venerdì 19 novembre 2021

TRASMISSIONE DEL VIRUS COVID19: VACCINATI E NON, SIAMO TUTTI POTENZIALI SOGGETTI INFETTANTI. SOSTENERE IL CONTRARIO E’ DA STUPIDI.

 


Nessuno può essere escluso dalla possibilità di trasmettere il virus. Chi sostiene il contrario è uno stupido, oppure in mala fede, complice prezzolato delle aziende farmaceutiche.   

      Una persona intelligente, a prescindere che sia medico oppure no, non può sostenere che il Covid venga veicolato dalle persone non vaccinate. Il Covid utilizza come mezzo di trasporto e come ogni altro virus SARS, principalmente le prime vie aeree superiori di ogni essere umano. Sostenere il contrario è da stupidi.

  Le persone vaccinate contro Covid-19 possono trasmettere il virus. Lo ha spiegato a Welfair – manifestazione digitale di Fiera Roma dedicata a salute e benessere, online in diretta in questi giorni – Marco Salemi, professore di Patologia Sperimentale dell’ Università della Florida, College of Medicine Emerging Pathogens Institute.

  Salemi, assieme al collega Mike Lauzaurdo, ha condotto presso l’Università della Florida una ricerca per indagare sul potenziale infettivo dei vaccinati. Da un monitoraggio epidemiologico molto dettagliato è emerso che il 60% dei vaccinati infettati con variante Delta e il 40% dei vaccinati infettati con le altre varianti ha una carica virale sufficientemente alta per la trasmissione del virus. E questo indipendentemente dalla presenza o meno dei sintomi di Covid, che sono lievi o molto lievi nel’80% dei casi degli infettati vaccinati e nulli nel restante 20% dei casi, che risultano dunque del tutto asintomatici.

Anche l’istituto Spallanzani di Roma ha pubblicato uno studio che sottolinea come sia possibile riscontrare elevate cariche virali anche nei soggetti vaccinati. I ricercatori dell’istituto Spallanzani di Roma, in base agli esiti di uno studio finanziato dal Ministero della Salute, hanno raccolto nuove informazioni sulla lotta contro il Coronavirus, asserendo che il risultato da loro raggiunto dovrebbe essere considerato con attenzione per la salute pubblica, sottolineando l’importanza di una corretta comunicazione, perché il vaccino non conferisce l’immunità sterilizzante.

  In buona sostanza, gli studiosi raccomandano “l’adesione continua alle misure di prevenzione della salute pubblica per gli individui vaccinati fino a quando non sarà raggiunta un’adeguata copertura vaccinale della popolazione o in presenza di individui vulnerabili suscettibili”. Questo perché i dati riscontrati mostrano che gli individui vaccinati che si infettano dopo la vaccinazione, sebbene rappresentino una piccola percentuale della popolazione vaccinata (lo 0,3%), possono portare elevate cariche virali nel tratto respiratorio superiore, anche se infettati molto tempo dopo la seconda dose, cioè quando avrebbe dovuto essere sviluppata l’immunità correlata al vaccino.

  Il monito lanciato dagli studiosi dello Spallanzani, pertanto, non può essere ignorato. D’altro canto, era noto a tutti già da tempo come il fatto di avere completato il ciclo vaccinale non garantisse un’automatica immunità al virus. Un esempio, in tal senso, giunge direttamente dall’esperienza del presidente della Conferenza episcopale siciliana, l’arcivescovo di Catania Salvatore Gristina, ammalatosi di Covid-19 nonostante le due vaccinazione.

  Ad annunciarlo è stato lo stesso alto prelato, il quale ha affermato che il vaccino salva la vita e aiuta a lenire gli effetti del Coronavirus, specificando poi di essere stato curato con gli anticorpi monoclonali: “I dottori mi hanno detto che sono utili e il trattamento ha funzionato”. Il nocciolo della questione, ora, sembra dunque riguardare prevalentemente le terapie per guarire gli ammalati, in quanto l’inoculazione del preparato anti-Covid non azzera le possibilità di infettarsi e, di fronte a una simile eventualità, occorre farsi trovare pronti e agire con tempestività. Maurizio Belpietro, direttore de “La Verità”, si domanda: “Ma dopo la pubblicazione della ricerca dello Spallanzani, qualcuno al Ministero cambierà idea sul Green Pass e sui monoclonali o continuerà sulla stessa linea, cioè sulla pelle degli italiani?”.

  Perseverare nell’errore di sostenere che i vaccinati non infettano e che soltanto i no vax siano la causa della diffusione del virus ha una sola chiave di lettura: o lo si dichiara perchè affetti da stupidità acuta, oppure perchè in malafede.  

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