domenica 3 dicembre 2023

"NO PONTE": UN'ONDA UMANA IMMENSA, PROTESTA CONTRO LA REALIZAZIONE DI UN'OPERA INUTILE E DANNOSA

Soldi pubblici buttati a mare.   

  A Messina ha sfilato il fronte del "NO al Ponte" sullo Stretto, con un corteo di migliaia di persone, oltre10 mila, appoggiato da 70 sigle tra associazioni, partiti, sindacati. Partito da piazza Cairoli per arrivare a Piazza Duomo è stato aperto dallo striscione con la scritta «Lo Stretto non si tocca». 

Salvini cambia idea troppo facilmente, Poco tempo fa lui era contro il ponte sullo Stretto di Messina, utilizzando gli stessi argomenti dei "No Ponte" , adesso ha cambiato idea. I "No Ponte" oltre a dimostrare la loro contrarietà alla realizzazione del mostro d'acciaio  sono pronti a lanciare un’offensiva giuridico-legale imponente nei confronti della società Ponte sullo Stretto, che nega ai richiedenti    il fascicolo contenete tutti i documenti a riguardo della realizzazione. Secondo i "No Ponte" la costruzione dell'opera distrugge uno dei siti più belli del Mediterraneo, per realizzare un’opera pubblica che NON serve a niente.

Chi si dice contro l’opera è perché ci sono altre priorità in questo Paese. Soprattutto del Sud, dove si vuole costruire un ponte per 14 miliardi ma dove non ci sono ferrovie che funzionano, strade e autostrade, basterebbe vedere il treno che arriva a Reggio Calabria da Taranto dopo 12 ore di viaggio.  I miliardi necessari per la realizzazione di qualcosa di inutile e dannoso . sarebbe meglio destinarli, invece, alla realizzazione degli interventi integrati finalizzati sia alla mitigazione del rischio idrogeologico, sia alla tutela e al recupero degli ecosistemi e della biodiversità dei corsi d’acqua per prevenire e meglio affrontare i fenomeni estremi provocati dai cambiamenti climatici.LEGGINCHE

 Il  Ponte è uno schiaffo al Sud, un’opera costosissima e inutile, in un territorio in cui mancano le infrastruture essenziali e il territorio ha necessità di essere protetto dal rischio idrogeologico e dall'erosione costiera che, sta mettendo a richio tutta la linea feroviaria litorale e le attività economiche stagionali.     

martedì 28 novembre 2023

“NOUS per REGGIO”: Chi chiude e chi non apre perchè le vendite diminuiscono e le tasse soffocano. “Saremo a fianco di tutti i commercianti”


La situazione peggiora di giorno in giorno e le Istituzioni 

fanno finta di non sapere. 


Da tanto tempo si sente l’affermazione o la scusa, chiamatela come vi pare:“chiudiamo perché le tasse ci stanno soffocando”; oppure: “non apriamo perché non conviene, ci sono troppe tasse da pagare”. 

Una cosa è certa, nella maggior parte dei casi il male riferito all’andamento negativo di un’attività, è imputabile unicamente al regime di tassazione, e soprattutto ai c.d. tributi locali, esageratamente alti, come quelli applicati dall’Amministrazione comunale di Reggio Calabria 

Dietro una chiusura o una non apertura commerciale c’è sempre il problema di dover  pagare tra tasse, tributi e costi di gestione, cifre superiori al guadagno.

Le tasse sono alte: lo sappiamo tutti.

Il cuneo fiscale è sproporzionato, in speciale modo, se paragonato a quanto effettivamente rimane di utile nelle tasche dei commercianti. E questo è un problema che negli ultimi anni sta coinvolgendo ogni categoria e settore merceologico della nostra Città, dalla più grande alla più piccola realtà commerciale.

Tasse troppo alte e incassi troppo bassi.

C’è anche da prendere in considerazione che troppe volte vengono dichiarate cause come ad esempio: “abbiamo chiuso il negozio a seguito di una insostenibile tassazione”. Ma quando un’attività chiude, la causa non è sempre imputabile soltanto al regime fiscale, ma soprattutto al fatto che il negozio o l’attività commerciale “non guadagni” abbastanza per poter far fronte alla pressione fiscale e alle spese di gestione: soprattutto a quelle dovute per  la fornitura di  energia elettrica, affitto del locale e stipendi dei dipendenti. Anche se è vero che le tasse si pagano in ragione dei ricavi e anche vero che i tributi locali si pagano a prescindere dai guadagni, vedi IMU – IRAP, TARI - TOSAP – ecc. ecc. E se le tasse si pagano in  ragione del fatturato, i tributi locali si pagano a prescindere, cioè, si pagano, anche se le attività non incassano un euro.

Più negozi con sempre meno merce

 Sono tanti i negozi in Città che non riescono più a soddisfare le richieste della clientela perchè si trovano a fare sempre meno acquisti a seguito della crisi economica. Vendendo meno, ovviamente acquistano sempre meno quantità di prodotti, per paura di non riuscire a rivendere tutto e ritrovarsi con percentuale di rimanenze alte. Si sta assistendo a un vero e proprio impoverimento delle attività al dettaglio.

Cosa fa il Comune?

In questo triste periodo di crisi economica, in cui a essere maggiormente penalizzati sono le attività commerciali, l’Amministrazione comunale di Reggio Calabria infierisce ulteriormente sui commercianti, piuttosto che aiutarli a superare la crisi, per fare un esempio, l’aumento del tributo per l’occupazione del suolo pubblico. Come se finito il COVID fosse finita anche la crisi economica.    

Sarebbero invece tanti gli interventi da compiere per rilanciare i Settori, ma, senza aver prima ascoltato le richieste dei titolari delle attività commerciali, non si potrà mai ottenere un risultato ottimale che metta tutti d’accordo. Noi di “NOUS per REGGIO” sosteniamo che qualsiasi iniziativa prenda l’Amministrazione Comunale, potrebbe, come sempre si è verificato, essere sbagliata e controproducente. Ed è per questo che vorremmo fossero ascoltate tutte le Categorie e tutti insieme redigere il “programma” delle soluzioni.      

Intanto, il primo intervento da adottare, in modo tale da dare un po di respiro alle attività presenti sul territorio, sarebbe quello di ridurre quantomeno i tributi locali che, nella fattispecie del comune di Reggio Calabria, nonostante il 13 agosto 2020 – in conferenza stampa - il Sindaco Giuseppe Falcomatà e l'Assessore alle Finanze Irene Calabrò hanno dichiarato: “Cancellato il debito ingiusto, adesso i conti  tornano”,  si continuano a pagare i tributi  locali  più alti d’Italia.  

Tra tutte  le  cose che  nella  nostra  Città  non  funzionano  come dovrebbero,  è prioritario accogliere il grido di aiuto proveniente dai commercianti, affrontando in maniera  risolutiva il problema. NOUS per REGGIO, non restarà sordo a questa richiesta d’aiuto e farà tutto il possibile per sostenere la causa.  

lunedì 23 ottobre 2023

Nessuno è libero se dipende dagli altri

Sentirsi liberi non costa nulla, essere liberi può costare molto.     

  Cosa vuol dire essere libero? Essere libero vuol dire avere il coraggio di dire sempre la verità e non la capacità di nasconderla. Per essere liberi, infatti, ci vuole coraggio. Ci vuole una forza interiore tale da riuscire a esternare ciò che si pensa, senza preoccuparsi minimamente del giudizio degli altri e senza la paura di non essere gradito a chi la pensa diversamente.

  Si è totalmente liberi, soprattutto quando si è soli, quando ci si isola dal resto della società e si prova la meravigliosa sensazione di essere qualcosa di assolutamente differente e separato da tutto il resto. Non si può essere completamente liberi se per esserlo si ha la necessità di comunicarlo agli altri. In questo caso si è soltanto schiavi del giudizio degli altri, che spesso dietro la maschera del compiacimento nascondono un’altra identità.      

  La vera libertà nasce dalla consapevolezza che il mondo è pieno di leccaculo che ti tirano dalla giacca, tentando di dimostrarti ciò che non sono. 

  Si è veramente liberi se si ha il coraggio di allontanare o allontanarsi per sempre da chi ha tradito e da chi ti ostenta amicizia e fedeltà.   

Sei veramente libero se quando sali sul palcoscenico, alla presenza degli ipocriti che ti osannano e ti applaudono come se fossi il Messia e riesci a parlare come vuoi, senza avere la sensazione di non poterti più muovere e dire ciò che ti pare.

Sei veramente libero quando non devi recitare il copione di circostanza, ma sei contemporaneamente l’autore e l’attore principale che esterna ciò che pensa nel medesimo istante, anche a costo di non essere più gradito alla platea e rimanere da solo sul palcoscenico...in quel momento sarai veramente un uomo libero e avrai la sensazione di volare.       


mercoledì 23 agosto 2023

…E se al posto del generale Vannacci il libro lo avessi scritto io?


       Il successo di una pubblicazione dipende dal contenuto, oppure dall’autore?

  Sta avendo un notevole successo “Il Mondo al contrario”, il libro del generale Roberto Vannacci.  Le richieste ad Amazon sono in questo periodo migliaia, mentre la politica sta entrando in crisi e molte librerie si rifiutano di venderlo, probabilmente perché i titolari hanno paura di eventuali ritorsioni degli arcobaleno.

  Vannacci non ha scoperto nulla di nuovo, non ha offeso, tanto meno accusato nessuno di aver abusato del proprio potere o agito illegalmente per i propri interessi. Egli non ha fatto altro che mettere nero su bianco la realtà, esprimendo la sua opinione che in molti casi è suffragata da dati scientifici, in altri casi dalle regole del mondo cattolico e dalle leggi di madre natura che coincide sicuramente con l’opinione della maggior parte degli esseri umani dotati di una normale intelligenza.

  Se il successo del Generale dipende da ciò che ha scritto, inizio a dubitare dell’integrità mentale di chi si compiace e si complimenta con l’autore per la pubblicazione del libro, poiché la narrazione non è altro che la presa di coscienza dei più, di come sta cambiando il mondo. Se invece lo scalpore dipende dal fatto che è stato reso pubblico il pensiero di un alto Ufficiale delle forze armate, su argomenti d’interesse globale; allora penso che siamo di fronte a una aberrante, massiva, chiusura mentale che ancora considera scandaloso il fatto che un uomo delle Istituzioni possa esternare liberamente il proprio pensiero su argomenti che possono toccare la suscettibilità di alcuni.  

  Una domanda allora sorge spontanea: quale delle ipotesi succitate hanno scatenato una sorta di corsa all’oro per accaparrarsi una copia del libro, senza ancora conoscerne il contenuto? Siamo di fronte a una specie di coinvolgente entusiasmo sociale per il solo fatto che un Generale abbia scritto un libro dal titolo ritenuto “Libro-scandalo”, per il quale la politica si è sdegnata e il ministro Crosetto addirittura parla di “farneticazioni”, mente l’Esercito si dissocia e Fassino, vicepresidente Commissione Difesa dichiara ignorantemente che è “Incompatibile con la sua funzione”.

 Un fatto è certo: il Generale certamente non immaginava di scatenare un putiferio in ambito sociale, politico e militare; raccontando pubblicamente il suo punto di vista. Soltanto Papa Francesco, da buon Cristiano, al momento sembra essere indifferente all’evento.

  Mi piacerebbe tanto sapere se “Il Mondo al contrario” lo avessi scritto io, semplice essere umano di questa terra, se avrei avuto le stesse attenzioni che sta avendo il generale Vannacci. Immagino di no! Forse non avrei suscitato l'interesse neanche dei più curiosi  e avrei venduto al massimo qualche dozzina di copie, contrariamente al Generale che probabilmente con il suo libro intascherà milioni di Euro.

…Allora veramente il mondo va al contrario! 

domenica 25 giugno 2023

Bollette idriche con importi spropositati, "Nous per Reggio" sollecita gli organi giudiziari a mettersi in moto

 

        Bollette redatte ad libitum, contenenti importi non dovuti.     

“Da giorni – rende noto Antonio Vacalebre, presidente di Nous per Reggio – pervengono alla nostra Associazione numerose segnalazioni da parte di altrettanti cittadini, secondo cui starebbero arrivando alle famiglie reggine bollette inerenti il servizio idrico, o per altri tributi, con importi spropositati o peggio con la richiesta di somme inesigibili poiché da tempo prescritti.

Se ciò fosse confermato non potremmo che indignarci, così come rimaniamo basiti nel leggere comunicati stampa con dichiarazioni rilasciate da consiglieri facenti parte della maggioranza che amministra la nostra città. Cioè chi ha potere di controllo e di amministrazione attacca e critica di fatto sé stesso. Saremmo alle comiche finali se ciò non fosse tragicamente vero e non inciderebbe sulle economie familiari”.
Nous per Reggio, pertanto, dopo un primo approfondimento ed appresa la notizia di un esposto in Procura presentato da un sindacato di categoria, non può che esprimere – sottolinea il suo massimo rappresentante – grande preoccupazione e formulare la piena solidarietà alle numerose famiglie interessate. Nel contempo auspica una determinata e risoluta azione da parte degli organi giudiziari.

Non si fa altro che ripetere di denunciare fatti e misfatti, di abbattere il muro dell’omertà, ebbene ciò a Reggio sta avvenendo da più parti, ora tocca ad altri dare segnali chiari e univoci”. 

lunedì 19 giugno 2023

Migliaia di NO PONTE in corteo a Torre Faro

 


Siciliani e calabresi insieme per dire no al ponte sullo stretto. 


    Sabato 17 giugno nelle vie della città di Messina partendo da Torre Faro, migliaia di persone hanno partecipato al corteo “NO PONTE”.  

Gli abitanti dei territori dello Stretto di Messina, negli scorsi anni, con la mobilitazione, avevano contribuito a bloccare l’iter progettuale e l’avvio dei cantieri, smascherando la natura speculativa e l’impatto devastante del ponte sullo Stretto. Oggi purtroppo sono dovuti scendere in campo un’altra volta.

 

"Lo Stretto di Messina non si tocca". È il grido delle migliaia di manifestanti che hanno sfilato sabato pomeriggio,  armati di megafoni, striscioni e bandiere. Non solo messinesi, ma calabresi, catanesi e palermitani, con oltre quaranta comitati, associazioni, sindacati e gruppi civici. Grandi e piccini, padri e figli, nonni e nipoti. Amici, famiglie, fidanzati e comitive.

Il mostro d’acciaio che divide la città di Messina e allontana le due sponde è un’opera che non sa da fare. Fortunatamente al momento è soltanto un spot elettorale cavalcato da Matteo Salvini.

 Il ponte sullo stretto di Messina torna ad essere una minaccia per chi chiede opere realmente utili al Sud.  Il movimento No Ponte si è dunque rimesso in moto con gli storici esponenti che dai primi anni del 2000 hanno capitanato il fronte del no. 

Siciliani e calabresi insieme hanno urlato il loro dissenso all'opera su cui, forse, si è più fantasticato nella storia dell'Italia.

Sono stati molti  i reggini che hanno deciso di unirsi alla protesta, per evitare che possa verificarsi il più grande disastro ambientale ed economico della storia italiana.   

Il popolo del NO si schiera contro la realizzazione del mostro d’acciaio, riproposto dal Governo Meloni, perché non è concepibile che migliaia di case siano abbattute e migliaia di ettari di terreno devastati per costruire, forse, un’opera inutile. 

mercoledì 7 giugno 2023

Reggio Calabria, “non luogo a procedere” nei confronti di un imputato: l'avvocato Domenico Cozzupoli si avvale della riforma Cartabia

Reggio Calabria, con la suddetta pronuncia il Tribunale di Reggio Calabria ha aderito alla tesi difensiva dell’avvocato Domenico Cozzupoli

Il Tribunale Penale di Reggio Calabria, in composizione monocratica ha emesso in data 05.06.23 sentenza nell’ambito del procedimento penale a carico dell’imputato M.P. assistito e difeso dall’avvocato Domenico Cozzupoli del foro di Reggio Calabria, con la quale ha dichiarato non doversi procedere nei confronti dell’imputato per il reato di cui all’art.610 c.p. per difetto di querela.

 Con la suddetta pronuncia il Tribunale di Reggio Calabria ha aderito alla tesi difensiva dell’avvocato Domenico Cozzupoli che con un’articolata discussione sulle novità introdotte dalla riforma Cartabia in particolare in tema della mutata procedibilità di alcuni reati tra cui quello contestato all’imputato nonché sull’applicabilità degli effetti favorevoli della riforma Cartabia ai giudizi pendenti ai sensi e per gli effetti dell’art.2 c.p.

Nel corso della sua arringa difensiva l’avvocato Cozzupoli ha evidenziato in tema di condizioni di procedibilità, le modificazioni apportate dalla riforma Cartabia – nella parte in cui ha ampliato l’area dei reati perseguibili a querela che con l’apporto di un’ interpretazione sistematica del codice penale, costituzionalmente e convenzionalmente orientata, consente in alcuni casi l’applicazione delle norme sopravvenute più favorevoli al reo introdotte c.d favor rei, con la possibilità di applicare immediatamente gli effetti favorevoli, derivanti dalla modifica della procedibilità introdotta dalla riforma Cartabia.

martedì 30 maggio 2023

L’Associazione “Nous per Reggio” posa la prima pietra



Coinvolgente il primo convegno tenutosi sabato, dal titolo: “Quale futuro per la Città Metropolitana” 


   E’ stato interessantissimo e coinvolgente il primo convegno organizzato dall’Associazione Nous per Reggio che si è svolto sabato 27 maggio presso il teatro "Nemesia Valle" al Campus San Vincenzo de' Paoli.

Il tema trattato, veramente impegnativo e nello stesso tempo interessante, "Quale futuro per la Città Metropolitana”, ha registrato la partecipazione di una folta rappresentanza di cittadini, che hanno occupato tutti i posti disponibili in sala. 

La presenza dei relatori di grosso spessore culturale è stata sapientemente condotta dalla brava e professionale giornalista Emilia Condarelli. 

L'architetto docente universitaria Celestina Fazia, e il dott. Claudio Aloisio presidente dell’Associazione di categoria Confesercenti di Reggio Calabria, i quali, oltre ad esporre le loro tesi hanno interagito con il pubblico molto interessato; questo ci fa pensare quanta voglia ci sia di aria nuova e pulita. Certamente non sarà facile sradicare il vecchio lurido trasversalismo che ancora impera in questa stupenda città, con l'arroganza di chi pensa sia "cosa loro", come qualche testata giornalistica scrive di presunte trasversalità in corso in questo periodo, e questi avvenimenti ci fanno capire quanto la salita del cambiamento sia dura, ma noi ci siamo e le strade in salita ci piacciono e ci ricaricano; coscienti che anche i reggini sono stanchi di subire una situazione politica, sociale ed economica catastrofica, senza precedenti, registrata in questo periodo nella nostra Città.

La grande partecipazione di Cittadini al primo convegno organizzato dall’Associazione “Nous per Reggio” dimostra che i reggini non sono tutti rassegnati e vogliono al più presto vedere segnali tangibili che facciano ben sperare in un futuro migliore.    

giovedì 25 maggio 2023

QUALE FUTURO PER LA CITTA’ METROPOLITANA DI REGGIO CALABRIA

 

   Il Teatro “Nemesia Valle” (Istituito San Vincenzo) di Reggio di Calabria, ospiterà un convegno dedicato ad una delle questioni più importanti del nostro presente di cittadini: l’individuazione delle vie per la nascita di una seria politica istituzionale ed economica riferite alla Città Metropolitana.

   Il 27 maggio, presso, il Teatro “Nemesia Valle” (Istituito San Vincenzo) in via Mazzini 3, Reggio di Calabria, con il Movimento Civico “NOUS per REGGIO”, si discuterà di tematiche che chiamano in causa non solo la Città, ma gli equilibri politici ed economici dell’intera Regione.

  Il Convegno “QUALE FUTURO PER LA CITTA’ METROPOLITANA”, organizzato dal Movimento Civico NOUS per REGGIO, vedrà la partecipazione d'illustri esperti, docenti, ricercatori intenti a confrontarsi su ciò che le idee e le nuove maniere di applicarle possono offrire nella soluzione di una questione che, se non affrontata e risolta nel breve termine, oggi rischia di essere percepita come un problema veramente “globale” irreversibile. Si tratta invece della necessità, sempre più urgente e largamente sentita, di disciplinare e ottimizzare le attività di sfruttamento al meglio delle risorse naturali – idriche ma anche agricole e animali –  nonché turistiche, per far fronte ad un rischio che si prospetta sempre più concreto: il progressivo disfacimento o caduta nell’oblio con conseguenti ripercussioni nella mente dei Cittadini... Basti pensare, a questo proposito, quante persone sono costrette ad emigrare per cercare ciò che spetterebbe di diritto ed anche di dovere secondo l’art 4 della Costituzione Italiana, ossia un lavoro.

  Le risorse presenti sul territorio sono tante, ma troppo spesso le Amministrazioni preposte alla loro valorizzazione, ignorano le potenzialità e le opportunità, anzi, a volte sembra che facciano a gara per distruggere ciò che esiste e abortire ciò che potrebbe nascere.

  La Città Metropolitana ha evidenti peculiarità dalle quali non si può prescindere se si vuole che risorga veramente e ritorni agli antichi splendori in cui era “Bella e Gentile” che oggi  rivive  soltanto grazie alle foto storiche dell'800 e 900.

  Reggio deve recuperare la sua memoria storica con conseguente rivalutazione di tutte le opere artistiche - archeologiche presenti sul territorio che, devono fare da volano per un inizio di turismo non mordi e fuggi ma stanziale. Ha bisogno di un nuovo e importante sistema di trasporti aerei e marittimi, inteso nel senso che non deve sostenersi sulle “elemosine” regionali, per mantenere miseri servizi di trasporto che nelle altre province vengono invece abbondantemente incentivati e offrono a prezzi più bassi, servizi migliori, sia per i pendolari, sia per i turisti.

  L’attività zootecnica ed agraria deve essere al pari delle altre potenziali risorse, sfruttata al massimo e al meglio, per dare prospettive di lavoro ai giovani, guardando con particolare attenzione a chi decide di studiare nella nostra Facoltà di Agraria e anche in tutte le altre Facoltà dell’Università Mediterranea.

  Cambiare si può! Basta volerlo.

 Interverranno al Convegno in veste di relatori:

Claudio Aloisio - Presidente Confesercenti Reggio Calabria, imprenditore nell’ambito della della comunicazione ed esperto in comunicazione e marketing territoriali;

Celestina Fazia - Architetto, Docente Università UniKore di Enna

Antonio Manti - Dottore in Scienze e Tecnologie Agrarie, Docente MIUR 

Daniele Castrizio - Professore, Ordinario di Numismatica UniMe

F.to. Il Responsabile della comunicazione “Nous per Reggio”

              Prof.  Domenico Monteleone

mercoledì 26 aprile 2023

Cari Sangiuliano, Salvini e lumbard di Calabria: la Costa Viola non va “lordata” con il Ponte

 di Pino Tassi 

Il Ministro della Cultura Sangiuliano ci informa che i  Bronzi di Riace sono un unicum che il mondo ci invidia. E poi ci dice che la Calabria è una grande terra, terra nobile, con una grandissima storia alle spalle. Belle parole, che apprezziamo. Peccato che dallo stesso ministro non abbiamo ancora sentito una parola contro l’idea folle del ministro Salvini e della Meloni di costruire il Ponte sullo Stretto. Eh sì, perché se i Bronzi sono un unicum e la Calabria è una terra nobile che va preservata e valorizzata che senso ha costruire un manufatto di cemento in uno degli habitat più belli del mondo? Dove lo si trova un altro panorama di una penisola a forma di stivale che  è divisa da un lembo di mare da un’isola come la Sicilia? Per farci accettare il ponte ci si presentano grafici computerizzati, plastici, video, dove si vede un magnifico ponte che collega due terre anonime. Eh no, le due terre anonime sono un Patrimonio dell’umanità e non si capisce perché l’Unesco non abbia mai dichiarato lo Stretto Patrimonio dell’Umanità, dove nessuna analisi dei costi e dei molto presunti benefici del ponte può riparare la salvaguardia del sito esistente.

Non ci credete ? Allora il consiglio che dò agli innamorati del Ponte che ancora mantengono un po’ di gusto e di discernimento e non sono impossessati dalle cazzate di Matteo Salvini, è di uscire di casa e farsi questo itinerario lungo la Costa Viola.

Arrivando da nord uscite      dall’autostrada a Sant’Elia per una breve sosta e vedete un panorama mozzafiato della Calabria che si abbraccia con la Sicilia.

Poi, come ho fatto io con una bella comitiva di amici, raggiungete Scilla e qui non sai da dove iniziare. Comunque come ti giri giri dal bellissimo lungomare ti si para davanti lo Stretto di Messina con il suo fascino di leggende e mistero. Al suo fianco potrete vedere le Isole Eolie, Lipari, Vulcano, Stromboli, Panarea. Naturalmente non puoi non vedere Chianalea dove il mare si infila nelle case e sopra di te regna possente il Castello Ruffo.

Dopo una bella sosta per il pranzo in uno dei tanti ristoranti, pub, bar che incontrerete, vi consigliamo di continuare lungo la vecchia statale in direzione Bagnara. Fate una sosta a Favazzina, piccolo borgo a 5 km da Scilla, e qui gustatevi una granita da Peppino, una delle più buone di tutta la Calabria. Veramente fantastica. Affacciatevi sulla spiaggia e lo Stretto è sempre lì a riempirvi di bellezza.

Il viaggio può proseguire verso Bagnara in un tratto di strada  che costeggia il mare e che non ha nulla da invidiare alla costiera amalfitana. Dopo una sosta a Bagnara dove si respira sempre un’area da borgo di pescatori, risalite per prendere l’autostrada. A 1 km dell’imbocco fermatevi nella piazzola e vi gusterete un tramonto semplicemente divino sullo Stretto.

Ecco, se questa visione sublime non vi farà cambiare idea allora vi consigliamo di rivolgervi ad un buon psichiatra o meglio ancora ad un bravo oculista.

A chi vi dice che il Ponte porterà lavoro e sviluppo, mandatelo a farsi fottere per la sua grassa ignoranza. Con questa musica noi calabresi abbiamo sfregiato le nostre città le nostre coste e i nostri paesi cementificandoli e rovinando paesaggi suggestivi e bellissimi. Per la legge del contrappasso oggi la Calabria viene riscoperta per quelle zone che sono state dimenticate e abbandonate a se stesse, dove l’uomo non ha messo mano e cemento  in nome del profitto. Nessuno va a Cosenza a vedere il ponte Calatrava, che collega il niente col nulla… molti ci vanno a vedere il suo centro storico sperando che venga recuperato e valorizzato. Il patrimonio storico e naturale attira turisti da tutto il mondo e porta ricchezza culturale ed economica. Invece l’opera fuori contesto, brutta e anche inutile fa scappare le persone e porta povertà e un turismo da pezzenti.

Forza Ministro Sangiuliano, adesso faccia sentire la sua voce anche sullo Stretto, più unicum di questo…

Per quanto riguarda Matteo Salvini ci auguriamo che prima o poi Scilla e Cariddi si sveglino dal loro letargo e lo trasformino in un bel tonno o pesce spada. Lui già le sembianze di un tonno ce l’ha, allora speriamo che lo si trasformiin una bella sirenetta intenta a cantare le leggende di Scilla e Cariddi.

In ogni caso a lui lumbard di nascita gli potremmo consigliare di ficcarsi il plastico dove diciamo noi, e se è troppo volgare di portarselo al Nord e fare costruire un bel ponte sul Lago Maggiore o di Garda. Così vedremo gli stessi leghisti del lombardo Veneto inseguirlo con i forconi.

martedì 4 aprile 2023

AL SUD SEMPRE E SOLO SPAZZATURA: LA MALA POLITICA DEVASTA DUE MERAVIGLIOSI TERRITORI PER REALIZZARE UN INUTILE MOSTRO DI ACCIAIO.

Cantieri del ponte situati nella Zps Costa Viola
Nell'unico progetto esistente del 2012 si indica la realizzazione di ben 11 strutture che avranno un impatto su ambiente e attività produttive


di Isabella Marchiolo

I cantieri del ponte situati nella Zps Costa ViolaLa zona del cantiere di campo calabro (dal progetto)
Con un’assemblea a Villa San Giovanni presso il centro sociale Nuvola Rossa domani le associazioni del comitato no ponte reggino si ritroveranno per riprendere le fila della mobilitazione interrotta circa dieci anni fa. Uno degli allarmi lanciati dagli oppositori di entrambe le sponde dello Stretto è quello della cantierizzazione propedeutica alla realizzazione della grande opera. Ovvero la presenza di una serie di cantieri preventivi che sorgeranno in varie zone del territorio, con conseguenze sull’ambiente e un forte impatto sulla vita dei residenti. 

Undici cantieri che ricadono nella zona a protezione speciale
Non si tratta di uno scenario ipotetico, i cantieri siciliani e calabresi sono elencati nel progetto definitivo (l’unico ad oggi esistente) redatto nel 2012 dalla Società Stretto di Messina oggi riesumata dal Governo. E sul versante reggino una tabella riassuntiva del progetto indica la previsione di 11 cantieri: uno operativo a Villa San Giovanni (superficie 295.000 mq); uno logistico a Santa Trada (37.000 mq); un impianto di lavorazione degli inerti a Campo Calabro; sette siti di deposito e recupero ambientale, di cui due nel vibonese, a Petto di Limbadi (77.100 mq), tre a Terranova Sappio Minulio zona Marro (88.950 mq) e due a Varapodio zona Foresta (176.600 mq); e una discarica per rifiuti speciali non pericolosi a Seminara. Si tratta di localizzazioni che ricadono per ampi spazi all’interno della rete Natura 2000 con i siti di interesse comunitario e la zona di protezione speciale della Costa Viola. Aree naturali caratterizzate anche da nidificazione faunistica e biodiversità che però – questa la motivazione addotta nel progetto – risulterebbero “localmente anche molto compromesse e coinvolte in processi di trasformazione poco consoni con la presenza di emergenze paesaggistiche”, precisando che la discarica di Seminara sorgerà al di fuori del sistema naturale sottoposto a tutela. 

L'area protetta interessata dai cantieri

I singoli cantieri sono poi analizzati nei loro specifici contesti, evidenziando aspetti legati al sistema ambientale, la sua accessibilità e lo stato di fatto dei luoghi. Nel cantiere operativo di Villa San Giovanni verranno realizzate le pertinenze calabresi del Ponte (torre e blocco di ancoraggio) e due impianti di betonaggio, e l’area interessata si estende anche a una parte del lungomare di Cannitello. L’impalcato toccherà spiagge, dune, aree a pascolo naturale, zone residenziali e aree industriali e commerciali. Il cantiere di Santa Trada sarà invece unico ma articolato in due sotto-aree, in una delle quali esiste già un cantiere logistico utilizzato per l’ammodernamento dell’autostrada Salerno-Reggio. Nella zona di Villa sarà compromessa una vegetazione di lecci e querce virgiliane.

Rientra in parte nella Zps Costa Viola pure la cava di Campo calabro per la produzione di inerti, che si troverà a ridosso dell’autostrada e sostituirebbe la precedente scelta di utilizzare il deposito in località Melicuccà. 

A Terranova Sappio Minulio, nella contrada rurale Marro, e a Foresta di Varapodio, sorgeranno depositi definitivi e temporanei di materiale inerte, detriti, terra e rocce da scavo: le aree, oggetto per anni di un’intensa attività estrattiva di ghiaia e sabbia, sono indicate nel progetto come territori in stato di abbandono e degrado. Nonostante questo, la cantierizzazione toccherà boschi di latifoglie, salici e pioppi, bagni d’acqua con presenza di specie arboree sulle sponde e aree a pascolo naturale.

Infine nella contrada Bizzola di Seminara sarà ubicata la discarica di rifiuti speciali non pericolosi, ovvero i fanghi, macerie di demolizioni e beton frantumato da scavo in galleria, provenienti dai lavori di costruzione del Ponte. Tra la flora di questa zona rurale che subirà l’effetto invasivo dell’impianto di smaltimento di inerti, ci sono anche oliveti.

Nuovo allarme del geologo Mario Tozzi contro l'opera
L’installazione dei cantieri su zone naturali tutelate è stata anche al centro dell’appello del geologo Mario Tozzi, che in questi giorni ha chiesto una nuova valutazione di impatto ambientale per il progetto del ponte. “L’area dello stretto – ha scritto Tozzi sui social - è parco letterario, luogo di suggestioni mitologiche e di grande bellezza. Inoltre l’area è ricompresa in due importantissime zone di protezione speciale che tutelano un ambiente unico. La Commissione Via del Ministero diede nel 2013 un parere negativo di valutazione di incidenza sul progetto definitivo del ponte ad unica campata del 2010 proprio a tutela dello Stretto, importantissimo luogo di transito per l’avifauna e per i mammiferi marini, una delle più alte concentrazioni di biodiversità al mondo”.

L'impatto sulle attività economiche e sociali
Ma il peso della cantierizzazione non riguarda soltanto il versante ecologico e graverà sulla vita quotidiana delle popolazioni interessate, che con l’avvio dei lavori vedranno interdetti numerosi servizi. A dirlo, nell’attuale progetto definitivo, sono le previsioni di intervento sui piani regolatori dei comuni di Campo calabro, Scilla, Villa San Giovanni e Melicuccà. A Campo calabro sarà interessata dalla localizzazione del cantiere un’area agricola occupata da aziende, la cui attività sarà compatibile con l’avvio dei lavori; il sito sarà inoltre oggetto di un intervento compensativo di riqualificazione ambientale. A Villa i cantieri insisteranno su aree di edilizia privata, verde pubblico attrezzato, aree per attività sociali e strutture alberghiere e ricettive, con l’impegno a restituirle all’uso originario dopo la conclusione dei lavori. In termini di tempo si potrebbe quantificare in almeno dieci anni, se va bene: un po' come avere i muratori perennemente in casa. Ma sarebbe ancora una proiezione futura ottimistica. Quella peggiore – o brutalmente realistica – ipotizza che molti di questi cantieri avranno una durata indefinita, contaminando il paesaggio e l’economia del territorio con danni irreversibili. 

domenica 5 marzo 2023

“Nous per Reggio” tenta di bloccare legalmente la distruzione di Piazza De Nava


Chi è preposto a far rispettare le regole non le può eludere.    
             

     Uno degli ultimi simboli storici della città di Reggio Calabria sta per essere demolito, in barba alle regole, per fare spazio alla realizzazione di una gelida superficie marmorea che cancellerà l’originario e tutelato stile Liberty e il quasi secolo di ricordi e d’importanti avvenimenti che nel tempo si sono susseguiti, richiamando nella splendida “Piazza balconcino” la presenza di migliaia di persone.

Piazza De Nava è sempre stata apprezzata più delle altre Piazze cittadine, soprattutto dai bambini e dalle mamma in dolce attesa, sia in occasione  della ricorrenza delle feste Mariane, sia di tutte quelle altre manifestazioni a testimonianza dei nostri usi, costumi e tradizioni. Proprio la particolare conformazione rialzata rispetto al piano stradale del Corso Garibaldi, è meta preferita dai reggini, perchè permette a tutti di poter guardare dall’alto verso il basso. Ma il principio fondamentale su cui si basa la tutela di Piazza De Nava, ovviamente non è soltanto di natura sociale o affettiva, ma bensì, e soprattutto di natura Legislativa, poiché la Piazza è ubicata all’interno del perimetro della zona urbana di notevole interesse pubblico, avendo valore estetico e tradizionale, costituito dal complesso degli edifici che pur costruiti all’inizio del 900, hanno rilevante valore estetico e compositivo.       

La scellerata decisione dell’Amministrazione Comunale di voler demolire la storica Piazza De Nava, ha suscitato le ire di tutti i componenti e del Direttivo dell’Associazione Politico Culturale “Nous per Reggio” nella persona del Presidente Antonio Vacalebre e del Segretario Pietro Marcianò, che hanno provveduto a trasmette alla Procura della Repubblica un esposto denuncia, formulato sulla scorta della convinzione che l’Amministrazione Comunale di Reggio Calabria e la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, non abbiano tenuto conto della valenza storica, architettonica e culturale della Piazza, violando le disposizioni di Legge che tutelano i beni culturali e paesaggistici. E a tal proposito corre l’obbligo di menzionare le fonti normative che tutelano l’area di Piazza De Nava e non solo, in primis il DECRETO MINISTERIALE 23 GENNAIO 1976, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 252 del 22 settembre 1976, dal quale prende forma e sostanza giuridica il vincolo paesaggistico.         

 L’Associazione “Nous Per Reggio” ha ritenuto di dover chiedere al Procuratore Capo Dott. Giovanni Bombardieri di disporre l’immediato intervento dei competenti Organi accertatori, al fine di verificare e acclarare eventuali abusi e responsabilità in merito alla decisione di demolire Piazza De Nava. 

Chi è preposto a far rispettare le regole non le può eludere.                                                                                            

venerdì 2 dicembre 2022

LO STRETTO SENZA PONTE, NON FARA' MALE A NESSUNO


Il ponte sullo stretto? Un’opera fine a se stessa


   Nominato Ministro dei trasporti, il “cazzaro” Salvini, esordisce dall’alto del suo Ministero delle Infrastrutture con lo spolverare la oramai accantonata idea di realizzare il ponte sullo stretto, cosa che riflette tutta l’arretratezza culturale di una classe politica che concepisce le infrastrutture solo in termini d’investimenti che generano domanda di consumi e falsa occupazione.

Il Ponte, qualora fosse possibile realizzarlo, sarebbe inutile e, pensare che possa servire come alcuni personaggi dichiarano a collegare l’Europa all’Africa, ...è puramente demenziale.  

Le migliori alternative per muoversi, sono le navi. Spostano persone e merci con un costo notevolmente inferiore, riducendo l’inquinamento dell’80%. Imbarcare i TIR a Genova o Salerno per la Sicilia è il miglior modo per il trasporto delle merci verso la Sicilia e viceversa.    

La maggior parte delle persone invece, ormai si sposta quotidianamente in aereo e i grandi flussi migratori in automobile si verificano soltanto due o tre volte l’anno, durante i ponti delle festività Natalizie, di Pasqua e a ferragosto. La diminuzione del numero dei passeggeri tra Messina e Villa San Giovanni è stata significativa negli ultimi due decenni. La Sicilia, oggi detiene il primato di sei aeroporti: Catania; Palermo; Trapani; Comiso; Lampedusa e Pantelleria. Oltre a una decina di porti industriali sottoutilizzati.

Un’infrastruttura inutile, anzi critica per il sistema dei trasporti: il ponte era stato concepito per servire il traffico di lunga distanza da e per la Sicilia; invece nello Stretto resterà in futuro sempre più una mobilità locale. Infatti il trasporto di lunga distanza ha subìto fortissime trasformazioni: gli spostamenti hanno abbandonato gomma e ferrovia, per aerei (i passeggeri) e navi (le merci). Gli attraversamenti di lunga distanza tra Messina e Villa e viceversa erano computabili in oltre undici milioni di unità negli anni 90, per poi calare a poco più di sei milioni e mezzo negli anni 2000 ed il trend in discesa ha proseguito fino ad arrivare oggi ad appena 400.000 unità. Proprio per questo motivo nel PNRR il capitolo del Piano nazionale di ripresa e resilienza dedicato agli investimenti nei porti dello Stretto, il Governo precedente ha previsto mezzo miliardo di euro per l’ampliamento e l’ammodernamento....Forse Salvini non lo sa!

"NO PONTE": UN'ONDA UMANA IMMENSA, PROTESTA CONTRO LA REALIZAZIONE DI UN'OPERA INUTILE E DANNOSA

Soldi pubblici buttati a mare.      A Messina ha sfilato il fronte del "NO al Ponte" sullo Stretto, con un corteo di migliaia di ...