mercoledì 23 agosto 2023

…E se al posto del generale Vannacci il libro lo avessi scritto io?


       Il successo di una pubblicazione dipende dal contenuto, oppure dall’autore?

  Sta avendo un notevole successo “Il Mondo al contrario”, il libro del generale Roberto Vannacci.  Le richieste ad Amazon sono in questo periodo migliaia, mentre la politica sta entrando in crisi e molte librerie si rifiutano di venderlo, probabilmente perché i titolari hanno paura di eventuali ritorsioni degli arcobaleno.

  Vannacci non ha scoperto nulla di nuovo, non ha offeso, tanto meno accusato nessuno di aver abusato del proprio potere o agito illegalmente per i propri interessi. Egli non ha fatto altro che mettere nero su bianco la realtà, esprimendo la sua opinione che in molti casi è suffragata da dati scientifici, in altri casi dalle regole del mondo cattolico e dalle leggi di madre natura che coincide sicuramente con l’opinione della maggior parte degli esseri umani dotati di una normale intelligenza.

  Se il successo del Generale dipende da ciò che ha scritto, inizio a dubitare dell’integrità mentale di chi si compiace e si complimenta con l’autore per la pubblicazione del libro, poiché la narrazione non è altro che la presa di coscienza dei più, di come sta cambiando il mondo. Se invece lo scalpore dipende dal fatto che è stato reso pubblico il pensiero di un alto Ufficiale delle forze armate, su argomenti d’interesse globale; allora penso che siamo di fronte a una aberrante, massiva, chiusura mentale che ancora considera scandaloso il fatto che un uomo delle Istituzioni possa esternare liberamente il proprio pensiero su argomenti che possono toccare la suscettibilità di alcuni.  

  Una domanda allora sorge spontanea: quale delle ipotesi succitate hanno scatenato una sorta di corsa all’oro per accaparrarsi una copia del libro, senza ancora conoscerne il contenuto? Siamo di fronte a una specie di coinvolgente entusiasmo sociale per il solo fatto che un Generale abbia scritto un libro dal titolo ritenuto “Libro-scandalo”, per il quale la politica si è sdegnata e il ministro Crosetto addirittura parla di “farneticazioni”, mente l’Esercito si dissocia e Fassino, vicepresidente Commissione Difesa dichiara ignorantemente che è “Incompatibile con la sua funzione”.

 Un fatto è certo: il Generale certamente non immaginava di scatenare un putiferio in ambito sociale, politico e militare; raccontando pubblicamente il suo punto di vista. Soltanto Papa Francesco, da buon Cristiano, al momento sembra essere indifferente all’evento.

  Mi piacerebbe tanto sapere se “Il Mondo al contrario” lo avessi scritto io, semplice essere umano di questa terra, se avrei avuto le stesse attenzioni che sta avendo il generale Vannacci. Immagino di no! Forse non avrei suscitato l'interesse neanche dei più curiosi  e avrei venduto al massimo qualche dozzina di copie, contrariamente al Generale che probabilmente con il suo libro intascherà milioni di Euro.

…Allora veramente il mondo va al contrario! 

domenica 25 giugno 2023

Bollette idriche con importi spropositati, "Nous per Reggio" sollecita gli organi giudiziari a mettersi in moto

 

        Bollette redatte ad libitum, contenenti importi non dovuti.     

“Da giorni – rende noto Antonio Vacalebre, presidente di Nous per Reggio – pervengono alla nostra Associazione numerose segnalazioni da parte di altrettanti cittadini, secondo cui starebbero arrivando alle famiglie reggine bollette inerenti il servizio idrico, o per altri tributi, con importi spropositati o peggio con la richiesta di somme inesigibili poiché da tempo prescritti.

Se ciò fosse confermato non potremmo che indignarci, così come rimaniamo basiti nel leggere comunicati stampa con dichiarazioni rilasciate da consiglieri facenti parte della maggioranza che amministra la nostra città. Cioè chi ha potere di controllo e di amministrazione attacca e critica di fatto sé stesso. Saremmo alle comiche finali se ciò non fosse tragicamente vero e non inciderebbe sulle economie familiari”.
Nous per Reggio, pertanto, dopo un primo approfondimento ed appresa la notizia di un esposto in Procura presentato da un sindacato di categoria, non può che esprimere – sottolinea il suo massimo rappresentante – grande preoccupazione e formulare la piena solidarietà alle numerose famiglie interessate. Nel contempo auspica una determinata e risoluta azione da parte degli organi giudiziari.

Non si fa altro che ripetere di denunciare fatti e misfatti, di abbattere il muro dell’omertà, ebbene ciò a Reggio sta avvenendo da più parti, ora tocca ad altri dare segnali chiari e univoci”. 

lunedì 19 giugno 2023

Migliaia di NO PONTE in corteo a Torre Faro

 


Siciliani e calabresi insieme per dire no al ponte sullo stretto. 


    Sabato 17 giugno nelle vie della città di Messina partendo da Torre Faro, migliaia di persone hanno partecipato al corteo “NO PONTE”.  

Gli abitanti dei territori dello Stretto di Messina, negli scorsi anni, con la mobilitazione, avevano contribuito a bloccare l’iter progettuale e l’avvio dei cantieri, smascherando la natura speculativa e l’impatto devastante del ponte sullo Stretto. Oggi purtroppo sono dovuti scendere in campo un’altra volta.

 

"Lo Stretto di Messina non si tocca". È il grido delle migliaia di manifestanti che hanno sfilato sabato pomeriggio,  armati di megafoni, striscioni e bandiere. Non solo messinesi, ma calabresi, catanesi e palermitani, con oltre quaranta comitati, associazioni, sindacati e gruppi civici. Grandi e piccini, padri e figli, nonni e nipoti. Amici, famiglie, fidanzati e comitive.

Il mostro d’acciaio che divide la città di Messina e allontana le due sponde è un’opera che non sa da fare. Fortunatamente al momento è soltanto un spot elettorale cavalcato da Matteo Salvini.

 Il ponte sullo stretto di Messina torna ad essere una minaccia per chi chiede opere realmente utili al Sud.  Il movimento No Ponte si è dunque rimesso in moto con gli storici esponenti che dai primi anni del 2000 hanno capitanato il fronte del no. 

Siciliani e calabresi insieme hanno urlato il loro dissenso all'opera su cui, forse, si è più fantasticato nella storia dell'Italia.

Sono stati molti  i reggini che hanno deciso di unirsi alla protesta, per evitare che possa verificarsi il più grande disastro ambientale ed economico della storia italiana.   

Il popolo del NO si schiera contro la realizzazione del mostro d’acciaio, riproposto dal Governo Meloni, perché non è concepibile che migliaia di case siano abbattute e migliaia di ettari di terreno devastati per costruire, forse, un’opera inutile. 

mercoledì 7 giugno 2023

Reggio Calabria, “non luogo a procedere” nei confronti di un imputato: l'avvocato Domenico Cozzupoli si avvale della riforma Cartabia

Reggio Calabria, con la suddetta pronuncia il Tribunale di Reggio Calabria ha aderito alla tesi difensiva dell’avvocato Domenico Cozzupoli

Il Tribunale Penale di Reggio Calabria, in composizione monocratica ha emesso in data 05.06.23 sentenza nell’ambito del procedimento penale a carico dell’imputato M.P. assistito e difeso dall’avvocato Domenico Cozzupoli del foro di Reggio Calabria, con la quale ha dichiarato non doversi procedere nei confronti dell’imputato per il reato di cui all’art.610 c.p. per difetto di querela.

 Con la suddetta pronuncia il Tribunale di Reggio Calabria ha aderito alla tesi difensiva dell’avvocato Domenico Cozzupoli che con un’articolata discussione sulle novità introdotte dalla riforma Cartabia in particolare in tema della mutata procedibilità di alcuni reati tra cui quello contestato all’imputato nonché sull’applicabilità degli effetti favorevoli della riforma Cartabia ai giudizi pendenti ai sensi e per gli effetti dell’art.2 c.p.

Nel corso della sua arringa difensiva l’avvocato Cozzupoli ha evidenziato in tema di condizioni di procedibilità, le modificazioni apportate dalla riforma Cartabia – nella parte in cui ha ampliato l’area dei reati perseguibili a querela che con l’apporto di un’ interpretazione sistematica del codice penale, costituzionalmente e convenzionalmente orientata, consente in alcuni casi l’applicazione delle norme sopravvenute più favorevoli al reo introdotte c.d favor rei, con la possibilità di applicare immediatamente gli effetti favorevoli, derivanti dalla modifica della procedibilità introdotta dalla riforma Cartabia.

martedì 30 maggio 2023

L’Associazione “Nous per Reggio” posa la prima pietra



Coinvolgente il primo convegno tenutosi sabato, dal titolo: “Quale futuro per la Città Metropolitana” 


   E’ stato interessantissimo e coinvolgente il primo convegno organizzato dall’Associazione Nous per Reggio che si è svolto sabato 27 maggio presso il teatro "Nemesia Valle" al Campus San Vincenzo de' Paoli.

Il tema trattato, veramente impegnativo e nello stesso tempo interessante, "Quale futuro per la Città Metropolitana”, ha registrato la partecipazione di una folta rappresentanza di cittadini, che hanno occupato tutti i posti disponibili in sala. 

La presenza dei relatori di grosso spessore culturale è stata sapientemente condotta dalla brava e professionale giornalista Emilia Condarelli. 

L'architetto docente universitaria Celestina Fazia, e il dott. Claudio Aloisio presidente dell’Associazione di categoria Confesercenti di Reggio Calabria, i quali, oltre ad esporre le loro tesi hanno interagito con il pubblico molto interessato; questo ci fa pensare quanta voglia ci sia di aria nuova e pulita. Certamente non sarà facile sradicare il vecchio lurido trasversalismo che ancora impera in questa stupenda città, con l'arroganza di chi pensa sia "cosa loro", come qualche testata giornalistica scrive di presunte trasversalità in corso in questo periodo, e questi avvenimenti ci fanno capire quanto la salita del cambiamento sia dura, ma noi ci siamo e le strade in salita ci piacciono e ci ricaricano; coscienti che anche i reggini sono stanchi di subire una situazione politica, sociale ed economica catastrofica, senza precedenti, registrata in questo periodo nella nostra Città.

La grande partecipazione di Cittadini al primo convegno organizzato dall’Associazione “Nous per Reggio” dimostra che i reggini non sono tutti rassegnati e vogliono al più presto vedere segnali tangibili che facciano ben sperare in un futuro migliore.    

giovedì 25 maggio 2023

QUALE FUTURO PER LA CITTA’ METROPOLITANA DI REGGIO CALABRIA

 

   Il Teatro “Nemesia Valle” (Istituito San Vincenzo) di Reggio di Calabria, ospiterà un convegno dedicato ad una delle questioni più importanti del nostro presente di cittadini: l’individuazione delle vie per la nascita di una seria politica istituzionale ed economica riferite alla Città Metropolitana.

   Il 27 maggio, presso, il Teatro “Nemesia Valle” (Istituito San Vincenzo) in via Mazzini 3, Reggio di Calabria, con il Movimento Civico “NOUS per REGGIO”, si discuterà di tematiche che chiamano in causa non solo la Città, ma gli equilibri politici ed economici dell’intera Regione.

  Il Convegno “QUALE FUTURO PER LA CITTA’ METROPOLITANA”, organizzato dal Movimento Civico NOUS per REGGIO, vedrà la partecipazione d'illustri esperti, docenti, ricercatori intenti a confrontarsi su ciò che le idee e le nuove maniere di applicarle possono offrire nella soluzione di una questione che, se non affrontata e risolta nel breve termine, oggi rischia di essere percepita come un problema veramente “globale” irreversibile. Si tratta invece della necessità, sempre più urgente e largamente sentita, di disciplinare e ottimizzare le attività di sfruttamento al meglio delle risorse naturali – idriche ma anche agricole e animali –  nonché turistiche, per far fronte ad un rischio che si prospetta sempre più concreto: il progressivo disfacimento o caduta nell’oblio con conseguenti ripercussioni nella mente dei Cittadini... Basti pensare, a questo proposito, quante persone sono costrette ad emigrare per cercare ciò che spetterebbe di diritto ed anche di dovere secondo l’art 4 della Costituzione Italiana, ossia un lavoro.

  Le risorse presenti sul territorio sono tante, ma troppo spesso le Amministrazioni preposte alla loro valorizzazione, ignorano le potenzialità e le opportunità, anzi, a volte sembra che facciano a gara per distruggere ciò che esiste e abortire ciò che potrebbe nascere.

  La Città Metropolitana ha evidenti peculiarità dalle quali non si può prescindere se si vuole che risorga veramente e ritorni agli antichi splendori in cui era “Bella e Gentile” che oggi  rivive  soltanto grazie alle foto storiche dell'800 e 900.

  Reggio deve recuperare la sua memoria storica con conseguente rivalutazione di tutte le opere artistiche - archeologiche presenti sul territorio che, devono fare da volano per un inizio di turismo non mordi e fuggi ma stanziale. Ha bisogno di un nuovo e importante sistema di trasporti aerei e marittimi, inteso nel senso che non deve sostenersi sulle “elemosine” regionali, per mantenere miseri servizi di trasporto che nelle altre province vengono invece abbondantemente incentivati e offrono a prezzi più bassi, servizi migliori, sia per i pendolari, sia per i turisti.

  L’attività zootecnica ed agraria deve essere al pari delle altre potenziali risorse, sfruttata al massimo e al meglio, per dare prospettive di lavoro ai giovani, guardando con particolare attenzione a chi decide di studiare nella nostra Facoltà di Agraria e anche in tutte le altre Facoltà dell’Università Mediterranea.

  Cambiare si può! Basta volerlo.

 Interverranno al Convegno in veste di relatori:

Claudio Aloisio - Presidente Confesercenti Reggio Calabria, imprenditore nell’ambito della della comunicazione ed esperto in comunicazione e marketing territoriali;

Celestina Fazia - Architetto, Docente Università UniKore di Enna

Antonio Manti - Dottore in Scienze e Tecnologie Agrarie, Docente MIUR 

Daniele Castrizio - Professore, Ordinario di Numismatica UniMe

F.to. Il Responsabile della comunicazione “Nous per Reggio”

              Prof.  Domenico Monteleone

mercoledì 26 aprile 2023

Cari Sangiuliano, Salvini e lumbard di Calabria: la Costa Viola non va “lordata” con il Ponte

 di Pino Tassi 

Il Ministro della Cultura Sangiuliano ci informa che i  Bronzi di Riace sono un unicum che il mondo ci invidia. E poi ci dice che la Calabria è una grande terra, terra nobile, con una grandissima storia alle spalle. Belle parole, che apprezziamo. Peccato che dallo stesso ministro non abbiamo ancora sentito una parola contro l’idea folle del ministro Salvini e della Meloni di costruire il Ponte sullo Stretto. Eh sì, perché se i Bronzi sono un unicum e la Calabria è una terra nobile che va preservata e valorizzata che senso ha costruire un manufatto di cemento in uno degli habitat più belli del mondo? Dove lo si trova un altro panorama di una penisola a forma di stivale che  è divisa da un lembo di mare da un’isola come la Sicilia? Per farci accettare il ponte ci si presentano grafici computerizzati, plastici, video, dove si vede un magnifico ponte che collega due terre anonime. Eh no, le due terre anonime sono un Patrimonio dell’umanità e non si capisce perché l’Unesco non abbia mai dichiarato lo Stretto Patrimonio dell’Umanità, dove nessuna analisi dei costi e dei molto presunti benefici del ponte può riparare la salvaguardia del sito esistente.

Non ci credete ? Allora il consiglio che dò agli innamorati del Ponte che ancora mantengono un po’ di gusto e di discernimento e non sono impossessati dalle cazzate di Matteo Salvini, è di uscire di casa e farsi questo itinerario lungo la Costa Viola.

Arrivando da nord uscite      dall’autostrada a Sant’Elia per una breve sosta e vedete un panorama mozzafiato della Calabria che si abbraccia con la Sicilia.

Poi, come ho fatto io con una bella comitiva di amici, raggiungete Scilla e qui non sai da dove iniziare. Comunque come ti giri giri dal bellissimo lungomare ti si para davanti lo Stretto di Messina con il suo fascino di leggende e mistero. Al suo fianco potrete vedere le Isole Eolie, Lipari, Vulcano, Stromboli, Panarea. Naturalmente non puoi non vedere Chianalea dove il mare si infila nelle case e sopra di te regna possente il Castello Ruffo.

Dopo una bella sosta per il pranzo in uno dei tanti ristoranti, pub, bar che incontrerete, vi consigliamo di continuare lungo la vecchia statale in direzione Bagnara. Fate una sosta a Favazzina, piccolo borgo a 5 km da Scilla, e qui gustatevi una granita da Peppino, una delle più buone di tutta la Calabria. Veramente fantastica. Affacciatevi sulla spiaggia e lo Stretto è sempre lì a riempirvi di bellezza.

Il viaggio può proseguire verso Bagnara in un tratto di strada  che costeggia il mare e che non ha nulla da invidiare alla costiera amalfitana. Dopo una sosta a Bagnara dove si respira sempre un’area da borgo di pescatori, risalite per prendere l’autostrada. A 1 km dell’imbocco fermatevi nella piazzola e vi gusterete un tramonto semplicemente divino sullo Stretto.

Ecco, se questa visione sublime non vi farà cambiare idea allora vi consigliamo di rivolgervi ad un buon psichiatra o meglio ancora ad un bravo oculista.

A chi vi dice che il Ponte porterà lavoro e sviluppo, mandatelo a farsi fottere per la sua grassa ignoranza. Con questa musica noi calabresi abbiamo sfregiato le nostre città le nostre coste e i nostri paesi cementificandoli e rovinando paesaggi suggestivi e bellissimi. Per la legge del contrappasso oggi la Calabria viene riscoperta per quelle zone che sono state dimenticate e abbandonate a se stesse, dove l’uomo non ha messo mano e cemento  in nome del profitto. Nessuno va a Cosenza a vedere il ponte Calatrava, che collega il niente col nulla… molti ci vanno a vedere il suo centro storico sperando che venga recuperato e valorizzato. Il patrimonio storico e naturale attira turisti da tutto il mondo e porta ricchezza culturale ed economica. Invece l’opera fuori contesto, brutta e anche inutile fa scappare le persone e porta povertà e un turismo da pezzenti.

Forza Ministro Sangiuliano, adesso faccia sentire la sua voce anche sullo Stretto, più unicum di questo…

Per quanto riguarda Matteo Salvini ci auguriamo che prima o poi Scilla e Cariddi si sveglino dal loro letargo e lo trasformino in un bel tonno o pesce spada. Lui già le sembianze di un tonno ce l’ha, allora speriamo che lo si trasformiin una bella sirenetta intenta a cantare le leggende di Scilla e Cariddi.

In ogni caso a lui lumbard di nascita gli potremmo consigliare di ficcarsi il plastico dove diciamo noi, e se è troppo volgare di portarselo al Nord e fare costruire un bel ponte sul Lago Maggiore o di Garda. Così vedremo gli stessi leghisti del lombardo Veneto inseguirlo con i forconi.

martedì 4 aprile 2023

AL SUD SEMPRE E SOLO SPAZZATURA: LA MALA POLITICA DEVASTA DUE MERAVIGLIOSI TERRITORI PER REALIZZARE UN INUTILE MOSTRO DI ACCIAIO.

Cantieri del ponte situati nella Zps Costa Viola
Nell'unico progetto esistente del 2012 si indica la realizzazione di ben 11 strutture che avranno un impatto su ambiente e attività produttive


di Isabella Marchiolo

I cantieri del ponte situati nella Zps Costa ViolaLa zona del cantiere di campo calabro (dal progetto)
Con un’assemblea a Villa San Giovanni presso il centro sociale Nuvola Rossa domani le associazioni del comitato no ponte reggino si ritroveranno per riprendere le fila della mobilitazione interrotta circa dieci anni fa. Uno degli allarmi lanciati dagli oppositori di entrambe le sponde dello Stretto è quello della cantierizzazione propedeutica alla realizzazione della grande opera. Ovvero la presenza di una serie di cantieri preventivi che sorgeranno in varie zone del territorio, con conseguenze sull’ambiente e un forte impatto sulla vita dei residenti. 

Undici cantieri che ricadono nella zona a protezione speciale
Non si tratta di uno scenario ipotetico, i cantieri siciliani e calabresi sono elencati nel progetto definitivo (l’unico ad oggi esistente) redatto nel 2012 dalla Società Stretto di Messina oggi riesumata dal Governo. E sul versante reggino una tabella riassuntiva del progetto indica la previsione di 11 cantieri: uno operativo a Villa San Giovanni (superficie 295.000 mq); uno logistico a Santa Trada (37.000 mq); un impianto di lavorazione degli inerti a Campo Calabro; sette siti di deposito e recupero ambientale, di cui due nel vibonese, a Petto di Limbadi (77.100 mq), tre a Terranova Sappio Minulio zona Marro (88.950 mq) e due a Varapodio zona Foresta (176.600 mq); e una discarica per rifiuti speciali non pericolosi a Seminara. Si tratta di localizzazioni che ricadono per ampi spazi all’interno della rete Natura 2000 con i siti di interesse comunitario e la zona di protezione speciale della Costa Viola. Aree naturali caratterizzate anche da nidificazione faunistica e biodiversità che però – questa la motivazione addotta nel progetto – risulterebbero “localmente anche molto compromesse e coinvolte in processi di trasformazione poco consoni con la presenza di emergenze paesaggistiche”, precisando che la discarica di Seminara sorgerà al di fuori del sistema naturale sottoposto a tutela. 

L'area protetta interessata dai cantieri

I singoli cantieri sono poi analizzati nei loro specifici contesti, evidenziando aspetti legati al sistema ambientale, la sua accessibilità e lo stato di fatto dei luoghi. Nel cantiere operativo di Villa San Giovanni verranno realizzate le pertinenze calabresi del Ponte (torre e blocco di ancoraggio) e due impianti di betonaggio, e l’area interessata si estende anche a una parte del lungomare di Cannitello. L’impalcato toccherà spiagge, dune, aree a pascolo naturale, zone residenziali e aree industriali e commerciali. Il cantiere di Santa Trada sarà invece unico ma articolato in due sotto-aree, in una delle quali esiste già un cantiere logistico utilizzato per l’ammodernamento dell’autostrada Salerno-Reggio. Nella zona di Villa sarà compromessa una vegetazione di lecci e querce virgiliane.

Rientra in parte nella Zps Costa Viola pure la cava di Campo calabro per la produzione di inerti, che si troverà a ridosso dell’autostrada e sostituirebbe la precedente scelta di utilizzare il deposito in località Melicuccà. 

A Terranova Sappio Minulio, nella contrada rurale Marro, e a Foresta di Varapodio, sorgeranno depositi definitivi e temporanei di materiale inerte, detriti, terra e rocce da scavo: le aree, oggetto per anni di un’intensa attività estrattiva di ghiaia e sabbia, sono indicate nel progetto come territori in stato di abbandono e degrado. Nonostante questo, la cantierizzazione toccherà boschi di latifoglie, salici e pioppi, bagni d’acqua con presenza di specie arboree sulle sponde e aree a pascolo naturale.

Infine nella contrada Bizzola di Seminara sarà ubicata la discarica di rifiuti speciali non pericolosi, ovvero i fanghi, macerie di demolizioni e beton frantumato da scavo in galleria, provenienti dai lavori di costruzione del Ponte. Tra la flora di questa zona rurale che subirà l’effetto invasivo dell’impianto di smaltimento di inerti, ci sono anche oliveti.

Nuovo allarme del geologo Mario Tozzi contro l'opera
L’installazione dei cantieri su zone naturali tutelate è stata anche al centro dell’appello del geologo Mario Tozzi, che in questi giorni ha chiesto una nuova valutazione di impatto ambientale per il progetto del ponte. “L’area dello stretto – ha scritto Tozzi sui social - è parco letterario, luogo di suggestioni mitologiche e di grande bellezza. Inoltre l’area è ricompresa in due importantissime zone di protezione speciale che tutelano un ambiente unico. La Commissione Via del Ministero diede nel 2013 un parere negativo di valutazione di incidenza sul progetto definitivo del ponte ad unica campata del 2010 proprio a tutela dello Stretto, importantissimo luogo di transito per l’avifauna e per i mammiferi marini, una delle più alte concentrazioni di biodiversità al mondo”.

L'impatto sulle attività economiche e sociali
Ma il peso della cantierizzazione non riguarda soltanto il versante ecologico e graverà sulla vita quotidiana delle popolazioni interessate, che con l’avvio dei lavori vedranno interdetti numerosi servizi. A dirlo, nell’attuale progetto definitivo, sono le previsioni di intervento sui piani regolatori dei comuni di Campo calabro, Scilla, Villa San Giovanni e Melicuccà. A Campo calabro sarà interessata dalla localizzazione del cantiere un’area agricola occupata da aziende, la cui attività sarà compatibile con l’avvio dei lavori; il sito sarà inoltre oggetto di un intervento compensativo di riqualificazione ambientale. A Villa i cantieri insisteranno su aree di edilizia privata, verde pubblico attrezzato, aree per attività sociali e strutture alberghiere e ricettive, con l’impegno a restituirle all’uso originario dopo la conclusione dei lavori. In termini di tempo si potrebbe quantificare in almeno dieci anni, se va bene: un po' come avere i muratori perennemente in casa. Ma sarebbe ancora una proiezione futura ottimistica. Quella peggiore – o brutalmente realistica – ipotizza che molti di questi cantieri avranno una durata indefinita, contaminando il paesaggio e l’economia del territorio con danni irreversibili. 

domenica 5 marzo 2023

“Nous per Reggio” tenta di bloccare legalmente la distruzione di Piazza De Nava


Chi è preposto a far rispettare le regole non le può eludere.    
             

     Uno degli ultimi simboli storici della città di Reggio Calabria sta per essere demolito, in barba alle regole, per fare spazio alla realizzazione di una gelida superficie marmorea che cancellerà l’originario e tutelato stile Liberty e il quasi secolo di ricordi e d’importanti avvenimenti che nel tempo si sono susseguiti, richiamando nella splendida “Piazza balconcino” la presenza di migliaia di persone.

Piazza De Nava è sempre stata apprezzata più delle altre Piazze cittadine, soprattutto dai bambini e dalle mamma in dolce attesa, sia in occasione  della ricorrenza delle feste Mariane, sia di tutte quelle altre manifestazioni a testimonianza dei nostri usi, costumi e tradizioni. Proprio la particolare conformazione rialzata rispetto al piano stradale del Corso Garibaldi, è meta preferita dai reggini, perchè permette a tutti di poter guardare dall’alto verso il basso. Ma il principio fondamentale su cui si basa la tutela di Piazza De Nava, ovviamente non è soltanto di natura sociale o affettiva, ma bensì, e soprattutto di natura Legislativa, poiché la Piazza è ubicata all’interno del perimetro della zona urbana di notevole interesse pubblico, avendo valore estetico e tradizionale, costituito dal complesso degli edifici che pur costruiti all’inizio del 900, hanno rilevante valore estetico e compositivo.       

La scellerata decisione dell’Amministrazione Comunale di voler demolire la storica Piazza De Nava, ha suscitato le ire di tutti i componenti e del Direttivo dell’Associazione Politico Culturale “Nous per Reggio” nella persona del Presidente Antonio Vacalebre e del Segretario Pietro Marcianò, che hanno provveduto a trasmette alla Procura della Repubblica un esposto denuncia, formulato sulla scorta della convinzione che l’Amministrazione Comunale di Reggio Calabria e la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, non abbiano tenuto conto della valenza storica, architettonica e culturale della Piazza, violando le disposizioni di Legge che tutelano i beni culturali e paesaggistici. E a tal proposito corre l’obbligo di menzionare le fonti normative che tutelano l’area di Piazza De Nava e non solo, in primis il DECRETO MINISTERIALE 23 GENNAIO 1976, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 252 del 22 settembre 1976, dal quale prende forma e sostanza giuridica il vincolo paesaggistico.         

 L’Associazione “Nous Per Reggio” ha ritenuto di dover chiedere al Procuratore Capo Dott. Giovanni Bombardieri di disporre l’immediato intervento dei competenti Organi accertatori, al fine di verificare e acclarare eventuali abusi e responsabilità in merito alla decisione di demolire Piazza De Nava. 

Chi è preposto a far rispettare le regole non le può eludere.                                                                                            

venerdì 2 dicembre 2022

LO STRETTO SENZA PONTE, NON FARA' MALE A NESSUNO


Il ponte sullo stretto? Un’opera fine a se stessa


   Nominato Ministro dei trasporti, il “cazzaro” Salvini, esordisce dall’alto del suo Ministero delle Infrastrutture con lo spolverare la oramai accantonata idea di realizzare il ponte sullo stretto, cosa che riflette tutta l’arretratezza culturale di una classe politica che concepisce le infrastrutture solo in termini d’investimenti che generano domanda di consumi e falsa occupazione.

Il Ponte, qualora fosse possibile realizzarlo, sarebbe inutile e, pensare che possa servire come alcuni personaggi dichiarano a collegare l’Europa all’Africa, ...è puramente demenziale.  

Le migliori alternative per muoversi, sono le navi. Spostano persone e merci con un costo notevolmente inferiore, riducendo l’inquinamento dell’80%. Imbarcare i TIR a Genova o Salerno per la Sicilia è il miglior modo per il trasporto delle merci verso la Sicilia e viceversa.    

La maggior parte delle persone invece, ormai si sposta quotidianamente in aereo e i grandi flussi migratori in automobile si verificano soltanto due o tre volte l’anno, durante i ponti delle festività Natalizie, di Pasqua e a ferragosto. La diminuzione del numero dei passeggeri tra Messina e Villa San Giovanni è stata significativa negli ultimi due decenni. La Sicilia, oggi detiene il primato di sei aeroporti: Catania; Palermo; Trapani; Comiso; Lampedusa e Pantelleria. Oltre a una decina di porti industriali sottoutilizzati.

Un’infrastruttura inutile, anzi critica per il sistema dei trasporti: il ponte era stato concepito per servire il traffico di lunga distanza da e per la Sicilia; invece nello Stretto resterà in futuro sempre più una mobilità locale. Infatti il trasporto di lunga distanza ha subìto fortissime trasformazioni: gli spostamenti hanno abbandonato gomma e ferrovia, per aerei (i passeggeri) e navi (le merci). Gli attraversamenti di lunga distanza tra Messina e Villa e viceversa erano computabili in oltre undici milioni di unità negli anni 90, per poi calare a poco più di sei milioni e mezzo negli anni 2000 ed il trend in discesa ha proseguito fino ad arrivare oggi ad appena 400.000 unità. Proprio per questo motivo nel PNRR il capitolo del Piano nazionale di ripresa e resilienza dedicato agli investimenti nei porti dello Stretto, il Governo precedente ha previsto mezzo miliardo di euro per l’ampliamento e l’ammodernamento....Forse Salvini non lo sa!

martedì 11 ottobre 2022

La guerra di Zelenski coinvolgerà tutto il mondo e Biden appoggia il folle presidente Ucraino

Popolo Sovrano di Calabria



Biden ha promesso a Zelensky "sistemi avanzati di difesa aerea". L’Italia, prima Nazione coinvolta nella guerra degli altri.   

  La guerra in Ucraina coinvolgerà il mondo intero e l'Italia sarà la prima Nazione a farne le spese anche nel numero di militari italiani da sacrificare.  Considerando anche le dichiarazioni (seppur contraddittorie) fatte dall’Ambasciatrice d’Italia negli Usa, Mariangela Zappia, in occasione delle celebrazioni per la Festa della Repubblica, ha richiamato le parole pronunciate dal Capo dello Stato per ricordare il percorso intrapreso dall’Italia con la Costituzione e il suo impegno solenne per la pace e per la soluzione del conflitto in Ucraina. “Siamo al fianco dell’Ucraina. Lo dobbiamo agli ucraini ma lo dobbiamo anche a noi stessi”, ha detto l’Ambasciatrice, evocando il profondo legame di amicizia tra Italia e Stati Uniti, sottovalutando o dimenticando di cosa sono capaci gli americani quando si schierano nei conflitti.   

  Si va verso un drammatico conflitto che non risparmierà neanche i civili, mentre Joe Biden, armato di belligeranti intenzioni ha promesso a Volodymyr Zelensky "sistemi avanzati di difesa aerea".

  Dalle indiscrezioni trapelate sembra che ci sia stata una telefonata  tra Biden e Zelensky e i due hanno parlato dopo che la Russia ha sferrato un vasto attacco che ha colpito anche la capitale, Kiev. Secondo la nota diffusa dalla Casa Bianca, nel colloquio il presidente Usa "si è impegnato a continuare a fornire all'Ucraina il supporto necessario per difendersi, compresi i sistemi avanzati di difesa aerea". Non è da escludere che Washington possa consegnare la contraerea al governo ucraino e che anche la Marina Militare Italiana debba contribuire con le proprie flotte.   

  Dalle notizie veicolate tramite il web  si viene a sapere che Anche il presidente francese Macron ha riunito il consiglio di Difesa in formato ristretto, con i ministri degli Esteri Catherine Colonna e della Difesa Sébastien Lecornu. Il presidente francese ha colto l'occasione "per prendere nuovi accordi per sostenere militarmente l'Ucraina e provvedere ai bisogni della sua popolazione".

   Stando sempre a quanto si apprende dai mass media, Liz Truss, il primo ministro britannico ritiene necessario convocare un vertice di emergenza dei paesi membri della Nato.  Secondo Downing Street, il capo del governo britannico avanzerà la richiesta ai leader del G7. di fare tutto quello che è possibile per aiutare militarmente l’Ucraina.   

  Sembra proprio che la situazione stia degenerando verso un conflitto bellico mondiale, dal quale nessuno Stato ne uscirà indenne, ma che a pagarne le conseguenze peggiori sarà l’Italia.    


martedì 27 settembre 2022

RISULTATO DELLE ELEZIONI POLITICHE 2022

                 

               Una Giorgia Meloni Draghiana


   Giorgia Meloni, si appresta a varcare le porte di Palazzo Chigi, sicura di potersi fregiare del titolo di Presidente del Consiglio e di risolvere la grave situazione economica in cui si sono imbattuti gli Italiani.

  Nel frattempo, però, i primi ostacoli già si presentano davanti alla Leader di Fratelli d'Italia e naturalmente sono quelli di natura economico-finanziaria che al momento non sono certo di facile soluzione. Pur andando tutto secondo le migliori previsioni, la prossima Legge di Stabilità non potrà essere varata prima del 20 ottobre, visto che la prima seduta del nuovo Parlamento avverrà solo il 13 di ottobre. Quindi, visti i ristrettissimi tempi, il neo Governo dovrà essere velocissimo, ma non potrà mai e poi mai essere altrettanto efficiente, trattandosi di materia complessa come quella economica- finanziaria, e a quanto pare, da indiscrezioni gia trapelate, il futuro Presidente del Cosiglio avrebbe già richiesto l’aiutino a Mario Draghi.

  Come rivelato da SKY TG24, Giorgia Meloni avrebbe già avuto una consultazione telefonica con Mario Draghi, che come tutti sanno, in campagna elettorale ha sempre osannato.

  Sempre secondo le indiscrezioni, i due si sarebbero confrontati sulle materie economiche, in vista della preparazione della prossima manovra economica. E tutto lascia pensare all'incarico per Draghi di Ministro dell'Economia.

  Rimarranno certamente un po delusi gli elettori di Fratelli d’Italia, quando si ritroveranno Ministro dell'Economia colui che ha rovinato gli Italiani, soprattutto gli Imprenditori.

  Le note dichiarazioni durante la campagna elettorale della Meloni, molto ruffiane nei confronti di Mario Draghi e le indiscrezioni che già circolano all'esterno del palazzo, lasciano presagire (a pensar male degli altri si fa peccato ma spesso si indovina...citazione di Andreotti), che la prossima finanziaria sarà opera di Mario Draghi con la collaborazione inutile di Giorgia Meloni.

  Se tutto andrà per come ipotizzato, purtroppo, quelli che hanno votato per il centro-destra, sicuri di un radicale cambiamento in meglio, si ritroveranno invece ad affrontare un peggioramento della già critica situazione economica in cui sono costretti a vivere famiglie e imprenditori.

Pietro Marcianò

domenica 18 settembre 2022

IL BENESSERE DEGLI ITALIANI PASSA DA ITALEXIT CON PARAGONE

Popolo Sovrano di Calabria

Il dramma economico che sta attualmente riducendo gli italiani alla fame, può essere risolto soltanto dalla buona politica.

 

   La presenza di Gianluigi Paragone ieri a Reggio Calabria ha sollevato il morale dei tantissimi presenti al “Bambu Beach Club”; stabilimento balneare situato sul Lungomare Falcomatà, nelle adiacenze dell’arena “Ciccio Franco”, dove Gianluigi Paragone ha voluto incontrare la gente di Reggio Calabria. Le parole del leader di ITALEXIT hanno riacceso la speranza dei tanti imprenditori presenti che, massacrati dal caro bollette, dal caro carburante e dall’esorbitante costo delle materie prime, hanno tutti dichiarato che: "arrivare a fine anno, nelle condizioni in cui i governi Conte prima e Draghi dopo, ci hanno portato, sarà molto difficile e probabilmente saremo costretti a chiudere entro il prossimo mese di dicembre”.

  Lo scenario che si prospetta a breve termine è drammatico e tutto lascia presagire che in caso di una vittoria delle componenti politiche neoliberiste che in buona sostanza sono composte da tutti i partiti politici del centrosinistra e del centrodestra (due facce della stessa medaglia), con l’avallo di Fratelli d’Italia, la quale leader Giorgia Meloni si comporta in maniera machiavellica e camaleontica, pur di accaparrarsi le simpatie di Mattarella, sperando che gli venga assegnato il compito di costituire il nuovo Governo.   

  Lasciando stare le illusioni di Giorgia Meloni che lasciano il tempo che trovano e prendiamo più seriamente in considerazione il nutrito programma di Gianluigi Paragone e le sue idee, volte alla soluzione della crisi economica nazionale e al benessere degli Italiani.    

  Italexit non sta né a destra né a sinistra. Italexit sta in alto! Ed è proprio questa posizione politica, notevolmente distante da tutte le altre e dal draghismo, l’asso nella manica del neo Partito ITALEXIT che lo porterebbe in caso di un massivo ripensamento di quel 40% di elettori disertori a raggiungere un lusinghiero risultato, tale da garantire l’accesso al Governo e di conseguenza, tirare fuori nell’immediato l’Italia dalla crisi economica e soprattutto, nei tempi necessari, tirarla fuori anche dalla gabbia della U.E che di fatto ci ha ridotti alla schiavitù, sottraendoci la Sovranità monetaria, politica e giuridica.    

  Italexit, l’unico Partito antisistema si sta radicando su tutto il territorio Nazionale e sta riscuotendo ogni giorno che passa sempre più successo, grazie a tutti i militanti che stanno facendo un lavoro certosino in tutti i Comuni d’Itala e ovviamente grazie all’instancabile leader Gianluigi Paragone a cui va il merito di riuscire a comunicare con la gente senza mai usare il linguaggio politichese e la retorica.     

  I reggini hanno accolto Gianluigi Paragone con stima e affetto e a tal proposito voglio inserire in questo articolo la dichiarazione integrale di una giovane reggina che mi ha colpito in maniera particolare: “Quello di Gianluigi ieri nello splendido scenario del “Bambù” è stato un discorso breve nei minuti che garantiscono la comprensione dei Temi che meritano attenzione; interessante, in quanto ha coinvolto sia la mente che il cuore di noi potenziali elettori. Gianluigi si differenzia per il suo equilibrio fisico e mentale, per cui le sue riflessioni sono verità assolute”

  Credo sia giunto il momento di fare tutti tesoro di questa meravigliosa dichiarazione e dare la possibilità a chi ama veramente l’Italia e gli Italiani di poter lavorare per arrestare la mala politica e le malefiche strategie della Comunità Europea; affinché l’Italia ritorni ad essere una Nazione libera e gli Italiani  realmente Sovrani.           

"NO PONTE": UN'ONDA UMANA IMMENSA, PROTESTA CONTRO LA REALIZAZIONE DI UN'OPERA INUTILE E DANNOSA

Soldi pubblici buttati a mare.      A Messina ha sfilato il fronte del "NO al Ponte" sullo Stretto, con un corteo di migliaia di ...