martedì 1 marzo 2022

IL GREEN PASS HA LACERATO IL TESSUTO SOCIALE


I danni psichici ed economici dovuti al green pass sono in molti casi irreversibili. 

 Dopo due anni di sacrifici, restrizioni e sofferenze gli Italiani devono poter tornare alla propria vita, alla normalità, alla legittima libertà di cui si godeva prima della pandemia e per la quale e stato alto il prezzo da pagare in termini di vite umane per poter vivere in uno Stato Democratico, dove la Sovranità come sancito dalla Carta Costituzionale, appartiene al Popolo che è Sovrano.

  Il panico, gonfiato da un’informazione morbosa e da una classe politica d’incapaci, ha portato la gente non solo ad accettare, ma addirittura a convincersi che fossero giusti i DPCM limitativi della libertà personale, tanto per fare un esempio: i Sindacati, che avrebbero dovuto tutelare la libertà e il diritto al lavoro, hanno invece infierito contro gli stessi tesserati, richiedendo ai datori di lavoro misure di contenimento sempre più aspre, imponendo addirittura la profilassi del tampone a proprie spese.   

  Le restrizioni imposte con rigore inflessibile anche ai bambini e ai ragazzi, hanno destabilizzato l’equilibrio psichico di molti. La malattia è stata trattata come una colpa, e pertanto, secondo il Governo le punizioni sono state necessarie, al fine di tutelare la libertà. Principio letteralmente folle!! Siamo ricaduti in una logica peggio che medievale, perché almeno nel Medioevo l’untore era un nemico ed era sano, oggi è il malato, cioè la vittima stessa della malattia. In questo delirio millenaristico, e a seguito delle strategie di contenimento a gran voce richieste, il tessuto sociale è stato irrimediabilmente lacerato.

  Il green pass è stato un punto di non ritorno, perché ha annullato la solidarietà sociale, accendendo dei conflitti indegni anche tra fratelli. Tanto per fare un esempio: i lavoratori vaccinati, plagiati dalla mala informazione, sia medica che mediatica; anziché sentirsi sicuri per il proprio vaccino, chiedono con forza il green pass che li protegga dal contatto con i non vaccinati, Ignorando il fatto che gli unici a non compromettere la salute degli altri sono proprio i no-vax, e i no-green pass.

  L’affermazione, sempre ripetuta da entrambe le parti: “La tua libertà finisce dove comincia la mia“, è il frutto della stupidità indotta dalla paura, perché significa in effetti: quella che tu ritieni sia la tua libertà finisce dove io ritengo che cominci quella che io ritengo sia la mia, ed è ovvio che su queste basi non esiste dialogo possibile.

  Il problema oggi è come uscire da questa spirale di irrazionalità e ricucire una lacerazione che divide categorie sociali che, dovrebbero essere unite: lavoratori con lavoratori, studenti con studenti, etc. È necessario recuperare alcune conquiste culturali e morali che davamo per acquisite e che invece sono state perdute: la malattia non è una colpa; il malato è la vittima di un evento più forte di noi; l’epidemia è causata dal virus e non dagli untori; la vaccinazione è un diritto non un dovere; chi non si vaccina rischia prima di tutto per se stesso, mentre chi si vaccina è relativamente protetto, anche se molti sostengono a torto di stare in una botte di ferro perché vaccinati. 

  Con una guerra in corso nel cuore dell’Europa e con tutti i problemi che ne derivano, con la crisi energetica e con l’inflazione che sta esplodendo, l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è vivere ancora con gli schemi del 2020.

  Quindi, dopo il 31 marzo, basta Green pass, basta limitazioni, basta divisioni sulla base dello stato vaccinale, anche tra gli studenti, basta discriminazioni sul posto di lavoro. È il momento di rialzare la testa.   Questa la situazione che si prospetta. Si tratta naturalmente di anticipazioni che dovranno essere tradotte in normativa, se la situazione sanitaria legata all’emergenza SARS COV 2 sarà in miglioramento, tutto dovrà finire il 31 marzo 2022, green pass e vaccinazione obbligatoria inclusa.

 

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