  

  L’ultimo rapporto Aifa, pubblicato ad agosto, "Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini COVID-19, 7 dal 27/12/2020 – 26/07/2021", che raccoglie tutta la gamma d’interventi italiani da quando vengono inoculati i vaccini fino a fine luglio, risultati e reazioni.

 L'Aifa segnala in 211 giorni di somministrazioni a fronte di 65.926.591 dosi complessive di vaccino inoculate (prima e seconda dose) “84.322 segnalazioni di evento avverso successivo alla vaccinazione”. “L'87,1% delle segnalazioni”, cioè di queste 84.322 segnalazioni, “è riferita a eventi non gravi, mentre “il 12,8% a eventi avversi gravi”, ospedalizzazioni, paralisi, pericolo di vita, morti, eccetera. Lo 0,6% di queste 84.322 sono decessi, scrive Aifa a pagina 11.

Facendo una semplice proporzione si ha il risultato: dopo la somministrazione dei vaccini anti Covid in Italia ci sono stati 506 morti circa in 211 giorni (505,9 per la precisione), una media di 2,4 deceduti al giorno. Purtroppo, ufficialmente non c’è alcuna prova che sia stato il vaccino a provocare deterministicamente la morte del paziente ma il dato è rilevante e da conoscere. Come scrive anche Aifa “il rapporto descrive le segnalazioni di reazioni che sono state osservate dopo la somministrazione del vaccino. Ciò non significa che queste reazioni siano state causate dal vaccino, ma neanche si può escludere a priori il contrario Potrebbero essere un sintomo di un'altra malattia o potrebbero essere associate a un altro prodotto assunto dalla persona che si è vaccinata e che non essendoci ancora studi approfonditi sulle reazioni a tutti i farmaci in commercio, non si può escludere che ci possano essere interazioni con altri farmaci e di conseguenza effetti anche gravi che possono portare anche al decesso.

Comunque, 2,4 deceduti al giorno dopo la somministrazione dei vaccini, anche se non vi fosse una correlazione deterministica, anche se il numero non fosse precisamente questo (vista la mancanza di specifiche tra inoculazioni e reazioni possibili) sembra comunque un dato rilevante che chi si vaccina dovrebbe almeno conoscere. Tanto più oggi che il premier Mario Draghi ripete a canali unificati che “l'appello a non vaccinarsi è un appello a morire”.

Una cosa è certa, i 2,4 decessi al giorno avvengono dopo l'inoculazione di tutti i sieri in commercio in Italia, Pfizer, Moderna, Astrazeneca e Johnson&Johnson, anche se i numeri di eventi avversi sono differenti da siero a siero.

 Il diritto di avere informazioni certe sul vaccino non può essere negato a nessuno.  Il Prof. Massimo Cacciari, ha sempre sostenuto di avere molti dubbi sulla sicurezza del liquido vaccinale e la non risposta di Aifa, (sostiene Cacciari) in questo caso, è già di per sé una risposta che ci fa tremare i polsi.

Se dopo quasi 2 anni di pandemia e una tensione sociale diffusa sulla lotta al Covid e sulla vaccinazione di massa siamo a questo, vuol dire che forse non è sbagliato pensare che il vaccino sia diventato un dogma da accettare senza riserve e senza pregiudizi. Sugli atti di fede non ha senso pretendere risposte. Senza accorgercene siamo forse tornati al motto del fascismo “credere, obbedire, combattere”, nel disprezzo assoluto per la democrazia.

La fregatura che ci vogliono propinare è quella della regola “rischio-beneficio”, 506 morti, considerando una correlazione morte-vaccino reale (nel rapporto dicono che il 43% delle reazioni sono gravi ma bisogna fidarsi dell'algoritmo dell'OMS) corrispondono a meno di 8 per milione. Sono tanti? Sono pochi? Sicuramente parlare di 8 casi per milione, il numero impressiona meno dei 506 morti, dato ottenuto senza riferimenti al numero di dosi inoculate. Probabilmente i medici stanno prestando piu' attenzione allo stato di salute di chi deve essere vaccinato e comunque a chi ha avuto una reazione grave alla prima dose, non deve essere somministrata la seconda o la terza. Per quanto riguarda invece il via alla vaccinazione dei bambini, credo che sia soltanto da definire follia pura!!  Tutti i vaccini possono avere effetti collaterali anche gravi, inclusa la morte, ma chi deve valutare il rapporto rischio/beneficio deve avere i numeri veri sulle reazioni avverse gravi e sui morti per vaccino a medio lungo termine, e non mi pare che questo sia avvenuto, anche perché il COVID19 circola relativamente da poco tempo e il liquido vaccinale non è stato testato e sperimentato sufficientemente.   

Se invece facciamo un accenno alla Legge, scopriamo cosa recita in merito alla vaccinazione anti Covid: “ il comma 9 è sostituito dal seguente: «9. Le disposizioni dei commi da 1 a 8 continuano ad applicarsi ove compatibili con i regolamenti (UE) 2021/953 e 2021/954 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 giugno 2021.»; -----(Gazzetta ufficiale dell'Unione europea L 211 del 15 giugno 2021 ) dice che: È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per esempio per motivi medici, perché non rientrano nel gruppo di destinatari per cui il vaccino anti COVID-19 è attualmente somministrato o consentito, come i bambini, o perché non hanno ancora avuto l'opportunità di essere vaccinate o hanno scelto di non essere vaccinate.”

 Pertanto ...». LEGGIAMO BENE : o perché non hanno ancora avuto l'opportunità di essere vaccinate o hanno scelto di non essere vaccinate. 

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