Ogni
Partito dovrà raccogliere circa 60 mila firme entro fine agosto, a mano e alla
presenza di un pubblico ufficiale. Un'impresa quasi impossibile e
discriminatoria.
Quali partiti devono raccogliere le firme?
Anche
i Partiti con dei rappresentanti in parlamento, saranno obbligati a raccogliere
firme. Si tratta di tutti qui partiti che non rientrano nella sciagurata
decisione del Governo Draghi: Insieme per il futuro, Alternativa
c’è, Italexit di Gianluigi Paragone, Potere al Popolo, il Partito
Comunista, Verdi Europei e
Ancora Italia.
A meno di sessanta giorni dalle elezioni, i partiti più
piccoli avranno enormi difficoltà a raccogliere le circa 60 mila firme
necessarie per candidarsi al Parlamento. Sarà una missione quasi
impossibile, visto che le candidature vanno depositate entro fine agosto, dopo essere state raccolte a mano e autenticate al momento della firma da un
pubblico ufficiale presente sul posto. Tutto organizzato ad arte dalla
maggioranza di Governo per ostacolare la Democrazia. Una vera rappresaglia contro
il diritto dei Cittadini a farsi rappresentare da chi vogliono.
Cosa bisogna fare per raccogliere
le firme per presentare le liste elettorali?
Le procedure di raccolta firme sono amministrate da
una legge vecchia di 50
anni, contraria al diritto
dei cittadini di partecipare liberamente alla vita pubblica… evviva
l’Amministrazione Digitale!!
In Italia la raccolta firme rappresenta l’ostacolo
maggiore per poter partecipare alle competizioni elettorali sia politiche sia
amministrative. Nel caso delle prossime
politiche, per le quali tutto si seve svolgere nel mesi di agosto. Il 25
settembre si va alle urne e questo significa che tutti i documenti relativi
alle candidature vanno depositate
entro il 22 agosto alle cancellerie delle Corti d’appello.
Nonostante
che con le elezioni in anticipo di oltre quattro mesi rispetto al normale
termine della legislatura, il numero delle firme richieste è stato dimezzato per
ogni collegio plurinominale a 750 invece di 1500. Il fatto che devono essere raccolte nel mese di agosto complica
ugualmente le cose.
In totale, per presentarsi alle
elezioni politiche del 25 settembre 2022, in tutta Italia, partiti e coalizioni dovrebbero raccogliere
almeno 36.750 firme per la Camera e 19.500 per il Senato.
Cosa molto importante da tenere
in conto e altrettanto penalizzante è che le firme devono essere di
elettori o elettrici iscritti nelle liste elettorali dei comuni che fanno parte
del collegio plurinominale in questione. In sostanza, non si può
firmare per una lista fuori dalla propria residenza.
Il Governo Draghi va a casa senza però aver prima saccheggiato i cittadini
del diritto alla scelta Democratica di farsi rappresentare da chi gli pare.
La goccia che fa traboccare il vaso.
Nel caso in cui i partiti (non pochi) obbligati a
dover rispettare le rigide norme imposte in cosi breve tempo, non riuscissero
ad adempiere e quindi rimarrebbero fuori dal Parlamento per altri 5 anni,
sicuramente utilizzeranno la piazza per rivendicare tutto ciò che gli è stato
tolto e soprattutto faranno la guerra al
nuovo Governo nel caso in cui non sarà in grado di risolvere tutti i
problemi, (molti dei quali targati MARIO DRAGHI), che attualmente stanno
affossando Italia e italiani.
S’infiammeranno
le piazze… e non solo!!
Vero!!
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